De Laurentiis: "Voglio Ancelotti per dieci anni! Parlare di mercato vuol dire offendere i nostri giocatori. Sarri? Era lui che doveva aspettare me..."

Primo Piano fonte : dai nostri inviati: Russo e Vivard
De Laurentiis: Voglio Ancelotti per dieci anni! Parlare di mercato vuol dire offendere i nostri giocatori. Sarri? Era lui che doveva aspettare me...

MONTE SANT'ANGELO - Gentili lettrici e lettori di CalcioNapoli24, benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, presidente

MONTE SANT'ANGELO - Gentili lettrici e lettori di CalcioNapoli24, benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, alla Federico II. Il numero uno azzurro parla in occasione del Football Leader 2018 insieme al designatore AIA, Nicola Rizzoli. Modererà Toni Iavarone con il contributo Mario Sconcerti

12.35 - Termina l'incontro tra De Laurentiis e gli studenti. 

12.29 - Sul calcio giovanile - "Abbiamo tirato fuori gente come Insigne ed ora c'è anche Luperto. Se vengo a Napoli e mi inserisco su un fallimento dove non mi è stato dato nulla, cosa potevo fare? Potevo chiamare il Napoli, Vesuvio o Campania, avremmo avuto gli stessi risultati. Il problema è quello di avere delle strutture. Sullo stadio San Paolo non vengo aiutato da questa città. Devo trovare cento ettari che non siano inquinati e non è facile. Devo trovare dei sindaci intelligenti che mi lascino fare. Poi devo risolvere il problema dello stadio. Due anni fa feci un'offerta di 25 mln di euro per lo stadio, ma Auricchio disse che i 25 mln ce li avrebbero messi loro col Credito Sportivo. Poi zitto, non disse nulla, ma due mesi fa scoprì che il Credito Sportivo non gli ha mai dato questi 25 mln". 

12.24 - Sui giocatori da comprare - "Mi sono molto preoccupato all'inizio. E' una condizione umana che l'erba del vicino è sempre più verde, ma non ci rendiamo conto che durante i periodi di mercato offendiamo dei giocatori che hanno vestito i colori azzurri con impegno, inneggiando a 'chi compriamo'. Ce li invidiano tutti i nostri giocatori. Uno deve andare a Londra, un altro va in Cina e un altro va al City. Non mi dimenticherò mai quando Antonio Conte mi fece una corte spietata per Koulibaly facendomi offrire 58 mln dal Chelsea. 'Antò, abbi pazienza, ma che ci faccio con 58 mln?'. Il denaro è un mezzo, non è un fine. E' chiaro che ogni allenatore ha le proprie preferenze e chieda qualcuno di più esperto se si vuole fare strada in Europa. Ad Ancelotti ho fatto un contratto di tre anni, ma mi auguro resti per dieci anni. Io rappresento il Napoli, rappresento una città ed ho delle responsabilità. Mi muoverò sempre con quell'obiettività che non si lascia prendere la mano dall'entusiasmo. Poichè quattordici anni fa non sapevo nulla di calcio, ho preso qualche lezione in itinere". 

12.21 - De Laurentiis su Ancelotti risponde ad uno studente - "Non ho retroscena sull'addio di Sarri. Ad un certo punto ho comunicato alla stampa che il tempo era scaduto. Sono responsabile di un'azienda calcistica e non posso stare a disposizione degli altri quando sono gli altri a stare a disposizione del club. Ho dato un tempo e poi mi sono mosso per portare Ancelotti a Napoli. Con lui ho cominciato a collaborare sia in due giornate romane e da Londra. Ora è in Canada. A Castel Volturno c'è un cantiere in piedi dall'ultimo giorno di campionato. I tre campi erano stati rivoluzionati. Ho mostrato al gruppo di lavoro di Ancelotti la struttura di Castel Volturno. Abbiamo fatto dei ragionamenti col nostro medico, De Nicola, col nostro cuoco e con tutta una serie di importanti programmazioni perchè questo nuovo gruppo di lavoro possa lavorare al meglio". 

12.17 - Interviene Guido Baldari, addetto stampa del Napoli, che pone una domanda a Rizzoli - "Il secondo giallo che non può essere preso in considerazione, può comportare un'espulsione ed incide sul regolare risultato della partita". Risponde l'ex arbitro: "Il secondo giallo è più importante del primo giallo, ma l'obiettivo del VAR è chiarire episodi che determinano i risultati della partita. Il giallo è più amministrativo". 

12.14 - Rizzoli sul fallo di Pjanic su Rafinha di Inter-Juve: "Non ho nulla da nascondere, non parlo di episodi tecnici. Il VAR ha deciso di non intervenire sui gialli, vuol dire che anche i secondi gialli sono a discrezione dell'arbitro. Abbiamo fatto la richiesta per verificare al VAR i secondi gialli. Per equità andrebbe controllato anche il primo giallo, per cui è fuori protocollo". 

