Al via il piano di restyling dello Stadio San Paolo. Ci saranno due fasi. Subito i lavori per la messa a norma dell’impianto, secondo le prescrizioni della Uefa, con una nuova convenzione d’affitto tra il Napoli e il Comune e lavori per circa 2 anni. Quindi, nella seconda fase, l’adesione alla legge sugli Stadi, come cornice per i lavori di ampliamento e di ammodernamento dell’impianto sportivo di Fuorigrotta, che potranno richiedere almeno 5 anni. È quanto è emerso dal vertice di ieri mattina, in Municipio, tra i rappresentanti del club azzurro e l’amministrazione de Magistris. Presenti, per il Calcio Napoli, Edo De Laurentiis, figlio del patròn Aurelio e vicepresidente del club, il consigliere delegato Andrea Chiavelli, il dirigente Alessandro Formisano e l’avvocato Giuseppe Ceceri. A rappresentare il Comune, invece, l’assessore allo Sport, Ciro Borriello, il capo di gabinetto Attilio Auricchio, i dirigenti Emilio Gramanzini e Andrea Esposito. Il summit è durato circa 2 ore. Solo un primo confronto, ad ogni modo, al quale ne seguiranno molti altri. La prossima riunione è già fissata per la prossima settimana. «Un primo contatto, molto positivo – afferma l’assessore Ciro Borriello -, grazie al quale abbiamo posto le basi per una solida collaborazione tra l’Ente e il Calcio Napoli, per la ristrutturazione dello Stadio San Paolo». «C’è stata grande cordialità – prosegue Borriello – e il dibattito si è tenuto nella massima distensione tra le parti. È sicuramente un buon inizio. L’amministrazione ha dato ampia disponibilità. Creeremo un nucleo tecnico e legale a disposizione del Calcio Napoli. Ci saranno confronti settimanali ed un tavolo permanente al quale prenderanno parte anche i tecnici e le figure professionali che indicherà la società». «La nostra volontà – aggiunge Borriello – è di collaborare assieme ad un progetto che riteniamo debba essere straordinario. L’obiettivo è creare le condizioni perché l’impianto non venga negato a nessuno. Anche sui grandi eventi, va tutelata la partecipazione della città di Napoli al circuito delle grandi manifestazioni culturali e musicali». Insomma, il San Paolo resterà palcoscenico per grandi concerti, come quello di Vasco Rossi che si terrà il prossimo luglio. Ma sulla questione ci sarà la massima attenzione. I concerti si faranno, ma sarà tutelato al massimo il campo da gioco, che al momento si trova in condizioni ottimali. In pratica, in occasione degli eventi musicali non saranno occupate le aree centrali dello stadio, ma solo quelle laterali. Mentre per prevenire disturbi acustici, l’intera struttura sarà insonorizzata. «Se rispetteremo la tabella di marcia – conclude Borriello -, con la presentazione dei progetti e dello studio di fattibilità, i lavori potranno iniziare tra giugno e luglio». Insomma, il cammino è appena all’inizio. Nel vertice di ieri, infatti, non si è ancora discusso né del piano di restyling, né dei soldi.
RISTRUTTURAZIONE IN DUE FASI. I lavori per la messa a norma dello Stadio inizieranno subito. Un’operazione che potrebbe richiedere circa 2 anni, e che ha tra le priorità proprio il rifacimento della Curva A, ormai non più rinviabile dopo il cedimento del 22 settembre scorso. Costo dell’operazione finora stimato, circa 470mila euro, per il ripristino dell’anello inferiore e la risistemazione degli spalti. In tutto questo periodo, il Comune e il Calcio Napoli dovranno stipulare, molto probabilmente, una nuova convenzione per l’affitto dello Stadio, sulla scorta di quella attualmente in essere. Contemporaneamente sarà avviata la procedura per la seconda fase, che comporterà l’ampliamento della struttura di Fuorigrotta, con la messa a nuovo della piazza antistante, la realizzazione dei locali commerciali e le altre opere esterne. In questa fase, quindi, i lavori potranno avvenire nella cornice offerta dalla legge 147 del 2013, cosiddetta “legge sugli Stadi”. «È questo l’unico strumento individuato dal Calcio Napoli», afferma Borriello. Ma i lavori saranno scaglionati nel corso del tempo, molto probabilmente con diversi bandi e potrebbero richiedere non meno di 5 anni. Il primo passo sarà la presentazione dello studio di fattibilità da parte della società, che potrebbe essere preceduto da un protocollo d’intesa. Il Napoli potrebbe presentarlo entro i prossimi due mesi. La legge 147, quindi, prevede 90 giorni per le osservazioni e altri 180 giorni per acquisire i pareri nella conferenza dei servizi.