Se lo scudetto e la sua possibile rincorsa possano essere uno sprone, ben vengano le parole del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis apparse stamattina sugli organi di stampa.
Non stonano, ma vanno in direzione contrapposta all’idea che è sempre fuoriuscita da più di un’uscita del patron azzurro. Non stonano, ma lasciano una sensazione di inaspettato.
«Ha avuto per me un valore aver visto il grande tifo del settore occupato dai nostri tifosi, con tanti ragazzi della Curva A che facendo sacrifici hanno voluto far sentire il loro sostegno, la loro vicinanza a questa squadra»
Leggere dichiarazioni di questo tipo può portare ad una serie di conclusioni, si va dal più semplice ‘paraculismo’ ad un fine più articolato quale la vendita di tutti i biglietti disponibili per lo scontro di sabato contro l’Inter. Per il quale, va sottolineato, i prezzi per il settore più popolare sono bassi rispetto alle cifre solite (perchè, poi, con la Salernitana erano stati posti a prezzi più alti? Per raccattare qualche euro in più vista la capienza ridotta a 5mila spettatori?).
Sorprende la dichiarazione di De Laurentiis anche in relazione alla gestione dello stadio Maradona, dove l’imperversare delle sanzioni legate al regolamento d’uso della struttura e all’uso smodato del sistema di videosorveglianza - pronto ad inquadrare con celerità le curve e non altri settori -, hanno contribuito al progressivo svuotamento assieme alla difficoltà oggettiva di potersi godere un pomeriggio allo stadio tra servizi insufficienti e problematiche anche di viabilità. Sembra un gesto distensivo, ma alle dichiarazioni vanno fatti seguire sempre i fatti - e l’aver separato la vendita di settore inferiore e superiore è già qualcosa. Meglio un De Laurentiis così, rispetto a quello di nove anni fa che sognava: “Se potessi costruire un nuovo stadio abolirei le curve”. Anche no.
«È una persona libera e in quanto tale è giusto che lui abbia preso la decisione che lui ha ritenuto fosse la più giusta e corretta per impostare la vita futura sua e della sua famiglia»
Rinfrancato dalla vittoria, ringalluzzito dal colpo di testa di Victor Osimhen e affascinato dall’idea di lasciare lo stadio a bordo di un motoscafo, l’approccio di De Laurentiis al tema legato al prossimo canadese Lorenzo Insigne è stato onesto. Forse non pulitissimo nel riferimento agli anni di vita che potrebbe raggiungere Insigne, da godersi con tutti quei soldi, ma certamente non con un piede in fallo - altro che Ebuehi. Ritornare sulla questione Insigne, da parte di De Laurentiis e dello stesso capitano, è francamente inutile e comporterebbe soltanto antipatici botta e risposta come accaduto in passato. Non servirebbe a nessuno, soprattutto ad una squadra che sabato si gioca il possibile primo posto in classifica. Meglio il profilo basso.