Mourinho disperato: "Sono rinchiuso in un hotel, la mia vita è un disastro"

Le Interviste fonte : foxsports.it
Mourinho disperato: Sono rinchiuso in un hotel,  la mia vita è un disastro

Il Manchester United non sta mettendo pressione a José Mourinho per fargli comprare una casa e il portoghese sta continuando a vivere in un albergo del centro, il Lowry Hotel. Una situazione che va avanti ormai da cinque mesi, da quando Mou è diventato il tecnico dei Red Devils lo scorso luglio. Basterebbe questo per far pensare che si tratti di una soluzione ideale per tutti, ma in realtà non è così.

A differenza del tecnico del Manchester City, Pep Guardiola, che si è trasferito in un appartamento in città con la moglie Cristina e i suoi tre bambini, Mourinho ha lasciato che la sua famiglia continuasse a vivere nella sua abitazione extra lusso (per un valore di 25 milioni di sterline) nel centro di Londra. Lì sono dunque rimasti la moglie Matilde, l'omonima figlia 19enne e il secondogenito di 16 anni José Junior, da due anni nel settore giovanile del Fulham. Questo ha sollevato molte domande in Inghilterra, in particolare sul perché il Manchester United permettesse che un manager da 12 milioni di sterline l'anno non prendesse un impegno "più deciso" con il suo club, a maggior ragione se si parla di José Mourinho, che non è mai rimasto per più di tre anni nella stessa società.

Di certo lo United sapeva, prima di far firmare il contratto all'allenatore lusitano, che la situazione era questa e che Mourinho fosse riluttante a far spostare i figli da Londra. Ecco perché il Manchester per il momento non sta facendo pressioni e sta lasciando a Mou la libertà di prendersi il tempo necessario per valutare bene il da farsi, continuando ad alloggiare in hotel, dove tra l'altro ci sono anche alcuni membri del suo staff, oltre che Paul Pogba, Henrikh Mikhtaryan ed Eric Bailly. D'altronde un vero problema non c'è, perché come fanno sapere dal club, il portoghese è un maniaco del lavoro che arriva ogni giorno ai campi di allenamento prestissimo per poi lasciarli per ultimo. Il tecnico ha pianificato ogni suo viaggio a Londra scrupolosamente e con massima discrezione per rivedere la sua famiglia e guardare suo figlio giocare, ma ha destato "scalpore" la sua toccata e fuga nella capitale inglese subito dopo la sconfitta con il Chelsea di domenica scorsa.

Nel corso dell'intervista rilasciata a SkySports britannico, lo Special One ha spiegato la sua situazione attuale aprendo anche a dei possibili cambiamenti in futuro. Il portoghese sta valutando l'idea di trovare un'abitazione:

"Comprare una casa? Non lo so. La realtà è che mia figlia compirà 20 anni la prossima settimana, mio figlio ne farà 17 tra un paio di mesi. Loro hanno una vita stabile, hanno l'Università, il calcio e gli amici a Londra. Sono in un'età in cui non possono seguirmi così come facevano prima. Per la prima volta la famiglia sta seguendo due percorsi differenti. Vediamo come far fronte a questa situazione. Può darsi che io mi trovi un'abitazione vera, un buon appartamento ma non certo quelle case gigantesche che scrivono i giornali. Non le comprerò mai. Se c'è una buona connessione tra il garage e l'abitazione perché no? Potrei. Ma non posso cucinare".

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