Quando l'amore forse non basta più...

Editoriale  
Marek HamsikMarek Hamsik

Prestazione opaca e pochissima forma mentale, oltre a quella fisica che oramai manca da tanto tempo. Dopo i 90 minuti di Anfield, dopo la batosta subita dal Napoli

Prestazione opaca e pochissima forma mentale, oltre a quella fisica che oramai manca da tanto tempo. Dopo i 90 minuti di Anfield, dopo la batosta subita dal Napoli in Champions League, sarebbero diverse le riflessioni da fare. Una su tutte, a sentir parlare i tifosi azzurri, è quella su Marek Hamsik

Il capitano azzurro è stato uno degli anelli deboli della gara contro la squadra di Jurgen Klopp. La sua mancanza in mezzo al campo si sente oramai da anni, tanto che la città partenopea è nettamente spaccata in due sull'argomento.

Da un lato chi lo giustifica per attaccamento alla causa, dall'altro chi vuole lontano da Napoli il numero 17. Ciò che è evidente ai più è che il Marek visto ieri e non solo sia solo un lontano parente di quello giunto sotto l'ombra del Vesuvio nel lontano 2007 L'infortunio al piede rimediato nel 2013 l'ha distrutto psicologicamente più che fisicamente: da allora quasi mai contrasto duro e scarsi tentativi di rubare palla agli avversari. Insomma più costruzione che filtro in mezzo al campo. Ma non basta.

I PARAGONI CON PIRLO...

Sprazzi di bel gioco risalgono soprattutto ai tempi di Walter Mazzarri e, forse, al primo anno di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli. Sotto l'ala protettrice di Carlo Ancelotti il capitano è riuscito solo in poche uscite a riaccendere il suo spirito da combattente: lo slovacco non ha ancora metabolizzato a pieno il nuovo ruolo da regista. Prestazione altelenanti da playmaker alla Pirlo, eppure i paragoni ad inizio stagione si sprecavano. Le chiavi del centrocampo in tasca ma sul campo, dati alla mano, sempre costretto a rincorrere il portatore di palla. Eppure la sua mattonella dovrebbe essere quella centrale davanti alla difesa. Troppo spesso, invece, si è affacciato in avanti in maniera incocludente: è clamoroso il pallone servitogli da Dries Mertens e calciato poco sopra la traversa durante la gara in Inghilterra

Già toltogli dalle mani il ruolo da rigorista, Hamsik resta uomo spogliatoio più che uomo di campo. A dirlo sono le sue prestazioni, la sua forma fisica e la mancanza di personalità che spesso hanno caratterizzato le sue giocate. C'è chi gli contesta di venire sempre meno nelle occasioni clou, quando dovrebbe prendere per mano la squadra

Eppure la squadra messa in piedi da Aurelio De Laurentiis sembra avere già una valida alternativa al centrocampista azzurro. Nel 'lontano' agosto del 2016, il patron azzurro firmò un assegno da ben 14,5 milioni di euro in favore del Bologna per prelevare il cartellino di Amadou Diawara. Il 21enne guineano, sulla carta, ha tutti i requisiti per raccogliere l'eredità dell'ultra trentenne dell'est; vero anche che le ultime prestazioni dell'uomo Nike non hanno convinto più di tanto la piazza campana. E se Ancelotti provasse a cucirgli addosso un nuovo ruolo?

a cura di Simone Guadagno - Twitter: @SimoneGuadagnoo

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