Il Roma - Braccino corto? Ci pensa il braccio di Reina

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Il Roma - Braccino corto? Ci pensa il braccio di Reina

Si scrive Napoli, si legge Higuain. Inter sconfitta al San Paolo e primo posto solitario, ma quanta sofferenza. I nerazzurri, in dieci per tutto il secondo tempo, sfiorano il pareggio due volte colpendo due pali, con Jovetic e poi con Miranda. Ci pensa un miracoloso Reina a salvare il Napoli. Ljajc aveva accorciato le distanze, colpendo un Napoli che forse a un certo punto ha avuto il classico “braccino”. Paura di vincere? Ma quale. Il Napoli prosegue il suo momento straordinario. 

LE ASPETTATIVE MAGGIORI in merito alla formazione riguardavano soprattutto l’Inter. Sarri, appurato il recupero di Insigne, non lasciava spazi a dubbi. E infatti il Napoli si presenta in campo col suo collaudatissimo 4-3-3 e la formazione tipo, che ormai può essere recitata a memoria. In porta c’è Reina, difesa con Hysaj terzino destro, coppia di centrali con Koulibaly e Albiol, mentre a sinistra agisce Faouzi Ghoulam. Il centrocampo a tre è composto da Allan sulla destra, Jorginho al centro in cabina di regia e Hamsik che opera sul settore sinistro. In avanti il terzetto è quello ormai solito: con Callejon a destra c’è Higuaìn al centro dell’attaccato e Insigne a sinistra. Sarri deve rinunciare a Gabbiadini e Mertens infortunati, e in panchina porta Dezi e Chalobah. Nessuna sorpresa da parte degli azzurri, mentre l’Inter cambia ancora formazione: stavolta Mancini sceglie il 4-3- 3 speculare a quello del Napoli, con la difesa schierata con Handanovic tra i pali, D’Ambrosio terzino destro e coppia di centrali formata da Murillo e Miranda. A sinistra c’è il giapponese Nagatomo, mentre il terzetto di centrocampo è composto da Brozovic, Guarin e Medel. In attacco è l’altro argentino Icardi che viene schierato al centro, con Perisic e Ljajc che gli gravitano intorno.

ATTEGGIAMENTO RISCHIOSO, sulla carta, per gli ospiti, che a centrocampo si espongono a tre duelli uno contro uno di non facile lettura. Ma ogni speculazione su come sarà mosso lo scacchiere tattico viene annullata dalla partenza sputafuoco del Napoli, che alla prima azione offensiva dopo la battuta del fischio d’inizio manda in gol ancora una volta lo scatenato Higuaìn. Il bestione argentino sul tocco di Callejon, Higuain controlla un pallone dentro l’area e scarica un destro violentissimo sul quale Handanovic non può nulla: Napoli subito in vantaggio. Inter annichilita dalla stupefacente partenza degli azzurri e del suo bomber, ma anche dal boato del San Paolo, che esplode immediatamente. La partita si mette su binari diversi da quelli immaginati da Mancini. Il Napoli sembra tentato dal voler rallentare il gioco, ma non riesce a giocare sotto ritmo. Da ciò deriva un atteggiamento sempre offensiva, con l’Inter racchiusa nella propria area di rigore. Dal centrocampo in su la palla circola tra i piedi dei napoletani con maestria.

INSIGNE E HIGUAIN SI CERCANO, Callejon aiuta a centrocampo proponendosi per dare superiorità numerica. L’Inter si vede a sprazzi quando riesce a recuperare palla a centrocampo, ma senza creare mai veri pericoli alla porta di Reina. La partita finisce con i ritmi rapidamente alti. Al 10’ bella combinazione Hamsik-Higuaìn, ma la conclusione dello slovacco finisce alta sopra la traversa. Il Napoli asfissia l’Inter con un pressing continuo a centrocampo, in particolare grazie a Callejon che va a dare manforte ad Allan e Jorginho. E la sofferenza di Nagatomo si concretizzerà nel finale di primo tempo col doppio cartellino giallo e l’espulsione, per due falli proprio su Callejon e Allan. Intanto al 29’ l’Inter ha un’occasione interessante: Guarin finta col destro dal limite dell'area e calcia a giro col sinistro: il pallone sfiora la traversa e termina sul fondo.

IL NAPOLI SEMPRE INCISIVO quando si affaccia in avanti: al 39’ apertura larga di Callejon a cercare Insigne: lo spagnolo calibra male il passaggio, rimessa laterale per l’Inter. I nerazzurri si affacciano in avanti al 41’: Perisic gira col destro il cross rasoterra di Ljajic. Conclusione sporca, che termina a lato di poco. La successiva svolta della partita non è un gol, ma un cartellino rosso: quello sventolato sotto il naso di Nagatomo, che lascia l’Inter in dieci e Mancini nei guai.

NELLA RIPRESA MANCINI toglie un evanescente Icardi e schiera l’esterno Telles. Inter con un 4-3-2 che prova a sfruttare la tecnica e la velocità per provare a sorprendere il Napoli. La partita non cambia rispetto alla ripresa: l’Inter resta racchiusa nella sua area di rigore col Napoli che fa girare palla, pur senza creare particolari pericoli alla porta di Handanovic. Un po’ di scintille tra Guarin e Allan, puniti entrambi col cartellino giallo. L’altro ammonito del Napoli è Koulibaly, sanzionato nel primo tempo dopo pochi minuti di gioco. Altro cartellino giallo per Hysaj sempre nella prima frazione di gioco. Al 61’ Mancini prova a scuotere la sua squadra togliendo un nervoso Guarin per Biabiany: si spera, così, di sfruttare qualche veloce ripartenza.

MA TUTTO CIÒ CHE ROBERTO MANCINI ottiene è vedere un’altra fuga imperiosa di Gonzalo Higuaìn, che al 62’ raccoglie un appoggio di testa di Albiol e come un bisonte infuriato resiste alla difesa di Murillo e scaglia per la seconda volta alle spalle di Handanovic. È il 2-0 che fa esplodere il San Paolo e incorona Higuaìn re assoluto del gol. Occhio però: l’Inter non demorde e dopo cinque minuti trova con un bel diagonale di Ljajc il gol che accorcia le distanze e che teoricamente riapre la gara. Sarri intanto si cautela togliendo Hamsik per David Lopez. Mancini invece tenta il tutto per tutto buttando nella mischia Jovetic, che entra al posto di Perisic, non tra i migliori dei suoi. Un cartellino giallo per Callejon e Napoli che a sorpresa finisce soffrendo. Sarri toglie anche Callejon per Maggio, ma l’Inter si rende pericolosa con un traversone non raccolto da nessuno. Il Napoli però sfiora il terzo gol ancora con Higuaìn, fermato da uno strepitoso Handanovic. Sono quattro i minuti di sofferenza che l’arbitro infligge sotto forma di recupero. La sofferenza del Napoli rischia di diventare autentica: l’Inter in dieci sfiora due volte il pareggio. Palo di Jovetic e poi di Miranda dopo un miracoloso salvataggio di Reina. Orsato “salva” gli azzurri fischiando la fine, e il San Paolo può esplodere di autentica gioia.

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