IL GIORNO DOPO Napoli-Sparta Praga...Benitez sorprende ancora una volta tutti, le 'figure barbine' dei centrocampisti e Zapata 'spodestato dal trono' da Michu

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IL GIORNO DOPO Napoli-Sparta Praga...Benitez sorprende ancora una volta tutti, le 'figure barbine' dei centrocampisti e Zapata 'spodestato dal trono' da Michu

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, Benitez sorprende ancora una volta tutti. Maglia da titolare per Higuain. Poi, per il resto, turn over prevedibile. Mertens per Insigne e riposo per Maggio e Zuniga. Al loro posto, Henrique e Britos. A centrocampo, Gargano sfila la maglia a Jorginho e si conferma centrocampista di coppa. Terza presenza consecutiva in Europa.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, poco l’appeal per il debutto in Europa League. Scarsi ventimila spettatori sugli spalti del S.Paolo. Campagna acquisti praticamente nulla, l’eliminazione dalla Champions e la sconfitta contro il Chievo hanno lasciato il segno. Non è mancato il sostegno, ma neanche striscioni e cori di contestazione.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, gli azzurri ci mettono meno di quindici minuti per subire il settimo goal in cinque gare ufficiali. Da azione d’angolo i cechi confezionano il vantaggio. Scambio corto, difensori che si fanno sorprendere dal vecchio giochetto a due e pallone che finisce al limite. Husbauer dai venti metri indovina l’angolo lontano. Niente da fare per Rafael.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, dieci minuti e il Napoli la pareggia. Furbizia di Mertens che velocemente batte una punizione. Higuain, da campione, gira d’esterno per Hamsik che, dopo un ottimo dribling, centra la traversa. Sulla respinta si avventa Callejon. Tiro ribattuto di mano da Costa. Rigore netto che il Pipita trasforma. E dopo pochi minuti, è la traversa a negare la gioia del goal a Callejon. Peccato.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, raggiunto il pari il Napoli ci prova. E confeziona anche qualche buona manovra. Ma, di contro, traballa pericolosamente in difesa. I cechi che non sono certo dei fini palleggiatori, si infilano nell’area azzurra in maniera quasi scolastica. Spesso e volentieri Albiol e Koulibaly vengono lasciati da soli. Senza aiuto e senza copertura. I laterali vanno. I centrocampisti vanno e loro, poverini, spesso si espongono a figure barbine. Oltre ad essere una questione di uomini, quella difensiva sembra essere anche una mancanza di organizzazione. Insomma, tutto come la passata stagione.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, pochi minuti della ripresa e il Napoli rischia di andare di nuovo sotto. Ancora da palla inattiva. Sul calcio d’angolo Koulibaly si perde l’uomo che per poco non castiga gli azzurri. Sul ribaltamento di fronte, Higuain si inventa, praticamente da solo, il vantaggio. Si trascina dietro un paio di uomini, entra in area di rigore, accelera ancora e taglia un pallone in area piccola che Mertens deve solo spingere in porta. Quando il Pipita ha il passo, è praticamente incontenibile. Campione assoluto.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, intorno al 75°, spettacolare lancio di Hamsik che lancia a rete Michu. L’ex Swansea si fa recuperare alla grande. E minaccia di spodestare Zapata dal trono del giocatore più lento della rosa. Certamente da rivedere, ma non in queste condizioni. Dopo pochi minuti, Mertens confeziona la giocata più bella della serata. Lascia sul posto due avversari e infila nell’angolo più vicino. E chiude la gara. Tutto molto bello. Ha in pratica messo il piede in tutte e tre le marcature. E meno male che secondo alcuni non incide quando parte titolare.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, racconta anche di un bicchiere mezzo vuoto. Soliti sbandamenti difensivi e ancora un goal subito. Koulibaly appare più concentrato di Albiol solo che, quando recupera il pallone, spesso e volentieri la spazza via alla viva il parroco. Come se stesse partecipando ad una gara a chi lo calcia più lontano. Poco bello da vedere, ma certamente funzionale. In crescita di gara in gara.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, vi è anche il bicchiere mezzo pieno. E racconta di un Henrique che ha piedi più educati di Maggio e per fare un certo tipo di gioco, i piedi servono eccome; del citato Mertens che è sicuramente più pratico e incisivo di Insigne e la butta dentro con frequenza e regolarità. Insomma, è un attaccante che segna. Perché poi, alla fine, questo devono fare i giocatori d’attacco, segnare. Racconta anche dei progressi di Hamsik. Quando si abbassa per giocare il pallone e cucire il gioco, rende molto di più e riesce a farsi trovare pronto anche sotto porta. Sfortunato ieri sera nelle conclusioni; e di Gargano che, corre e lotta e spesso sbaglia anche. Ma, nel complesso, non demerita e non fa rimpiangere Jorginho. Anche se questo la dice lunga sulla qualità dei centrocampisti in rosa.

Il giorno dopo Napoli – Sparta Praga, l’aspetto più confortante della serata è stata la reazione della squadra dopo lo svantaggio iniziale che avrebbe potuto tagliare le gambe all’undici azzurro. E invece il Napoli, con pazienza e senza ansia e fretta, la recupera e la ribalta. E’ la seconda rimonta da quando Benitez siede in panchina. Ancora una volta in coppa, dopo quella in Champions contro il Marsiglia. Si è vista quella grinta e quella voglia che tanto piacciono ai tifosi. Certamente i problemi restano, ma si dice che vincere aiuta a vincere. Speriamo sia vero.

di Stefano Napolitano

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