I cinque errori imperdonabili di De Laurentiis

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I cinque errori imperdonabili di De Laurentiis

di Fabio Cannavo

O si passa e si va in Champions oppure tutti addosso a De Laurentiis. In fondo un ragionamento coerente c’è. Detta in parole povere: “Caro presidente, solo il passaggio alla fase a gironi di Champions ci offuscherà la mente, ci chiuderà gli occhi, così nessuno verrà a prendersela con lei”. Sì, in effetti è così, in caso di vittoria nella gara di ieri a Bilbao, adesso staremmo parlando di acquisti roboanti e obiettivi stagionali che avrebbero sfiorato titoli e titoloni. Siamo fatti così, dalle stelle alle stalle in un battibaleno, ma stavolta ci sta tutto. Da ‘condannare’ coloro che, addirittura, facevano il tifo contro il Napoli, proprio per andare contro al presidentissimo Aurelio De Laurentiis. Saranno gli stessi che ieri sera, al primo goal di Aduriz, avranno rotto piatti e bicchieri. Ci facciamo ‘grandi’, poi ci sciogliamo se Hamsik torna a ruggire. 

IL POST BILBAO – De Laurentiis tremava al sol pensiero. Non sarebbe mai voluto uscire dalla Champions League, vuoi perché è fonte di incassi stratosferici, vuoi perché sapeva benissimo di andare incontro ad una vera e propria contestazione mediatica e dei tifosi. Adesso ci sta dentro, adesso dovrà rispondere alle critiche, che siano utili ad un miglioramento almeno. Sono tanti, o pochi, dipende dai punti di vista, gli ‘errori’ fatti dal presidente partenopeo, dopo la prima stagione targata Rafa Benitez. 

1)    La non conferma di Pepe Reina – Non saranno, certamente, i guai di Bilbao a buttare la croce su Rafael, ma in partite come queste serviva quel leader che ha tanto fatto bene a tutto l’ambiente, l’anno scorso: Pepe Reina. Il portiere spagnolo si è accasato al Bayern Monaco, ha atteso che il Napoli facesse un’offerta congrua per riaverlo, ma niente di tutto ciò. Voleva che il suo ingaggio, giustamente, restasse invariato rispetto a quello che guadagnava a Liverpool. Il Napoli non gli è andato incontro, De Laurentiis è rimasto fermo sui suoi parametri e, ‘giustissimamente’ Reina ha scelto il Bayern. Napoli è Napoli, ma ‘la pizza e il mandolino’ valgono poco per un campione. Serve altro.

2)    Attendere il verdetto Champions prima di acquistare – Ok Andujar, va bene Koulibaly, poi ‘il colpo’ Michu. De Guzman viene accolto con affetto e simpatia, ma il campione dov’è? Benitez l’ha richiesto da tempo, l’ha fatto con Mascherano, continua a farlo con Lucas Leiva. Poi c’era Fellaini. De Laurentiis aspettava con ansia il passaggio del turno in Champions, così che avrebbe usufruito di quei circa 25 mln di euro che sarebbero entrati grazie alla competizione europea più prestigiosa. Che errore! Il Napoli andava rinforzato a priori.

3)    Maggio, Britos e Gargano – Sembra di rileggere la formazione del Napoli 2009-2010, quasi. Si scherza, sia chiaro. Ma il terzetto sopracitato ricorsa i tempi ormai andati. Benitez fece intendere che quel Maggio, lì sulla fascia, non avrebbe reso in una difesa a quattro, eppure è stato riconfermato. Britos, in scadenza di contratto nel 2015, è ancora lì. Addirittura è tornato El Mota Gargano, cancellando le remore con la tifoseria azzurra. Benitez ha perso Behrami e ha ritrovato Gargano. Anche uno come Mazzarri avrebbe alzato la voce…

4)    Non blindare Benitez con delle garanzie – Chi serve? Mascherano? Non si può, costa troppo, però ti prendo Leiva, o, se preferisci,  Sandro. E invece no. Serve Reina. Macchè, lasciamo che Rafael raddoppi il proprio valore. Potremmo non finire mai di scrivere, ma Benitez andava ‘blindato’, con garanzie tecniche e strutturali. A partire dal centro sportivo, andavano fatti subito i lavori di rinnovamento. La squadra doveva essere già al completo per il ritiro di Dimaro, e invece….Come si fa a dire sì al rinnovo in questi casi?

5)    Vietato parlare di scudetto – Non si può pronunciare questa parola, o almeno è un rischio forte. Specialmente quando non si sa se sarà un grande Napoli, un Napoli in crescita o incompleto. Roma e Juve si sono rinforzate, l’Inter ha svecchiato la rosa e puntellato alcuni reparti. La Lazio si è mossa discretamente. Senza se e senza ma punteremo allo scudetto”. Il tifoso ci crede, si illude e poi ritorna sulla terra. E si finisce per perdere di 
credibilità…

Bilancio o risultato sportivo? Basta promesse, De Laurentiis faccia chiarezza: vuole l'eterna incompiuta che ragioni da azienda?. Questo il titolo del nostro editoriale (clicca qui per leggere). La proprietà paga 5 errori imperdonabili: la non conferma di Reina, attendere il verdetto Champions prima di acquistare, le conferme di Britos, Gargano e Maggio, non blindare Benitez con delle garanzie e la solita parola 'scudetto'. 

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