A â1 Football Clubâ, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano DâAgostino, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Roma e Fiorentina. Di seguito, un estratto dellâintervista:
Che peso ha Napoli-Frosinone per la rincorsa allâEuropa?
âSono tre punti fondamentali anche considerando quante gare mancano alla fine. Il Napoli deve garantire continuità , sia di prestazione che di risultato. Devo dire che mi è rimasto lâamaro in bocca⦠à la squadra più forte del campionato, dopo lâInter. Da simpatizzante degli azzurri, spero che le partite che mancano possano concludersi bene, ambendo ad una qualificazione in Europaâ
Pioli potrebbe essere lâallenatore giusto per il Napoli?
âCon Pioli va sempre fatto un discorso progettuale. Il Napoli dovrà ripartire quasi da zero, capendo chi avrà gli stimoli per continuare in azzurro. Tecnici come Conte, invece, pronti via possono lasciare il segno. Resta da vedere quali sono le intenzioni del club. Pioli può restare in azzurro più a lungo, mentre Antonio potrebbe vincere ed andare viaâ
La trattativa con Conte potrebbe davvero concretizzarsi?
âHo tanti difetti, lâunico pregio che ho è di dire quello che penso. Se il presidente darà degli obiettivi da raggiungere, lasciando fare allâallenatore, riuscirà a raggiungerli. Conte può anche durare un mese, scontrandosi con il presidente... In caso contrario, andrebbe scelto un tecnico più tranquillo. Ci sono alcuni tempi che andrebbero rispettati, soprattutto nella comunicazione. Questâanno ne ho sentite tante. Con Conte, dunque, la strategia andrebbe cambiataâ
Quanto mancherà Zielinski al Napoli?
âTantissimo. Marotta è abilissimo a fare questi colpi, e quello di Piotr è un gran colpo. Zielisnki aveva trovato grande continuità , ma la gestione di questa vicenda non è stata ottimale. Bastava concretizzare un rinnovo anche annuale, quantomeno per assicurarsi una plusvalenzaâ
à solo responsabilità degli allenatori la crisi attuale del Napoli?
âNe sono stati cambiati tre⦠Basti pensare allâintervista del presidente, quando ha detto che aveva capito di non dover far firmare Garcia durante la presentazione, mentre dichiarava di non conoscere il Napoli di Spalletti. Lâallenatore è sempre il primo a pagare e, insieme alla squadra, ha delle colpe. Tuttavia, non sono gli unici. Chiunque avrebbe rischiato dopo Spalletti. Meglio non si poteva fare. La domanda che mi pongo sempre, però, è: perché non si può mai fare meglio, da Roma in giù? Bisogna capire che, se i fattori esterni prendono il sopravvento sul gruppo squadra, diventa sempre difficile. Il rischio è quello di alimentare un calderone in cui a pagare è sempre lâallenatore. La soluzione migliore è la programmazioneâ
Come vedrebbe, invece, un approdo di Italiano in azzurro?
âIn questo caso parliamo di un altro tipo di allenatore. Un tecnico con i suoi principi di gioco, che predilige il 4-2-3-1, abbastanza focoso nella partita e che non si discosta molto dalla filosofia di gioco di Spalletti. Sarebbe un allenatore che potrebbe sposarsi meglio alle logiche del Napoli rispetto a Pioli e Conte. Dâaltra parte, però, questi ultimi sono tecnici più abituati alla gestione di grandi piazze. Italiano sarebbe una scommessaâ