Il Roma - Impartiamo altre lezioni di calcio

Il bel gioco prima di tutto. E sicuramente poi arriverà anche il risultato. Una squadra che ha impartito lezioni di calcio a tutte le grandi avversarie di questa stagione di sicuro non può temere la robustezza e la fortuna dell’Inter. Non c’è dubbio che la squadra nerazzurra ha un forte organico che fa del fisico la propria arma migliore. Ma quando di fronte c’è un team che si esprime ad ottimi livelli di certo non può pensare di cavarsela facilmente così come è capitato nella maggior parte delle sfide vinte. Dovrà sudare non poco il gruppo meneghino per poter avere la meglio al San Paolo contro Higuaìn e compagni. Le minacce di Felipe Melo non servono perché dall’altra parte c’è una corazzata che va oltre ogni tipo di logica e reazione. L’unico mezzo che conoscono i partenopei per battere chiunque è il gioco. Basato su un’organizzazione tecnica e tattica che risulta essere la migliore vista fino a questo momento. Forse l’unica avversaria che si è un po’ avvicinata dalla quarta giornata in poi è stata la Fiorentina. Non a caso la Viola ha vinto a San Siro nettamente e ha messo in difficoltà il Napoli per mezzora a Fuorigrotta. Poi è venuta fuori la classe dei campioni e sono stati incassati i tre punti in palio. Si è mostrato sereno Maurizio Sarri alla vigilia del big-match di questa sera. Sa bene che tutto quello che è stato fatto fino adesso è stato frutto di un gran lavoro e che ogni singolo elemento ha imparato a memoria la lezione. Ognuno sa cosa fare quando va in campo. Sia se si affronta un’avversaria che decide di giocare dando molti spazi, sia se dall’altra parte c’è una squadra che pensa solo a speculare cercando in tutti i modi non farti giocare. Quest’ultimo esperimento è stato fatto contro le piccole e non a caso quasi tutte si sono dovute arrendersi. L’Inter, però, è di un’altra specie. Se si guarda l’organico ci si rende conto che ci sono dei nomi che possono far paura. Tranne Melo, che è veramente poca cosa a livello qualitativo, in attacco ci sono top player del calibro di Icardi, Jovetic, Perisic e Brozovic che possono far male in qualsiasi momento. La difesa azzurra, però, è molto allenata a qualsiasi tipo di reparto offensivo avversario e quindi non si farà trovare impreparata. Se poi i puntero nerazzurri faranno i fenomeni bisognerà solo applaudirli. In un San Paolo vestito a festa, in campo scenderà il miglior Napoli, quello che non ha perdonato nessuno, lo stesso che ha dettato legge in lungo e in largo dal match con la Lazio in poi. Purtroppo mancheranno delle alternative valide in attacco (Mertens e Gabbiadini) ma chi andrà in campo saprà dire la sua. «Spero che Insigne giochi male...», ha detto Mancini in conferenza stampa. Sa bene il tecnico nerazzurro che il Magnifico è l’uomo da temere di più visto che ha già fatto male a tutte le grandi (Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina). Adesso all’appello manca solo l’Inter. Per Lorenzinho sarebbe davvero un bel record anche se secondo lui l’importante è vincere a prescindere da chi mette la firma. Che potrebbe essere di un certo Gonzalo Higuaìn. Il Pipita ha snobbato le minacce di Melo. Ha guardato avanti l’argentino ben conscio di entrare ancora di più nella storia se dovesse mettere una griffe anche sulla partita contro la capolista. Ormai è noto che in casa ha sempre segnato dall’ultima gara della scorsa stagione fino al match con l’Udinese. Otto dei dieci gol attuali sono stati realizzati tutti davanti al proprio pubblico. In cinquantamila saranno presenti a Fuorigrotta per urlare a gran voce il nome di Higuaìn. Sono dolci note per le orecchie di un calciatore che ha capito che cosa vuol dire fare grandi cose con la maglia azzurra del Napoli. Ma parlare solo del sudamericano sarebbe riduttivo. È tutto il gruppo che funziona, dal portiere, passando per la difesa e il centrocampo fino ad arrivare all’attacco. È una macchina perfetta che alla quattordicesima giornata di campionato potrebbe effettuare un sorpasso in testa che nessuno la scorsa estate aveva pronosticato. Sai che bello...