RAI, Venerato a CN24: "Destini incrociati per Lazzari e Hysaj, la Juve ha bruciato il Napoli per Todibo. Cavani l'eccezione di ADL, gettato l'amo!"

Editoriale fonte : di Ciro Venerato per CalcioNapoli24
Edinson Cavani al San Paolo con la maglia del PSGEdinson Cavani al San Paolo con la maglia del PSG

Campo e calcio mercato: punti in classifica e trattative. Il popolo tifoso reclama successi e notizie, giudizi e indiscrezioni. La sosta giunge propizia per elargire

Campo e calcio mercato: punti in classifica e trattative. Il popolo tifoso reclama successi e notizie, giudizi e indiscrezioni. La sosta giunge propizia per elargire commenti e retroscena, dissertando sul Napoli di oggi e di quello che verrà. Partendo da un dato: società e squadra stanno elargendo un’altra bella stagione alla tifoseria. Il Napoli ancora una volta ha dimostrato di saperci fare, in Italia e in Europa.

I meriti di Ancelotti

E’ innegabile il ruolo fondamentale dell’allenatore.  Un fuoriclasse in panchina. In assoluto il più grande acquisto del calcio Napoli dopo Diego Maradona. Mai nella sua storia il sodalizio partenopeo aveva avuto un trainer di questo livello (Benitez pur avendo vinto molto non raggiunge i livelli dell’emiliano. 3 champions a 1) con un curriculum che incute brividi e rispetto. Ha dimostrato di essere geniale e razionale, conservatore e progressista. Ha cambiato il ciuccio senza stravolgerlo, confermando le tante cose belle viste nel triennio sarriano (e sono davvero tante, meglio ricordarlo agli smemorati) e limando alcuni difetti di fabbrica (e sono pochi, meglio ricordarlo a chi già rinnega il demiurgo toscano senza manco aspettare il canto del gallo). Non ha sbagliato praticamente nulla, firmando in certi casi capolavori tattici come quelli visti contro il PSG e il Liverpool. Il turn over continuerà ad essere usato quando serve: contro le grandi vedremo più o meno gli undici che sta utilizzando nelle gare importanti. Darà spazio alle seconde linee contro sodalizi meno blasonati, soprattutto a ridosso della Champions. Il ragionamento che fa Carlo è semplice: contro Chievo, Frosinone e compagnia bella può bastare anche il Napoli 2 (perchè sta nascendo un Napoli 1, inutile fare il verso allo struzzo e non guardare la realtà) , vista la bontà della rosa. Questa la principale discriminante con il pur fulgido passato sarriano.

Il duello per Tobido

Non bastasse la sfida scudetto, Napoli e Juve sono anche avversarie sul mercato. L’incrocio stavolta porta dritto in Francia: a Tolosa. dove Maradona sbagliò un penalty in coppa UEFA (stagione 86-87), esiziale per i partenopei. Ero sugli spalti, più precisamente in curva, iscritto al club di Angelo Aliani, compianto capo tifoso di torre del greco. Il club lilla è proprietario (ancora per poco) del cartellino del promettentissimo Jean Clair Todibo. un classe 99 che non firmerà il primo contratto professionistico con i transalpini, libero di lasciarli a fine giugno per un modico indennizzo FIFA di appena 40mila euro. Per molti è il nuovo Thuram, gli altri lo paragonano  a Manolas. Giuntoli si è mosso in tempi non sospetti. Sei mesi fa trattò il giocatore con l’amico Bruno Satin, ex agente di Koulibaly, per chiudere subito l’operazione. Lo scafato manager prese tempo, vista la copiosa presenza di ammiratori. Ma nelle ultime settimane la Juve sembra aver innestato le consuete marce alte, lasciando polvere dietro di sé.

3 milioni di commissioni sono un buon argomento per chi deve decidere il destino di un ragazzino. Senza contare lo stipendio: 1 milione netto per i prossimi 5 anni. Ora spetta al Napoli rilanciare, ma i segnali che ci arrivano non sono per ora incoraggianti. Inutile ricordare che i bianconeri dispongono del doppio del fatturato azzurro. Sfida impari o quasi.

I rinnovi in casa Napoli

Prosegue senza sosta la trattativa per il rinnovo di Zielinski. Va definita la clausola che potrebbe avere mille variabili. Un prezzo che potrebbe mutare anno dopo anno, ed elevarsi se si presenteranno sodalizi multimilionari (cosa già fatta con altri tesserati), con differenze legate anche ai continenti: l’asia pagherebbe più dell’Europa e via così. Si discute soprattutto di questo. Sullo stipendio più o meno dovremmo esserci. Al polacco saranno garantiti 2.8 milioni fino al 2023. Va capito se saranno compresi i bonus in questa cifra (come spera DeLa) o meno (come auspica l’agente del polacco).

Si lavora anche al rinnovo di Hysaj. La settimana scorsa cena Giuntoli-Giuffredi (agente dell’albanese) per affrontare la problematica contrattuale. Il terzino chiede un aumento robusto: almeno 3 milioni. Quest’estate ne ha persi 4 per il no azzurro al Chelsea del suo mentore Sarri, mina vagante della trattativa. Giuffredi sa che i londinesi potrebbero ripresentarsi all’uscio di porta e quindi pretende un adeguamento di mercato. Il napoli può spingersi forse fino a 2,5 e chiudere il cerchio. Resta poi il rebus clausola. La riconferma dell’uscita unilaterale esporrebbe De Laurentiis a nuovi rischi: si spiega così l’attivismo su Lazzari. Se Hysaj rinnnoverà senza clausola (questo l’auspicio di Giuffredi) il Napoli lascerà il terzino della SPAL al suo destino (intriga Inter, Lazio e Torino). Sul fronte Mertens-Callejon non si registrano novità. Il Napoli potrebbe proporre ad entrambi di prolungare per un’altra stagione, ma non si escludono colpi di scena, soprattutto sul belga. Tutto molto prematuro comunque. Sui due avremo novità tra marzo ed aprile.

Cavani: ragione e sentimento

Chiudo con l’idea Cavani: una suggestione che potrebbe diventare trattativa, o qualcosa di simile. Parto da una premessa: l’impresa è titanica. Cavani dovrebbe dimezzare l’ingaggio, percependo, più o meno, in 4 anni quello che a Parigi incasserà nel prossimo biennio. Quindi stiamo parlando di una reale scelta di vita: meno soldi, più felicità. I figli sotto casa e  l’amore immenso che solo il San Paolo (insieme all’Olimpico gialllorosso) sa tributare ai propri idoli. De Laurentiis ha gettato l’amo (questa è la notizia) spetta al campione uruguagio raccoglierlo. Il 31 enne di Salto (meglio dirlo subito) rappresenterebbe l’eccezione all’aurea regola dell’Aurelio. Giovani, giovani e ancora giovani. Non credo che un investimento simile sarebbe disposto a farlo per un altro trentenne. Non a caso il patron si era fiondato su Piatek e 2 anni fa aveva seguito il danese Dolberg dell’Ajax, sparito poi dai radar di Giuntoli per una crescita professionale deludente. A buon intenditor, poche parole.

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