Non gliene va bene una, se ci facciamo caso. La rottura del legame tra Mino Raiola ed il capitano del Napoli Lorenzo Insigne è l’ennesima situazione che vede i colori azzurri ed il super-agente ‘inciampare’ nella realizzazione dei propri progetti. È diventata quasi tradizione, se guardiamo all’ultimo decennio e alle volte in cui le strade si sono intrecciate.
Sono almeno cinque i calciatori del Napoli che hanno gravitato - chi più e chi meno - nell’orbita di Raiola: in primis fu Hamsik, per il quale Mino avrebbe prospettato, in qualità di intermediario, un trasferimento al Milan prima di vedersi la porta sbarrata dallo stesso slovacco. Omar El Kaddouri, dal canto suo, in azzurro non ha mai avuto l’occasione giusta (Mazzarri e Sarri avevano le loro idee, giustificate dai risultati, sulle rotazioni ridotte) per avere continuità di rendimento.
Poi, l’estate scorsa, il legame che torna strettissimo: Manolas e Lozano, due facce della stessa medaglia, dello stesso agente, dal rendimento opposto. Il primo si è imposto col passare dei mesi, il secondo rappresenta la nota più negativa della stagione - per cause sue e non, va detto. Ad inframezzare i quattro, Insigne.
La gestione di Lorenzo Insigne può esser vista così: l’iniziale progetto, viste anche le difficoltà del rapporto con Ancelotti, avrebbe previsto la cessione e la contemporanea sostituzione con Lozano. Doppia commissione per Raiola, per il lato puramente economico. Non se ne fece nulla, per manifesta impossibilità di far combaciare richieste ed offerte sul mercato, e i fatti hanno confermato un rapporto frammentato dell'allenatore con Insigne (l’esclusione di Genk su tutte).
Raiola, da sempre, si porta dietro la fama di agente in grado di spostare calciatori da un lato all’altro dell’Europa: dietro l’interruzione del rapporto può esserci anche l’impossibilità di portare via Lorenzo da Napoli. Vuoi per una questione di età - a giugno Insigne compirà 29 anni -, vuoi per una questione di cifre - il Coronavirus impedirà affari folli, tanto più per un calciatore per il quale De Laurentiis parlava di somme a tre cifre -, il progetto Insigne per Mino Raiola è andato male. Come fu per Hamsik ed El Kaddouri, come lo è stato finora con Lozano: con il Napoli non gli gira giusta, nemmeno stavolta. In futuro andrà certamente meglio, però.
Restano lontani i tempi in cui - negli anni scorsi - si scambiavano carinerie: De Laurentiis relegava Raiola nella categoria dei ‘rompi…….’, l’altro affermava a distanza di tempo ‘Un giorno farò un cartone animato solo per lui, certe persone come i bambini capiscono più cose con i cartoni animati’. Nel frattempo, Insigne resta a Napoli.