Napoli Calcio - L'edizione odierna del Corriere della Sera pubblica una lunga intervista a Beppe Marotta dirigente dell'Inter che tocca diversi temi cari al calcio italiano. Dal quotidiano si legge:
Negli anni 90 la serie A era l’Eldorado, se siamo scivolati nel ranking mondiale non è colpa di chi ha gestito male? «Il calcio italiano non è più appetibile e rispecchia la situazione del Paese a livello politico e imprenditoriale».
Mondiale biennale, sì o no? «Sono contrario. Significa limitare le attività dei club e aumentare l’usura e il rischio di infortunio dei calciatori».
Vanno rivisti i format dei campionati? «Si deve scendere a 18 squadre e non solo. Le leghe inferiori stanno in piedi grazie a un concetto mutualistico di assistenza. Per le leghe minori si potrebbe reintrodurre il semiprofessionismo».
Pensa si possa trovare una soluzione? «Sono ottimista, ma manca l’attenzione dello Stato. In Europa negli ultimi 10 anni sono stati costruiti 153 nuovi stadi e investiti 19,8 miliardi. In Italia uno solo. Va reintrodotto il ministero dello Sport. Lo sport rappresenta un comparto industriale incredibile, un’eccellenza del Made in Italy. Il recovery plan porterà 235 miliardi, il calcio e lo sport devono avere una parte importante: serve un progetto nazionale per sostenerlo».