Invece di aumentare le tasse, «per combattere i cambiamenti climatici sarebbe meglio finanziare la costruzione di 20 centrali elettriche all’anno in Africa, così gli africani la smetterebbero di abbattere alberi e di mettersi a fare bambini quando fa buio». Questa l'infelice uscita di Clemens Toennies, presidente dello Schalke 04, intervento all’assemblea della Confartigianato tedesco. E' stato costretto ad auto-sospendersi per tre mesi dall’incarico di presidente del club sette volte campione della Bundesliga e con una coppa Uefa in bacheca. E a Toennies è andata anche bene perchè, nella Germania dai nervi scoperti in fatto di immigrazione e razzismo che riecheggia sinistramente di passato nazista, ha rischiato anche l’allontanamento a vita.
La decisione di sospendere fino a novembre la propria attività di presidente è stata presa dal multimilionario e industriale della carne dopo essere stato ascoltato per ore dal neonato «Consiglio d’onore» dello Schalke. Il consesso di cinque membri ha stabilito che con le sue frasi pronunciate giovedì scorso Toennies ha violato lo Statuto del club, che vieta la «discriminazione».