Umberto Chiariello a Canale 21 con il suo consueto editoriale post Lecce-Napoli 0-1:
"Che dire? Ci volevano i tre punti e tre punti sono stati. Questo Napoli non ha una grande proposta offensiva, lo possiamo dire apertamente. Il popolo azzurro in festa e mi risponderà: "Ma chi se ne frega?" Effettivamente chi se ne frega se questo Napoli riesce a basare tutto sulla forza difensiva e a inanellare il quarto clean sheet consecutivo, cioè quattro gare senza prendere gol. 17 in stagione, record Meret 14 personali, il primo in classifica nella speciale classifica con Svilar della Roma. La squadra ha preso finora 25 gol ed è la migliore dei top campionati europei. Queste sono le cifre che contano.
Poi vogliamo dire che abbiamo visto il solito secondo tempo di grande sofferenza, dove il Napoli la proposta offensiva l'ha riservata negli ultimi 5 minuti con l'ingresso di Billing, Simeone e Ngonge che qualcosa hanno combinato, che per 40 minuti ha solo provato a gestire contro una squadra oggettivamente molto debole. Se il Lecce si salva a Corvino gli fanno una statua perché si è salvata la squadra in Serie A che ha venduto Dorgu al Manchester United.
Il Napoli nel primo tempo ha fatto bene, non benissimo, ma bene. Tenuto palla, ha provato ad aggredire, ha cercato di vincere la partita, ha trovato il gol con Lukaku, annullato per pochi centimetri di fuorigioco che c'erano, e quindi la regola è quella e non si discute. Ha trovato il gol di Raspadori, giustamente messo in campo da Conte, come scelta d'attacco importante e ha trovato una punizione, finalmente una palla inattiva sfruttata bene, con McTominay che ha fatto velo al portiere, che sul proprio palo si è fatto bugerare.
Poi secondo tempo male male male, ma il Napoli regge con Olivera centrale, con Spinazzola terzino che ha fatto una buonissima partita con qualche errore di troppo, con Rrahmani che ha giganteggiato su ogni palla, è stato il vero baluardo difensivo del Napoli, con Meret che quando c'è stato il momento della grande parata ha messo le mani sul risultato. Eh, voglio sentire sempre i famosi detrattori di Meret stasera che diranno, se Meret porta o non porta punti. E poi lì davanti poco, molto poco.
Tre giornate alla fine parleremo della nuova stagione, dei nuovi acquisti, del non gioco, del gioco utile, bello, tutte chiacchiere, due vittorie e un pareggio. Il Napoli ha un bonus da spendersi, stasera non se l'è speso. Questa è la cosa più importante, perché anche il pareggio sarebbe stato buono per vincere lo scudetto, perché il Napoli si può permettere un pareggio, ma non se l'è giocato.
Stasera è andato a vincere come ha fatto a Monza, 1-0, risicato, eh, sporco, brutto e cattivo, ma quello che serviva. Missione compiuta. Napoli può gioire. Un pezzetto di tricolore stasera si comincia a cucire sulla maglia. Non bisogna pensare che sia fatta. Bisogna battere il Genoa. Andare a Parma che è una squadra che ci ha messo in difficoltà l'andata in maniera clamorosa. Perché se Napoli fa il Napoli è un discorso, se il Napoli fa il Napolicchio, quello del secondo tempo di Monza, quello del primo tempo di Monza, del secondo tempo di oggi e di tante altre volte e se la deve sudare, e poi c'è il Cagliari all'ultima giornata.
L'auspicio è arrivare all'ultima giornata con due risultati su tre possibili, che significa giocare in sicurezza, senza doversi distrarre, ovviamente e poter finalmente festeggiare uno scudetto inatteso, inaspettato, incredibile.
Uso le tre i usate dal signor Antonio Conte che ha parlato di prodigio. Io sposo le parole di Conte, lo dico chiaramente, questo Napoli non è una squadra da scudetto, non ha un'espressione di gioco da scudetto, è una squadra che vincerà lo scudetto perché ha quelle caratteristiche che servono per vincere: determinazione, coesione, volontà, applicazione e organizzazione. Perché una squadra che non prende mai gol deve essere per forza ben organizzata. Poi magari l'anno prossimo miglioreremo anche sull'aspetto qualitativo.
