Orsato: "Il vero problema è chi simula, non l'arbitro che sbaglia. Dopo Napoli-Inter mi hanno detto che..."

Daniele Orsato, arbitro della Serie A, è intervenuto nel corso dell'evento di presentazione di Football Leader da Amalfi. Ecco le sue dichiarazioni: "Non c'è nessun problema arbitri-allenatori, non è definibile problema questa situazione. La questione è semplicemente che i tecnici non hanno pazienza con alcuni giovani direttori di gara. Lo dico spesso a mister Gasperini, qui presente: "Vi raccomando con gli arbitri più giovani". Dobbiamo aiutarli, così come aiutiamo i giovani giocatori. Poi non dimentichiamo una cosa: a livello dilettantistico guardano i nostri comportamenti, quelli di tutti. Arbitri, allenatori e giocatori. Infatti vedo che i termini che si usano sui campi di Serie A si sentono anche su quelli amatoriali, lo sento spesso poiché giro molto i campi amatoriali. Io sono un arbitro perché non ho un grande rapporto con gli allenatori.Non è una vittoria per l'arbitro allontanare. Simulazioni? I dati dicono che la media è calata, ma bisognerebbe capire perché un giocatore ha un certo atteggiamento. Il vero problema è chi fa certe cose, non un arbitro che sbaglia. Come quando un giocatore si fa male e resta fermo sei mesi: sembra quasi che il problema sia l'arbitro che ha sbagliato e che non ha dato il rosso, non l'avversario che è entrato in modo scorretto. In campo ci sono situazioni anche non semplici, come per esempio i falli di mano. Non è facile capire se è la palla che va sul braccio o viceversa. Non è semplice dirigere Roma-Lazio o Napoli-Juventus, io ogni volta scendo in campo per non influire sul risultato finale. Le trattenute in area? Con gli arbitri di porta, sono nettamente diminuite. Queste figure, inconsciamente, ha portato i giocatori a frenarsi in certi atteggiamenti. Poi è un discorso di cultura: all'estero il Barcellona fa comunque i complimenti all'arbitro nonostante un errore. Dopo Napoli-Inter invece, tanto per fare un esempio, furono stesso i calciatori a dire agli assistenti: "Guarda che non era fuorigioco".