ESCLUSIVA - Cassano: "Adriano mi mandò in ospedale dopo un tiro. Una pretesa assurda del Piacenza bloccò il mio arrivo a Napoli. Hamsik, Nainggolan e quel retroscena con mister Somma..."

Rialzarsi non è facile, ma lui poco alla volta ci sta riuscendo. La carriera di Mario Cassano è stata particolare, non sono mancati i colpi di scena, le soddisfazioni e le cadute. Dopo la vicenda calcioscommesse è dovuto ripartire da zero, ma il calcio resta sempre nella sua mente. Ecco il racconto della sua carriera in esclusiva a CalcioNapoli24.

Firenze è stata la tua tappa iniziale. Fu l'ultimo anno di Cecchi Gori e in quella squadra avevi Adriano
"Adriano era già a quei tempi, seppur giovanissimo, un ragazzo un po' sopra le righe. Ricordo una volta mi mandò in ospedale per tre giorni..."

In che senso...
"Ci stavamo allenando sui tiri da fuori quando lui, con il suo sinistro, tira una bordata fortissima. Il pallone tocca la traversa e torna indietro rimbalzandomi sull'occhio. Morale della favola mi procurai una lesione della retina. Questo per dire che potenza e che talento aveva questo ragazzo nei piedi"

A Firenze avevi anche Taglialatela
"Con Pino avevo un rapporto fantastico in campo e fuori. Da lui ho imparato molto e gli devo tanto. La prima volta che lo vidi era un mito per me che lo vedevo sempre come Batman e non compagno di squadra"

Dalla Fiorentina sei passato poi all'Empoli di Di Natale e Rocchi?
"Era una grande squadra ricca di tanti talenti come Grella, Vannucchi, Saudati e tanti altri. Indimenticabile fu per noi quando facemmo 3-3 contro la Juventus con un Rocchi scatenato"

Di Natale, da napoletano, come visse quella sfida?
"Normalmente. Forse perchè a quei tempi la rivalità tra napoletani e bianconeri non era così accesa come adesso. Devo dire che Totò visse quella sfida più da empolese che da napoletano pensando alla salvezza della squadra"

Come giudichi la sua scelta di non venire a giocare nel Napoli qualche anno dopo?
"Lui ha sempre ponderato bene le sue scelte mettendo da parte il cuore. Sicuramente avrebbe potuto fare una carriera più importante di quella che è già riuscito a fare. In questo caso il rifiuto alla Juve dimostra come Di Natale abbia sempre usato la testa evitando salti nel buio"

Dopo Empoli approdi al Piacenza. Raccontaci quel Triestina-Piacenza e il sogno play-off sfumato per Genoa-Napoli
"Contro la Triestina dovevamo vincere, ma poi pareggiammo. Fu una delusione forte per noi perchè giocavamo molto bene e potevamo dire la nostra una volta arrivati ai play-off"

In Emilia hai visto sbocciare Radja Nainggolan
"Venne con noi a fare degli allenamenti perchè veniva dal settore giovanile. Se è esploso è per merito di Mario Sooma che un giorno lo prese in disparte e gli disse di cambiare ruolo: da trequartista statico doveva partire più indietro per sfruttare gli inserimenti da dietro. Le parole del mister esatte furono: "Radja se cambi ruolo un giorno ti vedrò giocare in un Real Madrid o club simili, altrimenti tra un paio d'anni sarai in Eccellenza". Mister Somma fu profetico con Radja che oggi è uno dei migliori. Non a caso fu proprio Somma a scoprire Hamsik e lanciarlo a Brescia. Radja e Marek devono molto a lui. Già a quei tempi Nainggolan fumava sigarette"

Ma perchè il trasferimento a Napoli non sio è mai concluso?
"E' una domanda che anche io mi faccio. Era ormai scontato, ma il Piacenza mi disse che dalla mia cessione voleva capitalizzare al massimo per ripianare i debiti che c'erano. Per questo motivo tirò troppo la corda e il Napoli non mi aspettò scegliendo poi De Sanctis. Il Piacenza gestì la trattativa in un modo davvero assurdo" 

Corsi, Garilli, Cecchi Gori: chi è stato per te il miglior presidente

"Se guardo ai risultati dico che per me è stato Corsi, una persona eccezionale: la sua gestione a Empoli è straordinaria. C'è tanta programmazione e zero casualità. Cecchi Gori invece si è fatto male perchè usava il cuore negli affari ed alla fine non è riuscito più a mantenere gli impegni. Garilli anche lui ebbe problemi"

Empoli-Napoli è la sfida anche tra Skorupski e Reina. Vedresti bene il polacco in azzurro?
"Tecnicamente è da Napoli. Gli ho visto fare delle cose contro la Roma qui ad Empoli davvero straordinarie, è migliorato molto. Però su di lui ho qualche perplessità se penso ai suoi trascorsi a Roma. Se devi essere il portiere del Napoli devi avere prima la forza mentale e poi tutto il resto. In tal senso si spiegano le scelte di De Sanctis prima e di Reina poi tra i pali azzurri"

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