Ambrosino, i sacrifici e il sogno di diventare grande: la 10 e quell'esperienza al Torino

Il Napoli Primavera si gode il suo gioiello, stiamo parlando di Giuseppe Ambrosino. Centravanti, classe 2003 che gioca tanto e segna anche molto. Sono 11 le marcature stagionali, condite anche da 4 assist che non guastano mai e che dimostrano le sue qualità importanti, al servizio della squadra.

Nicolò Frustalupi, con i suoi consigli, lo sta facendo crescere e lui ricambia mettendosi al servizio della Primavera che sgomita nel campionato e cerca risultati importanti per il futuro. Un ragazzo timido fuori dal campo che si è dimostrato spietato sul prato verde.

Chi è Giuseppe Ambrosino

Figlio d'arte, Giuseppe è cresciuto anche grazie ai consigli di papà Domenico che lo ha fatto avvicinare prima e innamorare poi del gioco del calcio. E' proprio il papà Domenico a parlarne a CalcioNapoli24:

“Sin da piccolo gli regalavo tanti palloni come giocattoli. Si vedeva che aveva qualcosa di diverso rispetto ai suoi coetanei. Lo portavo con me, essendo io allenatore, al campo e lo tenevo insieme ai più grandi.

A 5 anni ha iniziato la scuola calcio: giocava, da 2003, con i 2000, lo tenevo con me, nella mia squadra. Si vedeva che aveva dei numeri diversi rispetto al resto del gruppo, nonostante la differenza di età. A Procida non c'è mai stato nessun giocatore di grande livello, speriamo che Giuseppe possa farsi valere nei grandi.

Faceva 15-20 gol a campionato, pur essendo 3 anni più piccolo. Io e la mamma divorziammo quando aveva 6 anni, ma abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Quando ci separammo, lui ha sofferto molto ma l'unico posto dove era tranquillo e spensierato, era il campo da gioco”.

Ambrosino e il provino al Torino

Poi arrivò la chiamata azzurra, Napoli. Traghetti e allenamenti, allenamenti e traghetti, tanti sacrifici per portarlo alle sedute:

“Prima, però, c'è il Torino - aggiunge il papà Domenico -. Lui giocava nel campionato che facevamo ad Ischia, il direttore della squadra era Nicola Crisano che conosceva Benedetti, dirigente del Torino di quel periodo.

Riuscimmo a portarlo per un provino di una settimana lì, aveva quasi 9 anni. Ci ospitò il club granata. Nel primo allenamento, era di martedì e si giocava un torneo, ricordo ancora il giorno come se fosse oggi, fece 2 gol in 10 minuti.

Ricordo che conobbi l'allenatore, gli dissi: 'Se mi dite che vale la pena mi impegnerò a dargli questa possibilità'. Fece una grande gara e quando l'arbitro fischiò la fine del match, l'allenatore corse verso la tribuna dicendomi che avrei dovuto continuare a credere nel sogno.

Il Torino voleva Giuseppe ma avremmo dovuto trasferirci lì e preferimmo declinare l'invito. Andammo a Napoli e dopo 10 giorni era azzurro. Segnò un gol all'incrocio anche in quel caso, alla prima partitina utile. Tanti sacrifici ma li ha fatti soprattutto lui.

Mi nascondevo sotto gli spalti per vedere i suoi allenamenti: studiava e mangiava sul traghetto, anche col brutto tempo. La sera si attendeva sempre il traghetto delle 22 per tornare, perdevamo ogni volta quello delle 19. Oggi, però, sono orgoglioso, senza quei sacrifici non avremmo ottenuto nulla”.

Ambrosino e la maglia numero 10

Ambrosino è al primo vero anno di esplosione in maglia azzurra. Indossare la 10 azzurra oggi con la Primavera è ovviamente qualcosa di magico per un ragazzo che per il Napoli ha fatto di tutto:

“Ha voluto a tutti i costi rimanere nel Napoli, c'erano diverse squadre che lo volevano, anche all'estero. Il numero 10 mi fa impazzire – dice il papà Domenico-.

E' stato fermo sulla sua posizione, non è voluto andare altrove perchè è tifoso del Napoli e vuole crescere nel Napoli. Speriamo che possa restare a lungo con gli azzurri e, perchè no, fare qualche allenamento con Spalletti per crescere sempre più”.

Una crescita negli anni che, però, ha incontrato anche qualche difficoltà, come quando con gli allievi nazionali mise insieme solo 9 presenze in tutto. La Primavera 2, lo scorso anno, lo ha rilanciato e lui è riuscito a mettere su muscolatura e forza fisica, nonostante la rapidità nello scatto breve. Palla al piede, sa diventare imprendibile per tutti o quasi. L’anno scorso, proprio in Primavera 2, mise insieme 17 presenze totali, segnando 7 gol e fornendo 4 assist. Sa come risolvere le partite delicate, l’aveva dimostrato anche a settembre quando la formazione di Nicolò Frustalupi era riuscita nell’impresa di battere la Juventus a Vinovo, decidendo la gara in pieno recupero.

Ambrosino e la Nazionale

Le sue importanti prestazioni hanno spinto il ct dell'Italia Under 19 a convocarlo, ottenendo anche buoni risultati:

“Dopo la prima convocazione si fece male, peccato, anche se andò lo stesso in ritiro. Con la Turchia conquistò il rigore decisivo. Ha giocato in maniera diversa con la maglia della Nazionale. Spero che non perda questa possibilità, è bello vederlo difendere i colori dell'Italia”, ha ragione il papà Domenico, anche perchè l'azzurro Napoli-Italia gli dona molto.

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