Nel frattempo si apre un sogno infinito che neanche nelle migliori previsioni del più accanito dei sostenitori partenopei, anche se l'arrivo di Conte ha fatto presagire a grandi cose da subito, potesse essere nel cuore e nella mente di un sostenitore azzurro. Perché parliamoci chiaro, due scudetti in 3 anni è qualcosa di mostruoso, se consideriamo la storia dell'altra Italia, la povera Italia che rincorre le tre strisciate che hanno il potere di beccarsi le squalifiche giuste nel momento giusto, il primo maggio, il giorno che non escono i giornali.
Pensate un po' solo a questo piccolo particolare, tant'è vero che oggi non era neanche più una notizia della squalifica di Calhanoglu e Inzaghi, ma il Napoli si sta rivelando più forte di tutto e contrariamente a tutti i fautori della Marotta League eccetera, devo dire che Massa oggi ha avuto una partita complicata, con alcune decisioni difficili da prendere, un mani di Spinazzola giudicato giustamente, non da rigore, un fallo su Raspadori a tiro già effettuato che poteva essere rigore, rimane il dubbio, ma complessivamente la partita l'ha tenuta in pugno e il Napoli non è stato defraudato. Eh, gli arbitraggi finora non ci hanno tolto granché.
Ribadisco, l'unico errore che veramente è inciso sul campionato del Napoli, ce ne sono stati più di uno, ma quello che è inciso sul campionato del Napoli è quello di Fabbri, lo stesso del rigore di Bisseck, che non ha dato il rigore su McTominay di Koné a Roma sull'1-0 per il Napoli che poteva cambiare quell'andamento lento che poi c'è stato.
A proposito di Fabbri, per cortesia, prima di scrivere sciocchezze, di dire sciocchezze, informatevi, Fabbri è stato sospeso? Era rigore, secondo l'Aia, quello di Bisseck, ma Fabbri non è stato sospeso. Fu sospeso dopo Inter-Verona l'anno scorso per quattro turni, ma ha arbitrato oggi in Serie B, nel turno di Serie B. Eh, l'hanno mandato in Serie B. E se voi conoscete un pochino, conosceste un pochino la dinamica delle designazioni, dovete sapere che gli arbitri si alternano tra A e B e vanno in campo e riprendono i soldini. Quindi Fabbri non l'hanno fermato, quindi non diciamo sciocchezze. Nessuna Marotta League ha avuto il potere di fermare Fabbri.
Il Napoli vince lo scudetto perché è la squadra di Antonio Conte, uno che ha allenato in Serie A 7 anni, al primo è stato esonerato l'Atalanta, subito battesimo del fuoco, poi va alla Juventus e fa tre scudetti consecutivi, va all'Inter e fa secondo posto e finale d'Europa League, poi vince lo scudetto dopo 10 anni che l'Inter non vinceva mai, avevano mandato a casa Spalletti per vincere con Conte e poi viene a Napoli e sta per compiere un qualcosa di prodigioso. Considerando che in Italia lui ha vinto cinque scudetti da calciatore, questo sarebbe il quinto d'allenatore in 7 anni, di cui uno fatto per la metà, è qualcosa che nessuno nella storia ha mai fatto.
Aggiungiamo anche le due grandi imprese oltremanica, perché lui ha vinto lo scudetto al primo anno al Chelsea, prendendo una squadra dal decimo posto, e ha portato il Tottenham appena preso dal nono posto, che aveva perso in casa 3-0, al quarto posto in Champions superando grandi corazzate, mica al campionato italiano. Lì sono squadre importanti, Tottenham, Arsenal, Manchester United, e Conte ha preso quel Tottenham e l'ha portato al quarto posto, per poi prendere cappello e andarsene l'anno dopo dicendo "Voi qui non vincerete mai, non c'avete proprio la mentalità, io è inutile che ci rimango in questo posto."
Ora questi ragionamenti li fa anche a Napoli dicendo io sono venuto qui per vincere, magari sta vincendo e vincerà. Ma non si vuole fermare qui, non vuol fare da parafulmine, vuole continuare a vincere, e allora vedremo che De Laurentis dovrà accontentarlo sul mercato, perché questo Napoli è buono per vincere questo scudetto, ma non è buono per affrontare la stagione prossima in queste condizioni. Ci sarà da lavorare parecchio, ma godiamoci il primo limbo di scudetto perché stasera possiamo chiamare la la sarta, la cucitrice per attaccare la parte verde. Poi vedremo il resto"