L'editoriale di Onofri: "Non c'è partita tra Napoli e Genoa, i rossoblu non vincono al San Paolo dal 2009"

Vi proponiamo di seguito l'editoriale di Claudio Onofri per l'edizione odierna de Il Secolo XIX: 

"Come se non bastasse l' attuale enorme divario tecnico tra Napoli e Genoa, pure le statistiche di un recente passato parrebbero dire che al San Paolo non ci sarà partita. Il Napoli infatti è imbattuto nelle ultime 11 partite contro il Genoa in Serie A, grazie a 8 vittorie e 3 pareggi. Inoltre non perde in casa contro i rossoblù da febbraio 2009: 6 successi e 2 pareggi nel parziale, con soli 4 gol subiti. Eppure, paradossi del calcio fino a un certo punto, sono proprio gli uomini di Sarri ad arrivare al fischio d' inizio più tesi e con accenni di contestazione di una platea che ha mal digerito lo snobismo verso le competizioni europee per puntare esclusivamente allo scudetto. Obiettivo anch' esso compromesso dal sorpasso juventino. E allora in campo, del resto come quasi sempre in campionato, andranno gli big 11 azzurri. In porta Reina, anche lui con un minimo di tensione in più visto il suo ormai scontato passaggio al Milan l' anno prossimo e le premature visite mediche in casa rossonera. Inoltre di fronte avrà uno dei suoi possibili successori, Perin. Ma la personalità e il carisma dello spagnolo sono garanzie per la prestazione. La linea dei quattro, che si muove sempre come legata da un filo invisibile, sarà formata da Hysaj e Mario Rui agli esterni, pronti a sovrapporsi alle ali quando si accentrano e a premiare con assist rasoterra, quasi mai alzando la palla dato che in area non esiste il centravanti alto e bravo di testa, lo smarcamento di Callejon e Insigne, gli inserimenti di Allan e ancor più di Hamsik. Al centro Albiol e Koulibaly dettano ogni movimento dei due compagni di reparto in fase di non possesso, aggredendo gli spazi per accorciare il baricentro e mantenere corta l' intera squadra; ma pronti a scappare all' indietro quando, a palla scoperta, c' è la possibilità di un lancio lungo. E inoltre capaci entrambi di costruire gioco con soluzioni rapide e precise. Caratteristica che possiedono ancor di più i centrocampisti Hamsik e Allan, ma soprattutto Jorginho. Faro della squadra, sembra limitarsi a passaggini scolastici, effettuati con al massimo uno -due tocchi (se la tocchi tre volte rischi la sostituzione da parte del mister). Però tutto ciò serve a stanare l' avversario dalla sua tana e poi verticalizzare immediatamente, trovando sempre liberi gli attaccanti che si muovono con una conoscenza dello spartito che pochissime altre squadre hanno, anche in Europa e nel mondo. E quando, raramente, perdono palla, in un millesimo di secondo vanno a riprendersela, con il più vicino che pressa il neo possessore e tutti gli altri posizionati in marcature preventive per intercettare le traiettorie di passaggio. Il brasiliano preso dall' Udinese poi sta mostrando qualità tecniche fino a poco tempo fa sconosciute a lui stesso. S' infila palla al piede con velocità e proprietà di palleggio, scambiando coi compagni e alimentando anche uno score realizzati vo (4 gol in stagione, 3 l' anno scorso) che non gli era proprio né in Friuli né in patria col Vasco De Gama. Caratteristica che invece "Marechiaro" Hamsik ha nel suo dna calcistico da sempre: 99 centri in azzurro, di cui 6 in stagione, oltre ai 21 nella sua nazionale e parliamo di un centrocampista mica di un bomber. Là davanti il Trio Lescano porta i nomi di Martens, Callejon e Insigne. Il primo reinventato punta centrale, lo trovi dappertutto palla a terra. Si smarca a venire incontro, attacca la profondità fuori e dentro l' area di rigore, dribbling e gol di una bellezza disarmante; fuoriclasse scoperto tardi, ma oggi uno dei migliori in circolazione: 7 reti quest' anno, 28 l' anno prima, oltre a quelli siglati in Nazionale, Champions ed Europa League. Un mostro. A Insigne un po' sono mancate le sovrapposizioni e gli appoggi di Ghoulam, grande terzino sinistro da tanto tempo out per infortunio. Ma quando prende il pallone tra le linee e si volta verso la porta può inventare qualsiasi cosa, soprattutto cross pennellati per Callejon che taglia dalla parte opposta alle spalle del difensore che lo marca. E insieme raccolgono un bottino di 15 gol (7 il napoletano, 8 lo spagnolo) senza contare gli assist a iosa".