L’emergenza Coronavirus ha sconvolto le nostre vite, cambierà le nostre abitudini per un bel po’ di tempo e nei nostri occhi resteranno impresse alcune immagini purtroppo indimenticabili. Provando a parlare di argomenti certamente più leggeri rispetto alla malattia, il mondo del calcio è altrettanto colpito dalla crisi economica derivata dal blocco totale delle attività. E così sarà anche il calciomercato, con il prezzo dei cartellini e la quota degli stipendi che non potranno più toccare - salvo eccezioni - le cifre ed i numeri visti negli ultimi anni.
Il Napoli non sarà esente dalla crisi, così come i prezzi dei cartellini dei calciatori. Il fulcro di questo focus, tuttavia, non è riferito ai prezzi dei singoli calciatori - perchè è opera del mercato: se un club vuole pagare 100 milioni per un calciatore, lo può fare a prescindere dal coronavirus. La questione, legata anche al bilancio dei club, è relativa agli ammortamenti, ovvero quel procedimento contabile con il quale un costo pluriennale di un bene viene ripartito tra gli esercizi di vita utile del bene stesso.
Molti club preferiscono diluire il valore a bilancio con percentuali uguali anno per anno. Nel Napoli, invece, il 90% del costo pluriennale viene ammortizzato nei primi tre anni, il che porta alle cosiddette plusvalenze in caso di cessioni. Detto ciò, quanto valgono a bilancio i calciatori del Napoli? Le cifre - relative al bilancio che teoricamente andrebbe chiuso al 30 giugno - possono risultare utili per provare a capire anche i prezzi minimi di partenza per una eventuale cessione: qualsiasi cifra superiore, anche solo di un euro per intenderci, porterebbe ad una plusvalenza a bilancio.
Basta guardare le cifre relative al valore a bilancio di Koulibaly, Allan, Milik e Hysaj - tre esempi di calciatori di cui si parla in prospettiva cessione - per calcolare le tre plusvalenze praticamente totali che De Laurentiis potrebbe mettere a bilancio.