Il Roma: "I tifosi sono preoccupati, spesso il mercato di gennaio ha riservato grosse delusioni e poche intuizioni"

Rassegna Stampa fonte : Dario Marotta - Il Roma
Il Roma: I tifosi sono preoccupati, spesso il mercato di gennaio ha riservato grosse delusioni e poche intuizioni

Il mercato di gennaio. Un’opportunità per i tifosi, un cruccio per De Laurentiis che raramente ha ottenuto soddisfazioni di rilievo dalla sessione

Il mercato di gennaio. Un’opportunità per i tifosi, un cruccio per De Laurentiis che raramente ha ottenuto soddisfazioni di rilievo dalla sessione invernale. Non si fanno affari, amava ripetere il Presidente fino a qualche anno fa, quando veniva interpellato sugli acquisti da concludere entro il giorno trentuno del primo mese dell’anno: “I giocatori forti non si muovono a campionato in corso”. Nella posizione intransigente assunta da ADL emerge un fondo di verità e d’altronde è proprio il passato a confermarlo. Passando in rassegna i colpi piazzati dal gennaio 2005 ad oggi, spuntano grosse delusioni e poche (ma significative) intuizioni.

DAL POST FALLIMENTO ALLA SERIE B

Il Napoli ricostruito da Pierpaolo Marino era stato costretto ad allestire in fretta e in furia una squadra in grado di disputare il campionato di serie C: finestra speciale aperta a settembre solamente per gli azzurri e appuntamento rinnovato per gennaio. Arrivarono, in serie, Calaiò, Grava, Capparella, Fontana e Giubilato e Consonni ma anche Romito, Renard e il desaparecido Gautieri. Bilancio tutto sommato positivo ma inutile ai fini del raggiungimento dell’obiettivo stagionale. L’anno seguente (sempre in terza serie) toccò a Cupi, Trotta e Lacrimini. Il ritorno in serie B, portò in dote (sempre a gennaio) Erminio Rullo, mancino di Casoria.

DA NAVARRO A VARGAS

Negativo il mercato di gennaio del 2008, seppur dispendioso sul piano economico; sbarcarono a Napoli (via Brescia) Mannini e Santacroce, partiti bene e progressivamente scomparsi. Andò meglio con Pazienza (protagonista anche negli anni a venire, con Walter Mazzarri) ma la palma di “bidone” spetta a Navarro, portiere argentino dalla papera facile. Andò forse peggio l’anno seguente, con gli azzurri quinti in classifica al giro di boa ed a soli due punti dalla zona Champions League. Dal Boca Juniors arrivò Datolo (presentato con tanto di giro di campo al San Paolo) mentre il pacchetto portieri fu rinforzato con l’eterno Luca Bucci. Un solo colpo nel 2010 (Andrea Dossena), due nel 2011 (Mascara e Ruiz). Da dimenticare il 2012, l’anno di Edu Vargas, pagato dodici milioni di euro e annunciato come un vero e proprio craque. Nel 2013, col Napoli secondo in classifica e a meno cinque dalla Juventus, atterrarono a Capodichino i vari Armero, Rolando e Radosevic, oltre a Emanuele Calaiò, in nome di un ritorno romantico ma improduttivo.

DA BENITEZ A SARRI

Dolci ricordi quelli del gennaio 2014, una delle poche parentesi di mercato invernale di un certo spessore, condotto sotto la supervisione di Benitez. Arrivarono pilastri che oggi fanno la differenza nell’undici titolare, come Jorginho e Ghoulam, oltre a Henrique e Andujar. L’anno seguente fu la volta di Gabbiadini, Strinic e Uvini ma grida ancora vendetta la sessione di gennaio 2016, passata tristemente alla storia per gli acquisti di Grassi e Regini, con il Napoli in piena corsa per il titolo. Male anche nel 2017 (Pavoletti e Leandrinho) e chissà se nel 2018 De Laurentiis (con un pizzico d’impegno in più) riuscirà ad invertire la rotta.

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