Nel calcio di oggi contano i risultati, nel calcio di oggi si cerca sempre di evitare di parlare di spettacolo, di correnti di pensiero, di gioco. Che sia palla a terra o palla lunga, per i non esteti cambia poco. Ma per chi è amante del calcio, almeno a tinte azzurre, negli ultimi anni ci si è certamente divertiti. Tralasciando l'ultimo periodo, la SSC Napoli è sempre stata oggetto di studio per il gioco espresso, per il divertimento nel toccare la palla, nel farla girare per andare in gol. Dal Sarrismo, all'Ancelottismo per finire al Gattusismo, tre correnti di pensiero differenti, tre tipi di calcio diversi.
SARRISMO - Maurizio Sarri è l'uomo del gioco divertente azzurro, colui che ha stabilito record su record, tanto da essere studiato in ogni dove, tanto da diventare vocabolo dell'enciclopedia Treccani: "La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; per estensione, l’interpretazione della personalità di Sarri come espressione sanguigna dell’anima popolare della città di Napoli e del suo tifo. La squadra di Sarri aveva già perso col Sassuolo e pareggiato a Empoli".
ANCELOTTISMO - Carlo Ancelotti e la sua Rivoluzione attraverso la gentilezza, provata ma non riuscita. Arrivato per cercare di cambiare il pensiero azzurro, si è trovato a vivere difficoltà dall'inizio. Un cambiamento che inizialmente è arrivato con il contagocce, ma che con il tempo ha portato a diventare quel 4-3-3, un 4-4-2. Via il regista, Jorginho il primo, poi Hamsik e il mancato arrivo in quel ruolo. Esperimento non riuscito, risultati deludenti in campionato. Meglio in Champions, per la verità, con il passaggio del turno e l'approdo agli ottavi di questa stagione, raggiunti la sera del suo esonero dopo le vicende legate all'ammutinamento. Ancelotti sollecitato sul presunto ‘Ancelottismo’ dichiarò in una intervista: “Non esiste, a me interessa avere una squadra che non abbia una sola identità ma che sappia fare di tutto. Devi costruire in base alle caratteristiche dei giocatori che hai, non puoi fare una granita senza il ghiaccio. Il calcio si può giocare in tante maniere”.
GATTUSISIMO - E poi arriva lui, Gennaro Gattuso, Ringhio per tutti. A lui si che piace il regista, il suo 4-3-3 prevede quel tipo di giocatore ed ecco che allora il Napoli si tuffa sul mercato di gennaio per soccorrere la rosa, per integrarla con un calciatore in quel ruolo. Si è parlato di Torreira, ma l'Arsenal non molla la presa, allora ecco spuntare Lobotka, un ritorno di fiamma per lo slovacco sponsorizzato da Hamsik che è ormai vicino a prendere le chiavi della regia partenopea. Gattuso si fa sentire, si torna a sudare negli allenamenti, ma chiede tempo: il problema fisico è evidente, per vedere il suo Napoli caratteriale serve ancora un po' di tempo.
A CONTARE E' IL NAPOLI - Ebbene si, a contare è il Napoli. Non conta se si tratta di Sarrismo, Ancelottismo oppure Gattusismo, quello che serve è non estremizzare, perchè i calciatori vanno e vengono, gli allenatori anche, ma a contare è la maglia.
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