Il Roma - Da bidoni a titolari grazie a Carletto: così ADL ha recuperato 50 milioni

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Sorride Ancelotti, secondo in serie A e addirittura primo nel durissimo girone di Champions League. Lo segue De Laurentiis, conquistato dal nuovo Napoli, ancora

Sorride Ancelotti, secondo in serie A e addirittura primo nel durissimo girone di Champions League. Lo segue De Laurentiis, conquistato dal nuovo Napoli, ancora convincente come lo è stato negli ultimi tre anni ma ora più vicino alle sue idee, oggetto e forse causa della separazione con Maurizio Sarri. È la gestione della rosa, infatti, a segnare il punto di rottura con il passato, a stabile il confine tra le critiche piccate rivolte al toscano e le parole d’amore spese per il nuovo allenatore. L’idillio nasce proprio dalla valorizzazione del parco giocatori, antico cruccio di Adl, da sempre propenso alla valorizzazione (tecnica ed economica) dei suoi tesserati. Col tecnico emiliano la musica è cambiata, tutti sono protagonisti, compresi quei calciatori che fino a qualche mese fa recitavano il ruolo di comparse, in attesa di nuove sistemazione. Sacrificati sull’altare dello scudetto per dare fiducia e continuità a quei 13-14 uomini di fiducia che davano più garanzie rispetto a tutti gli altri. Una scelta maldigerita da De Laurentiis che solo ora sta avendo la possibilità di apprezzare sul campo la bontà di alcuni dei suoi investimenti, tenuti per mesi in naftalina.

IL CASO emblematico è quello di Ounas, di fatto mai entrato nelle rotazioni con Sarri che lo ha sempre tenuto ai margini della squadra, negandogli finanche le briciole. Con Ancelotti la storia dell’estroso algerino è completamente cambiata: primo gol in azzurro (da titolare) e la sensazione di poter crescere ancora molto nei prossimi mesi. Una risorsa in più su cui poter contare per il presente e anche per il futuro, a patto che il ragazzo dimostri di poter migliorare anche sotto il profilo tattico. Le altre “novità” portano i nomi di Marko Rog e Nikola Masksimovic; il centrocampista croato ha già ritrovato la nazionale dopo aver perso l’opportunità di partecipare all’ultimo mondiale (dato lo scarso impiego nella passata stagione) mentre il centrale serbo, di fatto mai preso in considerazione durante la precedente gestione tecnica, si sta riscattando a suon di buone prestazioni.

OLTRE CINQUANTA MILIONI di euro recuperati, se si considerano i soldi spesi per rilevare i cartellini dei tre calciatori in questione, prima “abbandonati” e ora restituiti al calcio giocato. Non sono stati i soli ad avere qualche opportunità in più, lo stesso Diawara (lo scorso anno lasciato in panchina per oltre quattro mesi) sta dimostrando di poter recitare un ruolo importante in questo Napoli, per non parlare di Luperto, lanciato in campo senza paura dal tecnico azzurro, peraltro in partite di una certa importanza. Una gestione del gruppo “moderna” che tiene tutti sulla corda e che punta a mettere insieme le esigenze di carattere tecnico con quelle di natura strettamente economica. Un punto d’incontro pienamente approvato da De Laurentiis, primo sostenitore del nuovo corso targato Ancelotti.

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