Il calciomercato è finito, e nel Napoli ci sono tre vincitori: Aurelio De Laurentiis, Cristiano Giuntoli, Alex Meret.
di Claudio Russo (@claudioruss)
Bisognava saltare nell’oscurità, il Napoli l’ha forzatamente fatto: dire addio nel giro di due mesi a così tanti titolari in campo e nel cuore dei tifosi - portiere, centrale, centrocampista, un attaccante più il miglior marcatore della storia del club: tre su cinque a scadenza - non era un compito facile.
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Il Napoli è riuscito ad incassare circa 60 milioni di euro da due calciatori in scadenza che non avevano voglia di rimanere in azzurro, Koulibaly e Fabian, sostituendoli con un difensore che può diventare certezza - Kim non è Koulibaly, ma in questo caso qualsiasi difensore diverso da Van Dijk avrebbe comportato un calo di qualità -, e con un centrocampista, Ndombele, potenzialmente più impattante di Fabian, diverso tatticamente ma più funzionale, a condizioni vantaggiose.
Da capire cosa potrà dare Mathias Olivera a pieno regime, che si alternerà con Mario Rui, sicuramente positivo l’acquisto di Kvaratskhelia - per fortuna incappato in due prestazioni negative, le alte aspettative non facevano bene a lui e all’ambiente, spaccato su quell’Insigne di cui ha preso il posto -, su Giacomo Raspadori aspettiamo di capire tatticamente come procederà la simbiosi con Osimhen. Il potenziale c’è ed è tanto, va indirizzato nel modo giusto (anche per giustificare i tanti milioni spesi). Simeone? Rispetto a Petagna è sicuramente più levigato e adatto ai movimenti della prima punta di Spalletti, con la speranza che possa esplodere come ogni primo anno in una nuova società. L’idea Ronaldo è rimasta tale, nella mente di Jorge Mendes ansioso di cercargli una squadra da Champions League.
Gestione non perfetta della vicenda, perchè Meret appare delegittimato agli occhi del tifoso e dovrà essere lui soltanto a convincerli in campo. Il rinnovo annunciato e mai arrivato durante i ritiri diventerà realtà? E soprattutto: il Napoli voleva davvero un portiere? Perchè oltre Kepa e Keylor Navas hanno tutta l’impressione di essere state idee a condizioni di comodo, e certo in Europa erano disponibili estremi difensori di qualità: se l’intenzione era quella di sostituire a tutti i costi Meret, il Napoli ci sarebbe riuscito. Ma in porta, adesso, c’è un portiere che negli ultimi quattro anni non ha mai avuto la titolarità del ruolo, destinato a dare un’idea diversa di sé a tutti i tifosi: un rischio? Vedremo.
Cosa resta di questo mercato? Chi doveva essere ceduto è stato ceduto (l’unico a rimanere è Demme, attualmente infortunato), il Napoli si è messo alle spalle definitivamente un’era forse irripetibile e meno vincente di quanto avrebbe meritato. Adesso bisogna guardare al futuro, con una rosa più giovane e più economica. Considerando che gli obiettivi iniziali erano il taglio degli stipendi, la cessione degli scontenti, l’acquisto di una nuova nidiata di talenti giovani e dagli ingaggi sostenibili, la missione di Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli può dirsi compiuta. Il tempo dirà se questa rivoluzione sarà anche positiva anche sul terreno di gioco, e non solo nelle casse societarie.