12.07 - Sui giovani: "Non si stanno legando al calcio, non hanno la pazienza di vedere calcio per tanto tempo e si indirizzano verso giochi diversi. A Los Angeles ho incontrato i proprietari di vari giochi che fatturano fino a 7 miliardi di dollari l'anno e che raggruppano dei giocatori che vanno in delle arene e virtualmente giocano in un campionato di 'spara tutto' che è una cazzata. Voglio dire che mi sono battuto, una volta, per evitare che alcuni giocatori andassero in tribuna. Me li avrebbero 'sputtanati' come valore e si sarebbero sentiti esclusi. Perchè non facciamo più cambi possibili durante una partita, darebbero più valore ai calciatori". 

11:55 - De Laurentiis: "Al Napoli non manca nulla per diventare una forza del calcio italiano e non solo. Su internet gira una classifica dei valori con la Juventus in testa e il Napoli secondo davanti alle altre. Le milanesi fatturano molto di più di quanto fa il Napoli. Ma questa società prevede, invece, tanto lavoro, nonostante le critiche. Noi siamo pronti ad un'attività combattiva e in continua analisi e crescita".

11:49 - De Laurentiis: "Se la serie A è un'industria, deve prendere le decisioni che non devono passare sulla testa degli arbitri. La Federcalcio non paga alle squadre 300mln per comprare i giocatori. Dobbiamo essere noi i responsabili, creare un decalogo preciso. Dobbiamo legarci ad un risultato che rischia di compromettere un giocatore o il risultato di una stagione con danni enormi. Il tutto deve essere risolto al meglio. Il calcio ha una responsabilità di contatto industriale ed economico importante. Per dare una risposta a Salvini e Di Maio, dovrebbe dire la Lega di serie A quanti tifosi rappresenta? Il ruolo dell'Italia in Europa deve essere chiaro. Il calcio è importante, tocca tutti i punti, tutti gli ambiti: dalle scuole elementari alla politica europea. Bisogna fare delle scelte, non si possono accettare compromessi: è la più grossa stupidaggine. Ancelotti? Sta in una casetta in Canada adesso...".

11:46 - Rizzoli: "Quando ci sono dubbi si fa dietrologia. Noi dobbiamo toglierli. La tecnologia migliorerà in questa stagione, ci saranno nuove situazioni da monitorare. Sulla situazione politica io sorvolo".

11:31 - De Laurentiis: "Il problema che a me a 'sfastiriato' è stato quando tutti sembrano non volersi prendere le responsabilità. Poi dopo diverse ore, però, bisognerebbe dare delle risposte in mano, per avere un rapporto non di contrapposizione nei confronti degli arbitri che devono restare equidistanti. Nel calcio, per un motivo o un altro, si sia sempre visuto sull'ignoranza della conoscenza. Nel 1996 durante un governo Prodi, Veltroni trasformò i club in società per azioni. La classe arbitrale dovesse essunta e pagata, ma anche richiamata dalla Lega. Si cerca di rispondere alle necessità politiche, anche in maniera circensi. La serie A deve ingaggiare gli arbitri. Se il Var è un esperimento, vuol dire che tutti devono essere propensi a criticare, per migliorarla. La classe arbitrale ha avuto con Calciopoli un momento che tutti vogliono dimenticare. Non si deve tenere fuori la possibilità di dubbio, così come per il Var. Dobbiamo sederci e scrivere un regolamento per evitare dubbi. Poi nella cabina di regia devono esserci tecnici per evitare di dichiarare sempre la guerra agli arbitri. Dobbiamo richiedere al ministro della pubblica istruzione di inserire il calcio nelle attività didattiche per capire come si sta in campo. Vedevo mio nipote, all'età di 8 anni gli ho assunto un coach perchè non poteva più sfondarmi il salone. In questo inverno l'ho iscritto ad una scuola calcio di Roma, dicendogli di non dire di essere tifoso del Napoli (ride, ndr), visto che sono tutti tifosi della Lazio e della Roma. Se noi facciamo capire, anche sul piano del rispetto, l'importanza dello stare in campo, allaora tutto sarebbe più semplice. Bisogna insegnare passione e rispetto e non odio, lo deve fare anchge il Var per fare in modo che l'arbitro sia messo su un piedistallo e non li si può attaccare. E ma la Juventus è difficile batterla, ma ha stancato. Abbiamo fatto un campionato bellissimo, siamo usciti solo dalle coppe che ritengo cosa altamente produttiva da poter raccontare ai 38mln di tifosi azzurri nel mondo. Non dobbiamo giocare solo al San Paolo, ma anche nel mondo. Quando parlai di stadio virtuale fui richiamato. Dissolvenza, passano cinque anni, compro il Napoli e alla prima conferenza stampa tutto viene dimenticato. Quando salimmo in serie A, mi chiamano i giornalisti per chiedermi cosa fosse lo stadio virtuale".

11:26 - Lombardo: "L'arbitro può sbagliare, noi siamo la squadra che prende meno ammonizioni dopo la Roma. Le proteste sono inutili e i nostri ragazzi lo sanno. La nostra linea è quella di non replicare mai, anche se gli arbitri commettono errori. Solo un anno fa, in occasione di Juve-Napoli di coppa Italia sollevammo dei dubbi e ne parlammo nel post partita. Noi chiedemmo chiarimenti. Crediamo che gli arbitri vadano tutaleti, da parte nostra non ci saranno mai aggressioni verbali agli arbitri. A Dimaro ne parleremo e cercheremo di togliere del tutto l'aggressività, almeno da parte nostra, agli arbitri".

