Napoli - Lorenzo Insigne come Paolo Di Canio, 21 anni e qualche giorno dopo. L’assist del capitano azzurro per il gol di Victor Osimhen è la summa della classe e del talento del numero 24, è il riassunto della tecnica e del tempismo perfetto nel colpire il pallone non con il sinistro, più deputato magari ad un assist, bensì con il destro, il piede preferito, come se il primo obiettivo di Insigne fosse effettivamente segnare, salvo poi colpirla bene ma non benissimo, ma quel tanto che basta per indirizzarla lì dove Osimhen s’è fatto trovare al posto giusto nel momento giusto.
Il 26 marzo del 2000, durante il match di Premier League tra West Ham e Wimbledon, dalla fascia destra Trevor Sinclair lanciò un cross profondo che sembrò andare verso il fondo: Paolo Di Canio lo colpì con questo gesto tra la bicicletta e la sforbiciata, ed il pallone si andò ad infilare nell’angolino. I tifosi del West Ham lo scelsero come il gol più bello mai realizzato nel loro vecchio stadio, Upton Park. Volendo fare un paragone con ciò che è successo al Maradona, possiamo ipotizzare che possa esser stato l’assist più bello mai servito nello stadio di Fuorigrotta.
Detto ciò, ci sarebbe piaciuto sentire la versione di Insigne, ma il Napoli è in silenzio stampa. Di Canio nella sua autobiografia raccontò che quel gol riuscì a segnarlo perchè fu un colpo provato in allenamento per ore, diventando quasi un gesto istintivo. Non sappiamo quanto fosse voluto quello di Insigne, ma a distanza di 7678 giorni, 1096 settimane e 6 giorni, o più semplicemente 21 anni e 13 giorni, il gesto tecnico s’è ripetuto. E la giocata di Insigne, per eleganza, coraggio ed un pizzico di incoscienza, ha emulato quella di Di Canio. Che poi sia stato un assist e non un gol, non cambia di una virgola la classe di un calciatore che, ricordiamolo, va in scadenza tra un anno.