Il Roma - È Insigne-mania, i tifosi gli chiedono lo scudetto

Notizie fonte : Scotto - Il Roma
Il Roma - È Insigne-mania, i tifosi gli chiedono lo scudetto

Era quasi un anno fa. Di fronte la Fiorentina. Un movimento sbagliato, il dolore lancinante e un urlo che strazia. Insigne nel novembre del 2014 ha temuto che la sua stagione potesse finire in anticipo. Tra poco più di dieci giorni di fronte ancora la Fiorentina e un clima decisamente diverso. Tutto sommato andò bene anche lo scorso anno. L’attaccante rientrò il 4 aprile e completò la stagione. Due reti in quella sfortunata annata e pochi sorrisi. Tanta corsa all’inseguimento degli avversari, per il lavoro di copertura che Benitez gli chiedeva. I quattro mesi e mezzo di stop per la lesione al legamento crociato e relativa operazione.

MA ANCHE QUALCHE FISCHIO dei tifosi, arrivato prima del terribile infortunio, quando il Napoli incappò in un inizio di stagione non positivo. Chissà che avrebbe pensato Insigne se un anno fa gli avessero fatto vedere la foto di oggi: già cinque gol, una prodezza dietro l’altra. La prima doppietta in Serie A e in gol due volte per due partite consecutive (Empoli e Lazio, e Juventus e Milan). Tutto troppo bello, ma tutto vero. Sarri lo ha spostato nella posizione che Insigne vuole occupare da sempre: in attacco. Accantonato (forse per sempre) l’esperimento da trequartista, dove comunque Lorenzo non ha sfigurato, è stato ritrovato finalmente il posto migliore. A sinistra nel 4-3-3, come a Foggia, o a Pescara, dove Insigne segnò 18 gol nella stagione che portò i biancazzurri in Serie A con Zeman al timone.

MAI COSÌ TANTI GOL nel massimo campionato, ed anzi, nemmeno la doppia cifra. Per qualcuno l’attaccante azzurro soffriva il salto di categoria, ma sia Mazzarri che Benitez gli hanno sempre chiesto un lavoro di copertura che lo ha portato a stare anche 70 metri indietro la sua posizione ideale. Una scelta che ha penalizzato Insigne, che arrivava in area quasi sempre stanco. Lo stesso Zeman “richiamò” Benitez chiedendo di far fare a Lorenzo l’attaccante e non il terzino. Lo spagnolo da quell’orecchio non ci sentiva, chiuso com’era nel suo integralismo tattico. Poi l’infortunio ha fatto il resto.

STAVOLTA, INVECE, SEMBRA TUTTO diverso: Insigne titolare inamovibile. Con Higuain un’intesa che sembra quella tipica dei “gemelli del gol” nelle migliori coppie di attaccanti della storia. Non a caso i gol del Napoli se li prendono tutti loro: al “terzo” componente del tridente d’attacco, Callejon che gioca quasi sempre titolare, non è ancora andata la soddisfazione del gol. Ma non sono solo i numeri: di Insigne incanta anche il rendimento e la qualità delle reti. In corsa, al volo, su punizione.

UN MAGICO PIFFERAIO che sta incantando il popolo dei tifosi napoletani. Pace fatta su tutti i fronti: ora sono pochi quelli che hanno ancora il coraggio di discutere Insigne. I complimenti che arrivano da tutta Italia, e forse anche dall’estero, in primis quelli del ct della nazionale Antonio Conte. Sacchi che lo celebra come un talento vero. L’ex presidente del Napoli Ferlaino che addirittura chiede di dargli la maglia numero 10 che fu del grande Maradona. E proprio l’ex Pibe ha celebrato Insigne con un telegrafico messaggio su Facebook dove ha applaudito la vittoria del Napoli. Proprio Maradona che qualche giorno fa indirizzò a Sarri delle critiche molto pesanti. Un attacco che ha avuto, però, un effetto benefico, visto da allora il Napoli ha cambiato marcia.

MARADONA NON È STATO mai polemico nei suoi confronti. Insigne non aveva bisogno dei suoi “stimoli”, visto che quest’anno il protagonista sembra essere lui. E a lui e Higuain i tifosi azzurri chiedono il terzo scudetto...

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