11:21 - Rizzoli: "Fallo di mano? Tutto dipende dall'intenzione di impattare o meno la palla. Se ho una posizione di marcatura, l'intenzione non è quella di impattare la palla, quanto quella di marcare e quindi non è fallo. Se l'intervento è con un braccio scomposto, allora va punito. Ma in altri casi, per esempio, il difendente sta presidiando uno spazio e in caso di dubbio si lascia correre in quanto il braccio non è scomposto".

11:14 - Rizzoli: "Fuorigioco? Ci sono due cose che dimostrano che lo stesso è soggettivo non solo oggettivo. Il fuorigioco non è il piede, ma la spalla se sbilanciato. Per questo motivo abbiamo lasciato una finestra di errore. Nel derby di Milano, per esempio, c'è stato un fuorigioco di Icardi: l'assistente lascia giocare e fa bene nel dubbio, ma siamo riusciti a non commettere l'errore. L'oggettività del fuorigioco ha portato alla ricerca del frame giusto. Se non ci fosse stata oggettività, la decisione giusta sarebbe rimasta quella del campo".

10:46 - Rizzoli: "Sono contento di poter parlare a voi e a Napoli. Attraverso il confronto, cosa che amo, costruttivo, credo che si possa crescere. Il mio obiettivo è far comprendere meglio la tecnologia, che può migliorare e avrà miglioramento. Siamo partiti in anticipo, dovevamo farlo in questa stagione, ma arrivò la decisione di avviare il tutto senza esperienza. Abbiamo migliorato in corso le situazioni e abbiamo trovato qualche difficoltà. Il Var deve avere la minima interferenza nelle gare per lasciare il tutto libero, rapido e veloce nello svolgimento. Il protocollo è unico al mondo, ma noi speriamo di avere un protocollo personalizzato in quanto ne abbiamo le qualità. L'obiettivo del Var è quello di correggere solo gli errori chiari, quelli ovvi, dove tutti la pensano alla stessa maniera. Se c'è un dubbio, allora il Var non interviene e non può intervenire. In campo sarà sempre l'arbitro a decidere. L'imput arriverà dall'esterno, vero, ma deciderà sempre chi è in campo. Il fuorigioco, per esempio, è interpretabile e quindi viene giudicato in base agli eventi. Così come vale per i rossi. Poi c'è il caso ammonizioni scambiate: lì si interviene per le correzioni del caso. Abbiamo a disposizione i dati fino alla 33esima giornata, quelli aggiornati li daremo la prossima settimana. I falli non sono stati tanti: la Var non ha inciso sul campo. Sui rigori c'è stato un aumento leggero, mentre per il fuorigioco c'è stata maggiore precisione. Gli assistenti avevano un margine di errore lo scorso anno del 2,6%, oggi si è ridotto. Se vediamo le analisi, le ammonizioni per protesta sono calate. Una cosa importante da sottolineare è il tempo che si perde nelle varie fasi. Il tempo iniziale era di 1,22 minuti tra contatto e decisione finale. Con il tempo è diminuito fino a raggiungere i 31,5 secondi. Se non riconoscessimo i nostri errori, non potremmo migliorare. Il tempo di recupero è aumentato di 13 secondi rispetto all'anno scorso. Il tempo effettivo di gioco è aumentato di 43 secondi rispetto all'anno scorso, ma quasi due minuti in più rispetto a due stagioni fa. Rispetto alla passata stagione non abbiamo più gli addizionali, quindi meno controllo in area di rigore, ma il margine di errore è del 6%, quindi accettabile. Ci sono state 105 correzioni in totale, altre situazioni sono state verificate, con maggior tempo e per un totoale di 16. Su 105 valutazioni, abbiamo commesso 17 errori: errori di inesperienza, 8 hanno inciso sul risultato della partita ed è quello che dobbiamo migliorare. Attacking phase possession? In Benevento-Napoli c'è un caso complicato per un assistente: i calciatori fanno incrocio, c'è un fuorigioco in fase iniziale ma se non fosse stato visto, come capitava lo scorso anno, veniva sanzionato rigore al Benevento. Il rigore era successivo al fuorigioco e quindi l'abbiamo evitato. Il tempo di controllo è stato lungo, quasi 2 minuti, ma diviso nelle tante azioni da svolgere per la giusta soluzione".

10:40 - Professor Arturo De Vivo: "Sono fiero di essere qui e portare il saluto dell'ateneo che è onorato di avere oggi questi ospiti e di discutere in questa sede della novità tecnologica. L'Università e lo sport, con ospiti così importanti e illustri, possono camminare insieme. La Federico II ha avviato un programma allo sport che introduce un discorso complessivo. Un'istituzione che fa formazione come la Federico II non poteva sottrarsi ad uno dei fenomeni che occupa la vita di tutti noi".

10.39 - Il giornalista Toni Iavarone introduce il dibattito sul VAR.

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