Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Gli anticipi del sabato raccontano di un Cagliari, peggiore difesa della serie A che riesce giustamente a far segnare per la prima volta all’Empoli, peggiore attacco, addirittura due reti nella stessa partita. A seguire il Milan si perderà nella nebbia contro l’Atalanta. In serata la Juventus, grazie a Spalletti che regalerà un tempo abbondante agli avversari e alla prodezza di un giocatore, si sbarazzerà della Roma con il minimo sforzo. Per il Napoli, contro il Torino, l’occasione per superare gli uomini di Montella, accorciare sui giallorossi e rendere più interessante il campionato che si disputa dietro la Juventus.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. E il Napoli ne approfitta eccome. Contro i granata, gli azzurri archiviano la pratica già nei primi 45 minuti. Sul Toro si abbatte l’uragano Dries Mertens. Altro che falso nueve. Il belga si è talmente calato nella parte che nei sedici metri avversari ormai si muove da centravanti finito. E dopo i tre realizzati a Cagliari, i quattro messi a segno ieri e altro pallone portato a casa e la raccolta di palloni continua. E meno male che qualcuno lo conosceva talmente bene da mettere per iscritto che non avrebbe fatto più di otto partite in un campionato.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Serviti anche quelli che si ostinavano a voler continuare a dare fiducia a Gabbiadini. L’ex sampdoriano avrà anche delle qualità, ma in questa orchestra che suona alla perfezione, lui stona alla grande. E mentre gli si continuava a dare fiducia, il Napoli perdeva punti e convinzioni. L’errore è stato non cederlo in estate.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Dopo la tripletta del belga, la reazione del Torino è stata inesistente. Le uniche opportunità nate da banali errori in appoggio degli azzurri. La prima frazione si chiuderà con solo tre reti di vantaggio. Considerate le occasioni, sarebbero potute essere il doppio.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Il bicchiere mezzo pieno racconta di un Napoli che quando gioca e gira palla è terribilmente letale. Di un Mertens in una condizione stratosferica. Sette goal in sette giorni, bisogna tornare indietro di oltre 40 anni per trovare chi fu capace di fare altrettanto. Racconta anche di un Napoli che di manita in manita, scala la classifica. E con quella di ieri, fanno tre vittorie nelle ultime tre di campionato.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Il bicchiere mezzo vuoto racconta invece di un secondo tempo non certo il massimo dal punto di vista dell’attenzione e della concentrazione. Fatta eccezione per il magico pallonetto di Mertens che scomoda paragoni eccellenti, si assiste a tutto quello che non dovrebbe vedersi. Troppa superficialità e troppi errori. Il Napoli ne segnerà altri due, gloria anche per Chiriches, ma ne subirà ben tre, decisamente troppi. Inconcepibile trasformare un secondo tempo di una gara di campionato in una partitella del giovedì. Pare che le urla di Sarri a fine gara abbiano fatto tremare gli spogliatoi. Qualcuno racconta che stiano tremando ancora.
Il giorno dopo la diciassettesima giornata. Madrid ha il suo fascino ma è lontana. Tanto lontana. E’ molto, ma molto più vicina la Fiorentina. Occorrerà una squadra concentrata, attenta, dal primo all’ultimo minuto. Certamente consapevole delle proprie possibilità, ma che si specchi di meno. Ben vengano le goleade. Fanno sempre scalpore e divertire, ma è con le grandi difese che si ottengono i grandi risultati.
Stefano Napolitano