IL GIORNO DOPO Napoli-Wolfsburg...il forziere di Zio Paperone, il 'boomerang' Benitez e l'urna di Nyon...

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IL GIORNO DOPO Napoli-Wolfsburg...il forziere di Zio Paperone, il 'boomerang' Benitez e l'urna di Nyon...

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg è un gran bel giorno. Napoli e il Napoli, si risvegliano in semifinale di Europa League. L’ultima volta accadde 26 anni addietro. Tanto tempo fa. Troppo tempo fa. Ma meglio tardi che mai. 

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg, malgrado la goleada della gara d’andata, almeno in partenza, Benitez non si fida e, ancora una volta, dentro i migliori. A guidare l’attacco, l’intoccabile Higuain. Risulterà determinante. A supporto, Mertens e Callejon, tanta quantità e qualità. Ad avercela anche in mezzo al campo dove vengono preferiti D.Lopez e Inler che pur con tutti i loro palesi limiti, per prestanza fisica e spessore, forse è la migliore coppia schierabile, almeno in Europa. Ad Albiol e Britos il compito di guidare la difesa. Sulle fasce, Mesto e Ghoulam, soffriranno tanto.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg, pronti via e i tedeschi ci mettono tanto orgoglio e buone trame. Occupano la metà campo azzurra e creano tanto. Gli uomini di Benitez non capitolano grazie ad Andujar che già dopo una manciata di secondi appare reattivo e concentrato su di una velenosa conclusione all’incrocio dei pali. Soffre il Napoli che non riesce ad organizzare ripartenze manovrate. Troppa precipitazione e troppi palloni persi in “uscita”. Della prima frazione, si ricorderà solo una conclusione di Higuain verso la porta avversaria. Fuori di un niente. Un po’ poco. Ma dopo il 4 a 1 dell’andata, ci può stare.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg, nella ripresa la musica cambia. Cinque minuti e il Napoli la sblocca. Il Pallone in “uscita” capita tra i piedi giusti: prima Mertens trova Higuain defilato a sinistra. Dall’altro lato Callejon comprende che il pallone è nei piedi giusti e parte ad aggredire lo spazio con uno scatto di 50 metri. Il Pipita lo vede e di sinistro lo serve con un lancio spettacolare per tempi e precisione. Lo spagnolo addomestica da par suo e batte Benaglio. Per lui tre reti nelle ultime quattro uscite. Sempre più convinti che gli infortuni di Mertens ed Insigne abbiano inciso non poco sulla stagione. Per giocare a calcio occorrono i piedi. E loro li hanno. E la loro mancanza ha condizionato il rendimento di elementi quali Callejon e dello stesso Hamsik. Il calcio è uno sport di squadra. E i buoni giocatori, hanno bisogno di altri buoni giocatori per fare bene. Manca la controprova, ma se quel pallone fosse capitato tra i piedi di un De Guzman, forse Callejon si sarebbe risparmiato 50 metri di campo.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg una manciata di minuti e il gli azzurri raddoppiano. Insigne piazza il suo terzo assist consecutivo. Pallone telecomandato sul destro di Higuain. Il Pipita, al volo, serve l’accorrente Mertens. Il belga al volo trova una gran parata di Benaglio che, però, nulla può sulla ribattuta. Tutto molto bello.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg solo sul doppio vantaggio Benitez concede un poco di riposo ad Higuain. Per il Pipita meritatissima standing ovation. I compagni, fuori il campione, si rilassano troppo e ne beccano due nel giro di tre minuti. Sul primo, da angolo, Lopez si rilassa talmente tanto che si perde Klose che infila Andujar: sul secondo, Ghoulam si allarga troppe e concede il cross al suo uomo.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg Varsavia è ancora più vicina. Quasi dietro l’angolo. Ora quell’angolo va raggiunto e superato. A Varsavia bisogna arrivarci. Per questa e per la prossima stagione. E poi giocarsela alla grande e cercare di conquistare quella Coppa. Per lustro, gloria e denari. Perchè quella Coppa non brillerà solo di flash e coriandoli colorati. Se i prodi azzurri la dovessero sollevare, quella Coppa peserà molto di più di uno dei famosi forzieri di Zio Paperone. E quando sarà esposta in bacheca, profumerà di soldi. E il profumo dei soldi invaderà Castelvolturno. Alla proprietà brilleranno gli occhi, i tifosi gonfieranno il petto per l’orgoglio e potranno riprendere a cantare a squarciagola l’inno della Champions e finalmente a sognare un organico completo in ogni reparto. Occorre alzare quella Coppa, altrimenti niente denari sicuri, nessun investimento. E nessun rischio d’impresa. La recente storia del Napoli questo racconta. Nessuna crescita e nessun salto di qualità.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg questa cosa l’ha ribadita ancora una volta Benitez. Aspetta di vedere il business plan e allora e solo allora, deciderà del suo futuro. Ha riconosciuto meriti indiscussi alla Società, ma ora è tempo di andare avanti. A fatti e non più a chiacchiere. Si racconta che il tecnico spagnolo ancora non si sia ripreso dallo “choc” dell’ultimo calcio mercato e questa volta pretende giustamente garanzie. La sua richiesta è un atto di onestà anche nei confronti dei tifosi. Se dovesse salutare, evidentemente, manca la volontà di crescere e, se non altro, i tifosi avranno le idee più chiare. Staremo a vedere. Una cosa appare certa: per la proprietà, Benitez rischia di trasformarsi da parafulmine a boomerang.

Il giorno dopo Napoli – Wolfsburg è anche il giorno dei sorteggi. Dall’urna di Nyon gli azzurri pescano….il meglio. Il Dnipro non appare formazione che possa insidiare l’organico di Benitez nel doppio confronto. Forse Varsavia non è poi così lontana.

Stefano Napolitano

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