Luciano Spalletti l’aveva detto prima della partita, parlando di un test mentale che faceva, e fa parte, “di quel livello a cui vuoi ambire come professionista. Se sei un professionista di un livello top, devi saper gestire tutte le situazioni che ti girano attorno”.
Il Napoli, in questo momento, è una squadra quadrata, che sa esattamente cosa deve fare, che prepara nel modo giusto le partite e viene guidata da un allenatore che, a detta del capitano Insigne, prova a tirar fuori il meglio dai singoli. Devono essere consapevoli di essere forti, diceva Spalletti mentre veniva presentato. Nel giro di due mesi, il Napoli sembra aver capito le potenzialità di cui è dotato: arriveranno anche i momenti duri, è chiaro, ma per il momento si intravede qualcosa ampiamente da Champions League.
L’Udinese arrivava con due partite senza gol subiti, ed è stata spazzata via con un paio di gol arrivati su calci da fermo sviluppati in maniera egregia, come non si vedeva davvero da tempo. Cosa può significare questo poker di vittorie? Da un punto di vista dei risultati, poco o niente. Mentalmente, però, è un Napoli che continua quel processo di auto-convinzione nei propri mezzi avviato dalla prima conferenza stampa di Luciano Spalletti.
I due volti più in evidenza del match non sono i centrali difensivi - tornati entrambi al gol nella stessa partita dal 2018, sempre contro l’Udinese (Albiol e Tonelli) -, bensì Fabian e Mario Rui: il primo in un ruolo non propriamente suo - ma che può fare, a detta di Spalletti: c'è da fidarsi -, quello del centrale davanti alla difesa, ha diretto il gioco dotandolo di qualità nel palleggio e di tempismo nella gestione. Peccato giusto per il gol, ma un assist ed un palo danno l’idea. Il portoghese invece ha dimostrato - a discapito dei critici - di poter dare un ottimo contributo quando le condizioni sono quelle giuste: Molina sembrava poterlo mettere in difficoltà, è stato annullato. Ed il tandem offensivo della catena di sinistra con Insigne ha portato al gol del vantaggio, quello che ha sbloccato il tutto.
Chiudiamo con un paio di dati, quelli che forse contano poco ma che possono essere spunto di discussione prima di pensare alla Sampdoria: