Il Napoli e il Fair Play Finanziario, 5° puntata: De Laurentiis 'batte' Berlusconi, almeno per... Platini

Primo Piano fonte : di Salvatore Siviero per l'Università Parthenope e Calcionapoli24.it
Il Napoli e il Fair Play Finanziario, 5° puntata: De Laurentiis 'batte' Berlusconi, almeno per... Platini

Per fortuna del Napoli, la crisi di gol e risultati, di certo non corrisponde a difficoltà legate all'aspetto economico del club. Assolutamente ricercatissimo da grandi e piccoli sponsor, il team guidato da De Laurentiis è paragonabile alle grandi storiche del calcio italiano. Non a caso, CalcioNapoli24 mette sul piatto della bilancia i numeri degli azzurri e del Milan, in riferimento al Fair Play Finanziario.

Partiamo dallo scorso mercato. Sono stati spesi 1.753 milioni di euro, rispetto ai 2.249 milioni che rappresentano la media degli ultimi 4 anni.

Si è speso molto di meno rispetto alle stagioni precedenti in particolare in Italia che mostra un saldo attivo di 12 milioni di euro.

Le considerazioni sul tema del FPF partono dalle dichiarazioni di Adriano Galliani Amministratore Delegato di AC Milan, rilasciate a margine di una serata organizzata a novembre a San Siro in occasione dello Sponsor Night della squadra rossonera:

 “E’ giusto che il calcio viva con i propri ricavi. Va bene usufruire dei fondi del mecenate di turno, ma i problemi nascono quando questi va via dal dorato e difficile mondo del calcio. In definitiva, è giusto che si spenda non più di quanto si ricava. In altre parole, sposiamo in pieno il Fair Play dell’UEFA.”

Il Milan, che dopo la perdita dello scudetto a vantaggio della Juventus, e la dolorosa partenza di campioni del calibro di Thiago Silva e Ibrahimovic, vive in questa stagione una sorta di anno zero, a giudicare dai numeri, sta lavorando benissimo “sotto traccia” sul fronte delle entrate. Il mercato pubblicitario della squadra milanese però sembra in crescita. Come riportato da “La Gazzetta dello Sport” (2012), i ricavi del settore commerciale sono in crescita, segnando 85 milioni di euro nel bilancio al 31 dicembre 2012 (che registrerà un pareggio o una leggera perdita, ndr.), mettendo a confronto quello relativo ai 67 milioni del 2010 e il bilancio del 2011, chiuso a quota 82 milioni.

Togliendo le plusvalenze, il giro d’affari toccherà i 250 milioni (contro i 243 del 2011), considerando per un terzo le quote legate a sponsorizzazioni e pubblicità.

In Italia, a questi numeri, il Milan è leader, anche in virtù di una regola che vuole per una società di calcio, che i ricavi siano composti per un terzo dal commerciale, per un terzo dalle TV e per il restante dallo stadio. La SSC Napoli, altro club soggetto a studio, nel 2012 chiuderà nuovamente in utile. Nel 2013 con la cessione dell’argentino Lavezzi ai francesi del PSG, la società partenopea realizzerà una plusvalenza di oltre 20 milioni, compensando così in buona parte i mancati introiti della Champions sfumata alla fine della passata stagione. 

Il mercato come sempre molto oculato ed orientato a giovani talenti con grandi potenzialità ha comunque ritoccato la rosa (potenziandola in parte) nonostante la dolorosa perdita dell’idolo Lavezzi.

“Ci sono sempre state società più ricche di altre e indubbiamente ce ne saranno sempre. Tutto quello che vogliamo è che i club, più o meno ricchi, non spendano più di quanto guadagnano e che raggiungano la parità di bilancio, unico metodo certo affinché sopravvivano

(Michel Platini – Presidente UEFA - 2012)

Le società che non avranno raggiunto gli obiettivi nel 2014 rischieranno di non poter più partecipare alle competizioni UEFA. Michel Platini e altri dirigenti UEFA si sono più volte soffermati sul punto del programma che ritiene fondamentale che le società non investano più di quanto non permettono gli introiti:

            « Il problema non è l'aumento degli incassi, ma quello dei costi, che finiscono per superare i primi. Per questo abbiamo sviluppato le regole di fair play finanziario, che premiano le società gestite in modo corretto. Sostanzialmente, tali regole dicono: 'Non puoi spendere più di quanto guadagni. Ridaranno una maggiore razionalità al calcio e premieranno coloro che rispettano le regole e adottano un modello di impresa sostenibile. »

(Gianni Infantino, Segretario generale UEFA - 2012)

A fronte delle azioni programmate dall’UEFA che prevedono tra l’altro, il monitoraggio delle società, nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità, la fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro, e l’obbligo di pareggio del bilancio, per Milan e Napoli si è riscontrato quanto segue:

Diventa fondamentale in tempi di crisi come quelli attuali, una miglioria concreta sugli impianti sportivi. E’ l’a.d. di AC Milan, Adriano Galliani a dichiararlo alla Gazzetta dello Sport. Una nuova impiantistica sportiva è d’obbligo, così come è chiaro il bisogno di un’approvazione in tempi rapidi di una legge sugli stadi, che colmi l’handicap dell’Italia con il resto d’Europa.

Alla luce di un imminente Fair Play Finanziario, non è più possibile rimanere indietro su un elemento così strategico come lo stadio, che evidentemente favorisce il singolo club, al pari di tutto il sistema calcio Italia. Strutture moderne concepite in chiave business possono determinare ricavi maggiori e un ritorno immediato del grande pubblico sugli spalti. Lo stadio oggi è diventato chiaramente il fulcro di un nuovo concetto di relazione con gli sponsor e con i tifosi.

Potenziare i settori giovanili è a questo punto, una via obbligata, e assolutamente necessaria per abbattere i costi di gestione della rosa dei grandi club, impegnati su più fronti a livello nazionale e internazionale. Scovare, coltivare e inserire nuovi talenti significa programmare a medio e lungo termine, e quindi attuare una politica societaria improntata al risparmio garantito.

Come già evidenziato negli esercizi precedenti, nel punto 4 della Relazione della Società di Revisione, Reconta Ernst & Young S.p.A., al bilancio consolidato del Gruppo Milan, si mette in rilievo che, per quanto riguarda la continuità aziendale, essa è garantita dall’Azionista Fininvest S.p.A., “che ha assunto l’impegno a fornire un adeguato supporto finanziario” per almeno un anno dal 31/12/2011.

Pertanto, la gestione del Gruppo Milan, allo stato attuale delle cose, continua ad aver bisogno del suo “mecenate” e sembrerebbe ancora lontana dall’obiettivo di essere una gestione “virtuosa”, che produce utili e si “autofinanzia”, come auspicato dal Financial Fair Play.

“S.S.C. Napoli S.p.A.” rispetta pienamente il requisito del pareggio di bilancio, imposto dal Fair Play Finanziario, avendo chiuso gli ultimi tre esercizi con un utile.

La somma degli utili degli ultimi tre bilanci ammonta a 15,5 milioni di euro.

Indubbiamente, alla luce di quanto descritto, non si può negare la buona gestione economica e finanziaria della gestione De Laurentiis, che si dovrà confrontare con i problemi del salto di qualità, a livello di squadra di rango europeo, che necessariamente comporteranno il confronto con la problematica stadio e infrastrutture.

Nell’immediato, la società partenopea è orientata all’aumento dei ricavi commerciali, attraverso l’esplorazione di nuovi mercati nel mondo (vedi Cina, nel pre e post Supercoppa Italiana 2012, ndr.), con innovative strategie commerciali e di marketing.

Investire sul brand sembra essere la chiave di una politica di valorizzazione a livello internazionale, del marchio SSC Napoli, tornato a grandi livelli dopo quasi vent’anni di difficoltà nelle serie minori del calcio italiano.

Non meno importante, nell’era della globalità, risultano determinanti le iniziative digitali, grazie alle quali si raggiungono milioni di tifosi ed appassionati in tutto il mondo.

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Immagine a cura di Giuseppe Cautiero

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