Repubblica - Benitez ci mette anche del suo: turnover disastroso, la crisi del Napoli fa paura

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Repubblica - Benitez ci mette anche del suo: turnover disastroso, la crisi del Napoli fa paura

L'edizione napoletana di Repubblica prova ad analizzare i motivi della sconfitta di Udine: STAVOLTA ci ha messo del suo anche Benitez, che non s’è accontentato del sofferto successo di giovedì scorso contro lo Sparta Praga e ha cambiato ancora, a dispetto dei timidi progressi mostrati dal Napoli in Europa League. Per proteggere un po’ meglio la difesa, il reparto finora più deludente e discusso, l’allenatore spagnolo si è infatti affidato a un nuovo modulo un po’ più prudente (4-4-1-1) e a interpreti differenti: con il debutto tra i titolari di David Lopez e Michu e il colombiano Zuniga in posizione avanzata. Ma il risultato della rivoluzione è stato deludente. Rafael ha subito lo stesso gol - per la sesta partita ufficiale consecutiva - e l’attacco senza Callejon, Mertens e Hamsik ha smarrito quasi completamente la sua pericolosità. L’assalto più incisivo verso la porta dell’Udinese è stato di Gargano, il migliore degli azzurri, che ha colpito il palo nel finale del primo tempo. Troppo isolato Higuain, rimasto senza rifornimenti. Benitez non ha fatto autocritica, dopo la sconfitta. «Inler aveva la febbre, Insigne è uscito dal campo per i crampi. Cambiare non è stato un azzardo. Ho scelto un Napoli forte abbastanza per battere l'Udinese. Avevamo il controllo della partita e dovevamo vincerla, invece abbiamo commesso solo un errore su una palla inattiva e lo abbiamo pagato. Ho fiducia nella nostra rosa e devo sfruttarla al massimo». Altro che turn over. I silenzi della vigilia nascondevano una clamorosa rivoluzione, preparata con grande discrezione da Rafa e abbastanza sorprendente addirittura per i giocatori, messi al corrente solo all’ultimo delle mosse del loro allenatore. Novità in tutti i reparti, con Britos promosso pure in campionato sulla fascia sinistra, Zuniga nel ruolo insolito di esterno di attacco sulla destra e soprattutto con il doppio debutto tra i titolari di David Lopez e Michu: i due rinforzi spagnoli che dovrebbero garantire agli azzurri un salto di qualità ed erano rimasti, finora, ai margini del progetto. Il tecnico ne ha concluso ufficialmente il rodaggio e li ha lanciati nella mischia contro l’Udinese, con il chiaro intento di sfruttarne la stazza atletica per irrobustire la squadra. Promosso solo il mediano. L’attaccante è stato invece disastroso: lento, indolente, un corpo estraneo. Poteva finire 0-0 e Benitez avrebbe centrato almeno il suo obiettivo minimo: finire per la prima volta una partita (ad assistere al match c’era Edy Reja) senza subire gol. Invece è bastata una disattenzione di Koulibaly, fino a quel momento perfetto, per sprofondare il Napoli nel vortice della crisi. Lo stacco fuori tempo del francese (26’ st) ha infatti favorito il tocco vincente di Danilo, sotto misura. E l’Udinese si è trovata in vantaggio quasi senza averci provato, aiutata dall’insolita sterilità degli azzurri in attacco e dalle solite amnesie del reparto arretrato, che hanno vanificato il piano tattico studiato da Rafa. «Non abbiamo creato tanto, è vero: ma era importante gestire la partita e cercare poi di vincerla, anche con la grande qualità dei nostri cambi». Il tecnico contava di gettare nella mischia i suoi big nel finale, per mettere le mani sui tre punti. Mertens e gli altri sono entrati al contrario in campo nel momento più difficile, con l’affanno di dover evitare un’altra sconfitta. Inevitabile il nervosismo, al fischio finale. La società ha subito smentito le voci di un presunto dopo gara ad alta tensione, con Higuain furibondo all’uscita dal campo e il vice presidente Edoardo De Laurentiis in collera con i giocatori, nello spogliatoio. «Tutto falso, non è successo nulla». Ma la delusione tra i tifosi ha superato i livelli di guardia e comincia a serpeggiare dello scetticismo pure per le mosse di Benitez, che in Friuli ha rivoluzionato senza successo la sua squadra e aumentato la confusione. «Il nostro obiettivo è vincere la prossima partita. E basta. Il gruppo c'è, non ci sono problemi nello spogliatoio», ha provato a rilanciare l’allenatore. Dopodomani arriva il Palermo e al San Paolo non tirerà una bella aria. La crisi degli azzurri fa paura.

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