Ultimissime Calcio Napoli - In ESCLUSIVA a CasaNapoli.net è intervenuto Giovanni Bruno, giornalista Sky, ha spiegato il suo punto di vista sul Napoli e sul tecnico calabrese Gattuso
Gattuso deve crescere ma, in proiezione, può essere come Antonio Conte?
“Assolutamente. Ma con tantissime differenze. E’ uno che ha subito tanto, appena arrivato ha preso una squadra che doveva lottare sin dall’inizio con la Juventus, perché era partito con un grandissimo allenatore. Anzi con un grandissimo signore, che era anche allenatore. Lì non ha girato nulla. E’ stato come mettere tutto in un vaso: il figlio del Presidente, i rinnovi del contratto, è stato un pò di tutto.”
Non si può iniziare una stagione con ben sette giocatori in scadenza di contratto, nonostante sia scelta strategica societaria:
“C’è una questione: si parla dei giocatori simbolo come Mertens e Callejon. Le cause risarcitorie, poi, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo “Scisma” che si è creato nello spogliatoio è stato inevitabile. Quando ad Ancelotti hanno chiesto se fosse d’accordo col ritiro, la risposta è stata secca. Un “no” che non lasciava spazio ad altre interpretazioni. Ha detto: “Io vado in ritiro, ma non sono d’accordo!”.
Quando il presidente De Laurentiis ha parlato di Koulibaly, ha clamorosamente sbagliato dicendo di doverlo vendere, visto che il giocatore si poteva proiettare anche alla prossima stagione in un top club:
“Io sono abbastanza romantico: i giocatori sono tutti attaccati alla città ed alla tifoseria. Basti pensare a Mertens, a Koulibaly, lo stesso Allan. E’ stato un pò come rivedere l’Inter del post Mourinho, del post triplete.”
Come vedi la situazione del Napoli?
“Mertens è sceso in campo, nonostante un infortunio. Aveva proprio voglia di scendere in campo e dimostrare di poter essere ancora utile. L’immagine di Mertens che vuole scendere in campo e scalpita è l’immagine del cambiamento del Napoli. C’è anche un’altra questione molto importante: quello che ho visto nel pubblico napoletano è che ha una grande maturità. Qualsiasi altro pubblico, che aveva una squadra partita con determinate aspettative, subire sconfitte una dopo l’altra e dichiarazioni pesanti non avrebbe reagito come hanno reagito a Napoli. Non c’è stata nessuna protesta clamorosa, solo una protesta civile. Una soluzione logica e civile. Nonostante la tifoseria napoletana venga spesso offesa e debba subire cori beceri come è accaduto, non ultimo, anche ieri a Marassi. La maturità e la crescita del pubblico di Napoli è notevolissima. Nonostante tutti gli accadimenti il pubblico si è comportato in maniera straordinariamente matura.”