Messo in croce e costretto a patire di tutto, ma il vero Rafael è tornato: decisivo nelle ultime gare

Le Interviste fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
Messo in croce e costretto a patire di tutto, ma il vero Rafael è tornato: decisivo nelle ultime gare

L’appetito vien mangiando. Più si va avanti e più serve non prendere gol per poter vincere le partite e dare certezze in fase difensiva. La dietro c’è Cabral Rafael che nelle ultime tre gare non ha subito alcun gol. Un record storico stagionale che ha scrollato di dosso al sudamericano l’etichetta di portiere inesperto e con poco carisma. Contro Roma, Young Boys e Fiorentina, il giovanottone è stato determinante tra i pali. Nelle sfide precedenti era stato messo in croce per aver causato alcune realizzazioni dei calciatori avversari. In Europa League, invece, ha evitato il 3-1 degli svizzeri mentre con la Viola ha fatto un gran bel intervento su un tiro a giro di Cuadrado. Nel finale a salvarlo è stato Koulibaly che era ben appostato sulla linea di porta. Adesso bisogna continuare così. Ci ha preso gusto Rafael e sarebbe bello poter rimanere imbattuto pure con il Cagliari. Zeman è noto per un calcio offensivo dove i suoi attaccanti fanno sempre bene. Soprattutto in trasferta. Ecco, quindi, che se i difensori davanti a lui non dovessero marcare bene, spetterebbe a lui chiudere la porta con una prestazione eccellente. Ha bisogno di autostima il brasiliano. Ha patito di tutto dopo l’addio di Reina e dopo essere rimasto tanto tempo fermo per l’infortunio al ginocchio. Nella sfida dell’anno scorso in casa dello Swansea mostrò tutte le sue qualità ma in una uscita si fece male e disse addio alla stagione. A quel punto il suo maestro Reina salì in cattedra facendo molto bene. Proprio lo spagnolo è stato un martello continuo sulla sua testa. La critica ha chiamato a gran voce il ritorno di Pepe poiché inizialmente Rafael proprio non riusciva a convincere. Con il passare delle giornate si è ripreso e adesso è da tre gare che non deve raccogliere il pallone dalla rete. Va dato merito a Benitez che ha sempre creduto in lui. Anche quando le cose stavano andando malissimo non ha puntato su Andujar ma ha lasciato il sudamericano tra i pali. Neanche in Europa League l’ha sostituito. Di solito, quando gli impegni sono tanti, si usa che il secondo portiere venga schierato nelle Coppe. L’argentino ha accettato le scelte dell’allenatore e aspetta il suo momento per il trofeo tricolore che il Napoli detiene avendo battuto la Fiorentina nella finale dello scorso mese di maggio. Rafael, comunque, non si è mai abbattuto. Si è sempre affidato alle sue preghiere non temendo niente. Certo, il fantasma Reina non l’ha aiutato ma ha avuto tanto carattere al punto di difendere il posto fisso con tutte le sue forze. Va detto che quando le cose non andavano bene tutto il gruppo stava con il morale sotto i piedi. L’eliminazione dalla Champions aveva fatto molti danni nell’ambiente. Tutti ci tenevano ad andare avanti nella massima competizione internazionale e quando l’Athletic Bilbao ha vinto nella sfida di ritorno al San Mames sono cominciati i guai. Il peggio è passato anche dal punto di vista tattico. La difesa ha ritrovato un certo equilibrio e i bomber di Roma, Young Boys e Fiorentina non hanno fatto male. Per la gioia di tutti, in special modo di Rafal che ha potuto vantare l’imbattibilità. Sicuramente è fondamentale vincere facendo un gol in più degli avversari ma se non lo si subisce è una gran cosa. Un team che vuole vincere lo scudetto o vuole raggiungere degli obiettivi importanti deve avere una media di gol subiti molto bassa. Rafael ne ha dovuti prendere già troppi dalla sua porta e quindi la porta dovrà rimanere blindata anche contro il Cagliari nel match di domenica prossima. Poi con lo Sparta Praga e la Sampdoria si vedrà.

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