Sono anni ormai che sulle curve i tifosi creano corogreafie per inneggiare alle colate di lava sui tifosi e le città avversarie. Da decenni, ormai, si inneggia ad eventi vulcanici che per alcuni ignoranti dovrebbero spazzare via interi paesi, rei di essere popolati da individui inferiori per il semplice colore della squadra di calcio o per il dialetto diverso. Oggi la Cassazione ha deciso che chi inneggia alla lava verrà punito col Daspo.
Chi tifa Napoli è ormai tristemente abituato a sentirsi gridare contro "Vesuvio lavali col fuoco", soprattutto se la tifoseria avversaria è bianconera. Gli esempi di cori che inneggiano alla lava contro i napoletani sono un'infinità: sono stati gridati mentre si aspettava l'arrivo di CR7, sono stati intonati mentre si giocava a Genova, facendo infuriare Sarri. Persino Insigne è dovuto intervenire per cercare di attirare l'attenzione delle autorità competenti. E bene da oggi, per decisione della Cassazione, chi urlerà "Vesuvio lavali col fuooco" verrà punito col Daspo.
La Cassazione, riporta Il Mattino, ha decretato che gli ultrà che allestiscono coreografie che inneggiano alla colata di lava sui tifosi delle squadre di città con un vulcano, come Catania e Napoli, verranno puniti col Daspo. Per l'organo, infatti, ciò è un "inneggiamento e induzione alla violenza e pur non essendo "insultante o diffamatorio", è comunque una manifestazione gretta e quindi perseguitata. I giudici di Catania, che hanno esaminato un caso del genere, hanno convalidato due anni di divieto di stadio, con obbligo di firma al commissariato, per un tifoso della Reggina che in occasione dell'incontro in casa con il Catania, aveva sistemato il materiale e dato disposizioni per una coreografia "vulcanica" con tanto di gigantografia dell'Etna, con petardi e lacrimogeni. Il tutto, per maggior chiarezza, accompagnato anche dallo striscione "Nessun elefante vi protegge, prima o poi la lava vi distrugge" indirizzato ai supporters catanesi caratterizzati dal simbolo del pachiderma.