Champions League - Oggi i sorteggi Champions e La Gazzetta dello Sport fa l'analisi di quella che sarà la nuova edizione della Coppa più importante tra i club targata Uefa. Anche il Napoli parteciperà alla competizione da terza fascia per il Girone.
l’inseguimento delle grandi. All’inseguimento di Real Madrid, City, Bayern, Liverpool e Psg, apparentemente irraggiungibili nella Champions che sta per nascere. All’inseguimento ormai da troppo tempo. Come immaginare che i prossimi campioni d’Europa non siano tra le “big 5”? Ma anche Barcellona, Chelsea, Atletico e Tottenham sembrano davanti a noi. C’era una volta il Milan del “soprannaturale” Sacchi (e di Capello e Ancelotti). C’era la Juve di Lippi. C’era l’Inter di Mourinho. Ci siamo stancati del conto alla rovescia dal triplete nerazzurro del 2010, ultimo lontano successo. Il 10 giugno 2023 — giorno della finale a Istanbul, città dove oggi alle 18 si disegnano i gruppi — saranno trascorsi tredici anni infiniti. All’inseguimento con Milan (prima fascia), Juve (seconda), Inter e Napoli (terza). Ci vorrebbe una Champions per dimenticare, per dirla con Venditti. Sogni mostruosamente proibiti?
Dal triplete di Mou alla Conference della Roma di Mou: non è la Champions ma almeno ha restituito un po’ d’orgoglio. In mezzo, le due finali maledette della Juve di Allegri (Barça 2015 e Real Madrid 2017) e quella di Europa League persa dall’Inter di Conte (Siviglia 2020). Denominatore comune: le spagnole che ci fanno piangere. La Liga non ha i soldi della Premier ma ha colmato il gap con idee, tecnica, coraggio. Oggi il calcio inglese vale cinque miliardi, come Spagna e Italia assieme. Per fortuna non vanno in campo gli euro. L’Italia dominava negli anni 90 ma ha dilapidato quel tesoro tra crisi economica, investimenti sbagliati, mentalità perdente, allenamenti fiacchi, politica insensibile. C’è chi si stupisce del “rosso” al gigante Koulibaly in Leeds-Chelsea, dimenticando che in Premier si va al doppio.
Milan primo ma... Il bello è che l’Italia non manca, anzi fa scuola. Ci sono sette allenatori: quelli delle nostre squadre (Pioli, Inzaghi, Spalletti, Allegri), più Conte (Tottenham), Ancelotti (campione con il Real Madrid) e Tedesco (Lipsia). L’invasione in Ucraina ha tolto De Zerbi (Shakhtar), sarebbero stati otto su trentadue: chissà dov’è il blackout. Come al solito il sorteggio non cambia la vita ma aiuta. Il Milan campione è testa di serie, ma niente illusioni: potrebbe capitare un gruppo con Liverpool, Borussia Dortmund e Marsiglia, quasi come quello terribile dell’anno scorso (Liverpool, Atletico, Porto). La dimensione dei rossoneri è però diversa, la mentalità, se non il gioco, più europea. Il sogno: Lipsia, Shakhtar, Maccabi Haifa.
Juve chi sei? Il Milan ha entusiasmo e gioco, la Juve nessuno dei due. I bianconeri sono a rischio depressione. Reduci da quattro eliminazioni da favoriti (Ajax 2019, Lione 2020, Porto 2021, Villarreal 2022), hanno perso la meravigliosa spinta del primo ciclo allegriano: non solo due finali, ma anche due eliminazioni ingiuste contro Bayern e Real Madrid. Poi il crollo, quattro tecnici in quattro anni, un labirinto senza luce. Un mese fa il probabile arrivo di Zaniolo, Morata e Paredes li collocava tra i top. Senza quei tre, e con Pogba e Di Maria out, tutto da rifare. Obiettivo: Eintracht, Shakhtar, Maccabi. Incubo: una delle big di “prima”, Borussia e Marsiglia.
Esempi Inter-Napoli Un bel punto di ripartenza sarebbe l’1-0 dell’Inter ad Anfield. Il Liverpool era distratto, la qualificazione compromessa, ma atteggiamento, mentalità e giocatori per poco non facevano il miracolo. Lukaku deve togliere definitivamente la maschera: quello dell’Inter o la fotocopia “blue”? Travestimento da cui presto si libererà il Napoli di Spalletti: la rosa è impressionante, Osimhen, Kvara e Lobotka possono incantare l’Europa. Ipotizzando una griglia al via tipo Formula 1, sarebbe forse un passo indietro perché è un po’ meno abituato alla Champions, ma che oggi sia superiore almeno alla Juve non è neanche in discussione. Il meglio: Ajax, Lipsia, Maccabi. Il peggio: una big non inglese di “prima”, il Liverpool, il Marsiglia. Palline, a voi.