Ultime calcio Napoli - L'ex difensore Alessandro Birindelli, oggi allenatore, ha parlato ai microfoni di TMW Radio, collegandosi nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le sue riflessioni iniziano dall'imminente finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus:
Birindelli
"Le porte chiuse la rendono quasi un'amichevole per condizioni: dopo uno stop di due mesi e mezzo ancora i ritmi non sono altissimi, anche se ho visto due semifinali con sprazzi di intensità discreta. Atleticamente meglio Napoli-Inter, anche perché Juventus-Milan è stata partita a due facce: all'inizio la Juve sembrava dominare il pallino, poi è salito in cattedra il Milan. Da capire anche quanti cambi ci saranno rispetto a tre giorni fa, è impensabile dopo uno stop del genere far fare subito tre partite in una settimana ai giocatori, le rotazioni ci saranno".
Pjanic ha fatto meno di quanto avrebbe potuto? Lo vede incompatibile con Sarri?
"Devo dire l'opposto, il pensiero del mister anche a inizio anno è sempre stato di parole buone spese per questo giocatore, un punto di riferimento per il suo centrocampo e per la squadra. Col passare del tempo le cose che gli chiedeva, forse venivano meno recepite. Chiaramente poi ci sono le opportunità di mercato: se hanno individuato qualcuno che si addice di più alle sue idee, nasce l'opportunità di far cassa con Pjanic".Che pensa del momento di Sarri?
"Lo vedo un po' nervoso. Anzi, insoddisfatto dell'andamento della squadra, ma già prima del lockdown. L'ho sempre visto col muso: la squadra non viaggia e non si esprime come vorrebbe. Secondo me non ha nemmeno tutte le colpe, ha iniziato il lavoro con un mercato praticamente già fatto, inizialmente i progetti non prevedevano lui come allenatore. Se questo rapporto continuerà , come penso che sia, si vedranno cambiamenti, lui ad esempio vuole centrocampisti più dinamici, capaci di inserirsi. Alcuni dei suoi giocatori non lo accontentano e si innervosisce: si vede la squadra che a tratti va molto bene, poi è come se si spegnesse la luce".Ci si continua ad interrogare sul ruolo di Ronaldo: secondo lei qual è? Forse per accentrarsi su lui qualcuno si è perso?
"Il percorso di Sarri nei confronti di Ronaldo, ma in generale nei confronti della squadra che ancora doveva conoscere il suo allenatore, è iniziato con la squadra che riusciva a giocare in modo da lanciare CR7 a campo aperto. Ora, col fatto che la squadra sta assimilando le volontà dell'allenatore e portando tanta gente nella metà campo opposto, al momento della riconquista rimangono scambio stretto o dribbling, e se io ho Ronaldo devo metterlo in condizioni di sviluppare la sua corsa e la sua forza. Con il gioco tic e toc mi sembra perda un po'. L'evoluzione della squadra va contro le caratteristiche di un leader e di un giocatore strepitoso come Cristiano".