Ultime calcio Napoli - Arrivato allâInter tra grandi aspettative, Alvaro Palito Pereira ha mostrato in nerazzurro solo a sprazzi le proprie capacità . E a FcInterNews.it si apre a 360°:
Dove milita attualmente?
âNel River Plate de Asunción, una squadra del Paraguay. Abbiamo da poco iniziato il campionato, siamo a metà classifica, anche se dobbiamo recuperare una partitaâ.
Qual è il suo primo ricordo legato allâInter?
âLâaccoglienza dei compagni di squadra. Da Zanetti a Samuel. Da Milito a Palacio. Con Marco Branca e Piero Ausilio che avevano fatto di tutto per prendermi dal Portoâ.
I suoi allenatori in nerazzurro furono Stramaccioni e Mazzarri.
âCon il primo giocai davvero molto. Mentre di fatto quando arrivò Walter io preferii trasferirmi al San Paolo per avere totale continuità e non perdere la possibilità di essere convocato per il Mondiale con lâUruguayâ.
Che significa per lei aver giocato nellâInter?
âUn sogno realizzato. Da piccolo ammiravo Ruben Sosa e il Chino Recoba. E che onore militare nella stessa squadra di Pupi (Zanetti, ndr), Cordoba, Guarin o Handanovic e Ranocchia che tuttora difendono i colori della Beneamataâ.
Ha sofferto la pressione di essere stato pagato tanto dallâInter?
âNo, credo che i nerazzurri mi avessero pagato quanto valessi. Allora io con la Nazionale e con il Porto avevo conquistato titoli su titoli, ben otto in tre anni, tra cui anche lâEuropa League. Pensi che Mazzarri mi voleva al Napoli e Lotito alla Lazio. E lâanno precedente i lusitani non mi vollero cedere al Chelseaâ.
Alvaro Pereyra