Juventus-Napoli è solo l'ultima tappa di una cavalcata, un mese fa, dopo la Roma, quasi insperata di un Napoli che ha mostrato di non voler mollare, che si è rialzato dopo ogni pugno in faccia e difficoltà incontrata nelle ultime settimane. La difficoltà più grande, forse, oltre ai gol subiti contro Chievo e Udinese, è stata proprio quella dei suoi attaccanti, dei tre piccoletti, apparsi appannati e carenti in fase realizzativa nelle ultime giornate.
Dopo Cagliari e Roma, le ultime due gare con i piccoletti in rilievo (tutti e tre a segno a Cagliari, Dries e Lorenzo in gol al San Paolo con i giallorossi), nelle ultime 7 partite del Napoli sono soltanto 2 i gol realizzati dal tridente titolare, uno di Callejon nell'1-1 di Sassuolo e uno di Insigne nel 4-2 all'Udinese, il primo gol, quello del momentaneo pareggio del primo tempo. A sostegno del tridente dei titolarissimi è arrivato Arkadiusz Milik, a segno contro il Chievo e con l'Udinese.
Ma i gol decisivi, quelli che hanno regalato 12 punti al Napoli nelle ultime 7 gare, sono arrivati dai calci piazzati e non dagli attaccanti: sono infatti 5 i gol arrivati dai corner nelle ultime gare, tutti decisivi per quattro vittorie dei partenopei:
Manco a dirlo, l'assist a Torino è di Josè Maria Callejon, che sebbene abbia segnato un solo gol, a Sassuolo, nelle ultime 7 gare, si è rivelato l'arma letale di Maurizio Sarri da calcio d'angolo con ben 5 assist vincenti. Ma non è affatto un caso, perchè gli azzurri hanno realizzato 13 gol stagionali da calcio d'angolo, laureandosi al momento come la squadra che ha sfruttato meglio i corner di tutto il campionato. Insomma, Sarri in un momento di difficoltà del suo reparto offensivo, in particolare di Dries Mertens, a secco da Napoli-Roma del 3 marzo, ha trovato l'alternativa tattica, l'arma letale: ha fatto, praticamente, di necessità virtù...
di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole
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