La scalata è complicata, i punti di distacco sono tanti e la discontinuità in alcuni casi ha creato un divario ampio. Il punto non è che il Napoli qualche volta perde punti per strada, vedi Chievo Verona per esempio, per parlare delle ultime settimane, ma più che altro è la troppa continuità che la squadra bianconera ha, fatto di vittorie e pareggi, pochi, che la rendono imbattuta fino a questo momento e in testa alla classifica saldamente. Davide contro Golia, sembra essere sempre questo il leitmotiv che si ripete in ogni anno, in ogni stagione. Perchè va ricordato che la crescita esponenziale di un Napoli che veniva dal fallimento c'è stata e che a braccetto dalla B salirono sia Napoli che Juventus. Il punto è che la differenza l'ha fatta soltanto l'investimento, in generale, che ha portato a calciatori e strutture, tali che hanno consentito ciò che oggi c'è. Anche se, a dirla tutta, la differenza tra Juve e Napoli era stata colmata, grazie all'ottimo impegno presidenziale, nell'ultimo periodo e sessione, prima dell'arrivo a Torino di Cristiano Ronaldo, cosa che ha nuovamente creato forbice tra i due club e oggi il nuovo ampio divario e la consapevolezza che in campionato ci sia una forza troppo ampia. E allora è qui che serve la maestria del direttore sportivo, vale a dire la ricerca di colpi giovani, ma importanti, che consentano di proseguire nella totale armonia il progetto azzurro, ma al tempo stesso di colmare quel divario che esiste. Allora è qui che entra in gioco il Cristiano Giuntoli, per far si che quel Carpi, oggi sia un Napoli sempre più a caccia di vittorie, a caccia di trofei.