Vi proponiamo un breve stralcio della lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dall'attaccante del Napoli Lorenzo Insigne. Tanti i temi trattati ma vale la pena leggere alcuni passaggi fatti dall'attaccante azzurro sul cambio di guida da tecnica, da Carlo Ancelotti a Maurizio Sarri.
Cosa l’ha stupita di più nel nuovo allenatore?
«La semplicità dei gesti. Fa la doccia con noi, approfitta di ogni momento nello spogliatoio o a tavola per dialogare, far gruppo. Per esempio ha “costretto” i nuovi a salire su una sedia e cantare. E lui accanto, a condividere ogni cosa. Pure il presidente è più sereno da quando c’è lui».
Sarri archiviato in fretta.
«Quello che abbiamo realizzato grazie a lui negli ultimi tre anni rimane indelebile. Dobbiamo solo ringraziarlo per ciò che ci ha insegnato del calcio. Tempi e movimenti che ha saputo darci in campo restano eccellenza. Ora Ancelotti ha saputo apprezzare tutto questo e lo coniuga alla luce della sua grande esperienza. Per certi versi, con i dovuti distinguo, stiamo rivivendo sensazioni simili nel passaggio da Mazzarri a Benitez. Anche stavolta passiamo da toscani più duri nel lavoro a tecnici di maggiore esperienza internazionale. E io ho imparato tanto da tutti e spero ora ancor di più».