Graziano Cesari, ex arbitro di Serie A, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dell'edizione odierna de Il Mattino. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it.
Come le è parso l'arbitraggio della finale della Supercoppa europea? "Mi è piaciuto molto. Conoscevo già la Frappart perché l’avevo vista all’opera nella finale del Mondiale femminile tra Olanda e Stati Uniti e mi aveva convinto".
Perché? "Innanzitutto ha una grande personalità e poi ha una grande autorevolezza: è una decisa. E queste sono caratteristiche fondamentali per un arbitro".
Aveva qualche dubbio prima della finale di Istanbul? "L'unica remora che avevo era sulla sua capacità  atletica. E invece ha fatto una grande prestazione. Ha dimostrato lucidità e una intelligenza tattica invidiabile. Mi è piaciuta negli spostamenti e nella capacità di selezionare le zone d'ombra. Tenere quella concentrazione per 120 minuti e oltre non era affatto facile".
Far arbitrare a lei non è stato un azzardo? "Assolutamente no, ma credo sia stata una necessità ".
"Abbiamo avuto arbitri donna che hanno fatto anche la serie C, ma il fenomeno dalle nostre parti è meno diffuso. E penso sia un peccato".
Perché? "Penso che possano modificare molto anche l'atteggiamento dei giocatori in campo, perché le donne sono meno irritabili. E infatti mi piacerebbe vederne in campo in un big match di serie A".
Da questo punto di vista la crescita del movimento calcistico femminile può aiutare? "Si tratta di un processo che si accelererà ma ci vorranno ancora degli anni. Adesso non ce ne sono di donne pronte ad arbitrare. Ma credo che possano diventare uno stimolo anche per gli uomini".