Ultime calcio Napoli - Lo scorso 19 ottobre si era presentato al San Paolo in bici, dopo aver fatto oltre 700 chilometri sulle due ruote partendo da Verona. È la storia di Claudio Bandoni, 80 anni e non sentirli. Ha parlato a Il Mattino e queste le sue dichiarazioni:
Bandoni
A distanza di anni lei è ancora legatissimo a Napoli.
«Così come sono ancora legatissimo ai napoletani. Da 20 anni a questa parte, ogni sera guardo Un Posto al sole: non mi perdo una puntata e sono diventato anche amico dell'attore Patrizio Rispo. Per me è come se ogni volta tornassi un po' a Napoli».
Mentre la passione per la bicicletta?
«L'ho sempre avuta, anche da piccolo ma poi ho preferito il calcio. I miei idoli erano Bartali e Coppi».
Ci racconti di quella bella iniziativa: come è nata?
«Parlando con il presidente del Napoli Club di Verona Gerardo Cervone. Volevamo fare qualcosa che desse un po' nell'occhio e servisse a stemperare un po' la rivalità tra le due tifoserie, o almeno a provarci».
Come è andata?
«Dal punto di vista dei riscontri qualcosa c'è stato. In tanti mi hanno scritto. Il mio tour è durato e 13 tappe, con una media di circa 60 km al giorno. È stato meraviglioso perché ho ricevuto una grande accoglienza in tutti i Napoli Club che mi hanno ospitato lungo il cammino».
E allora che effetto le farà oggi questa partita a porte chiuse?
«Sarà un vero peccato. Perché credo proprio che sarebbe stata l'occasione ideale per stemperare un po' le tensioni».
Ma da calciatore le è mai capitato di giocare una gara a porte chiuse?
«Soltanto una volta, per di più proprio quando difendevo la porta del Napoli. Eravamo in Germania e fu un'esperienza allucinante perché si sentivano soltanto le nostre voci. Davvero strano».