Ultime calcio - Giancarlo Abete, ex presidente federale, ha parlato ai microfoni di TMW Radio:
âDobbiamo confermare quanto di buono fatto finora, il percorso è stato positivo per gioco, risultati, entusiasmo e comunicazione di valori. Le fasi finali degli Europei sono sempre complesse, in ogni partita ci si gioca tuttoâ.
Che sensazioni ha?
âBuone, nelle ultime uscite la squadra ha fatto bene. Ha maturità , la difesa è solida e non prende gol da tanti minuti, lâattacco è prolifico come forse mai prima dâora. Le premesse ci sono, poi dipenderà dal valore delle avversarie. Con la pandemia è più difficile verificare la competitività â.Decisivo aver rinnovato Mancini?
âI discorsi che si fanno per i club valgono pure per la nazionale. Bene ha fatto il presidente Gravina, dimostra fiducia sia da parte della Federazione che del tecnico. Ci sono appuntamenti importanti davantiâ.Câè lo stesso spirito del 2006?
âIn questa occasione forse câè ancor più gruppo squadra, non câè il giocatore che fa la differenza, sono tutti assieme. Câè maggiore intercambiabilità rispetto ad altre nazionaliâ.Nel giro di panchine chi lâha sorpreso?
âSi parla di allenatori di primo livello. Fa piacere rivedere Sarri, così come Spalletti e Allegri. Allenatori con risultati sportivi importanti che non allenavano. Sono ritorni eccellenti, così come quello di Mourinho, è un valzer di allenatori che non si era mai visto. Bello anche Ancelotti di nuovo al Real Madrid, per chi ama il calcio e la qualità delle sue persone. Dispiace che Conte lasci, ma sicuramente tornerà e lo farà da protagonistaâ.Del calendario-spezzatino in Serie A che ne pensa?
âCi sono paesi europei di primo livello che già fanno lo spezzatino. Certo, bisogna evitare di esagerare. Però spesso si sono avute partite di minore interesse in momenti di contemporaneità , con le principali sfide che avevano fasce orarie dedicate. Non raschiamo però oltre misura il fondo del barile. Bisogna evitare di generare disamore solo per cercar ricavi, cercando di intercettare i nuovi bisogni post-pandemiaâ.Che ne pensa del VAR?
âPossiamo criticarlo, puntare a migliorarlo, ma anche essere consapevole che nessuno di noi sarebbe pronto a tornare ad una situazione pre-VAR. Ormai è un punto di riferimento, serve una lettura più omogenea possibile. Tavecchio ha fatto bene a rendersi disponibile per primo a sperimentare il VAR, la nostra Federazione ha sempre puntato alla tecnologia sin dai tempi miei e di Carraro, era semmai la FIFA a rallentare, con Blatter. Necessario che FIGC e AIA lavorino insieme, senza dialettica, per rendere più funzionale lâattività arbitrale e degli addetti e assistenti VARâ.