Ultimissime calcio - «Pronto, scusi un attimo sono con mascherina, guanti e camice e sto visitando un paziente». Lamberto Boranga è sempre in prima linea. Oggi come a metà degli anni 70: portiere (ma anche atleta nel salto in alto) ieri, medico specialista in medicina interna ora. Ha parlato a Il Mattino e questo è quanto evidenzia CalcioNapoli24:
Da calciatore e da medico come valuta il momento che sta vivendo il calcio italiano?
«Effettivamente una situazione del genere non è mai capitata prima. Ma una cosa è certa, se ci fosse la possibilità in prima o seconda categoria, io tornerei a giocare anche adesso».
Ma questo vuol dire che in campo non c'è pericolo di ammalarsi?
«I giocatori difficilmente possono infettarsi o quanto meno nel loro organismo la malattia si svilupperebbe in maniera diversa».
Però ogni calciatore potrebbe diventare portatore sano.
«Questo è il problema. E infatti non mi stupirei se assistessimo a meno abbracci dopo i gol. Da medico dico che è opportuno giocare a porte chiuse».
Soluzioni?
«La Federazione dovrebbe imporre il tampone a tutti i calciatori che entrano in campo. Tanto i soldi della Figc ci sono. Questo è sicuramente un buon modo per mettere tutto in sicurezza e vigilare sulla salute del singolo calciatore e di tutta la squadra. Perché nello spogliatoio eventualmente se c'è una persona che ha contratto il virus ed è portatore sano allora può diventare un casino per parenti e per tutti quelli che frequentano».