No, così non va. Un altro pomeriggio scialbo ed incolore. Serve a poco la perla, l'ennesima, di Josè Callejon a tirare su il morale. D'accordo, il gol dell'Udinese è un regalo di Rena ed è anche macchiato da un evidente fuorigioco che i media nazionali provano a sminuire come al solito. D'accordo, il campionato è finito ormai da settimane. Gli alibi si possono anche trovare, ma questo Napoli non ha scuse: la gara di oggi è la summa di certe falle caratteriali cui bisognerà porre rimedio, e l'uscita dal campo di Hamsik lascia molto riflettere. E' vero che il Napoli era appena rimasto in dieci causa espulsione di Fernandez, ma dover perdere tempo per portare a casa un pareggio è davvero troppo per chi è davanti alla tv con la sciarpa del Napoli al collo ed è inaccettabile per chi, tifoso partenopeo, è andato ad assistere ad una gara al Friuli. Il divario tecnico tra le due squadre è talmente netto che si fa fatica a pensare ad una prova così deprimente da parte degli azzurri. Non che le azioni da gol siano mancate, ma è proprio l'approccio molle, anemico, poco cattivo a lasciare tanti dubbi tra presente e futuro. Al di là della rivalità sportiva e non solo, la Juventus, spiace dirlo, deve essere presa come modello di rabbia agonistica. Il campionato è finito da tempo anche per i bianconeri, eppure ad Udine, pochi giorni fa, sono venuti ad imporre il proprio gioco senza se e senza ma. Il Napoli ha bisogno di carattere, e allora, se è necessario. via alla rivoluzione copernicana intorno al sole Benitez: basta con i calciatori senza motivazioni, al bando le gare di fine stagione. Vincere aiuta a vincere e questo pareggio di oggi è un campanello d'allarme in vista della finale di Coppa Italia. Inutile aggrapparsi ai discorsi relativi al risparmio energetico o all'assenza di tizio o caio. In campo oggi c'era il solo Callejon a lottare con caparbietà per tutti i 90'. Lo spagnolo è l'unico ad aver dimostrato mentalità vincente: un solo calciatore non basta, a questo Napoli servono 20 Josè. Il piccolo trotto sparagnino non è da squadra che ha fame di vittorie. Benitez ha fatto la voce grossa e si è detto deluso. Nemmeno lui si aspetta questo modo di scendere in campo da parte dei suoi calciatori. No ragazzi, così non va. Ora due imperativi: la gara di San Siro con l'Inter e poi la finale di Roma contro la Fiorentina. Poi la rivoluzione se necessario: pomeriggi così non ne vogliamo vedere più. E non per il risultato, ma per lo spirito poco battagliero.
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