Crespo: "Da giocatore sognavo Napoli e il San Paolo, mi sarei sentito a casa. Benitez? Se voleva restare non aspettava fino a maggio"

Le Interviste fonte : Scotto - Il Roma
Crespo: Da giocatore sognavo Napoli e il San Paolo, mi sarei sentito a casa. Benitez? Se voleva restare non aspettava fino a maggio

Una serata speciale a Milano. Tutti per Javier Zanetti e la beneficenza nel segno dell’Expo. L’ex campione dell’Inter, oggi dirigente, ha organizzato un’amichevole, “Zanetti&Friends”, con tantissimi grandi giocatori del passato. A San Siro l’occasione per tanti giovani di vedere e rivedere giocare i calciatori che hanno reso grande la Serie A. Da Baggio, Cafù e Zamorano, passando per Inzaghi, Mancini, Vieri e Crespo. L’ex attaccante di Chelsea, Lazio, Milan e Inter (tra le altre) è il terzo marcatore di tutti i tempi della nazionale argentina. Dietro Batistuta e Messi c’è lui a quota 35 gol. Maradona è quarto dietro di una sola rete. «Sono sopra Diego solo per questo dato, eh», ci tiene a precisare Hernan Crespo, che parla in esclusiva al “Roma” nel giorno dell’evento per Zanetti e l’Expo.

Tevez e Higuain, due amici e due grandi attaccanti come te. Chi è meglio tra i due? «Carlitos ha una grande esperienza, una carriera importante. Ha vinto tanto ed è stato un giocatore di riferimento a Manchester. Higuain è il campione del Napoli, in azzurro è lui il leader. Diciamo che in questo Gonzalo è alle prime armi, Tevez è uno che ha più esperienza. Sul chi è più forte è una domanda difficile, però posso dire che vedo Higuain fare delle cose incredibili. A Napoli è scatenato e mi impressiona per quello che fa».

Il tuo futuro invece? «Porterò il Parma Primavera a completare la stagione, dopodiché la mia esperienza sarà chiusa. Ho ricevuto offerte dall’Italia e dall’estero, valuterò. La Serie A? Magari, mi piacerebbe tanto. Potrei, ma quello che posso dire è che sicuramente mi sento pronto». Sei mai stato vicino al Napoli? «Purtroppo no: nel senso che quando io ero al top il Napoli viveva momenti difficili, tra Serie B e difficoltà societarie. Quando poi la società è risalita io ero in “declino”, e De Laurentiis non mi ha cercato. Peccato».

Perché? «Perché sarebbe stato bello giocare nel Napoli. Come atmosfera e ambiente mi sarei sentito a casa. Per ogni argentino è un onore giocare al San Paolo, la casa di Diego. Mi avrebbe fatto piacere sarei stato felice in azzurro».

Magari puoi venirci da allenatore... «Sarebbe il top! Se De Laurentiis mi chiama io corro. Magari non succederà adesso, ma in futuro sarebbe fantastico. Un sogno per me. Mi sento pronto per la Serie A. Chissà... ».

E invece Benitez ti piace come allenatore? Come giudichi la sua stagione? «Non si può discutere la sua qualità. La stagione non è ancora finita, bisogna aspettare. Ma vedo il Napoli che è in corsa per il secondo e terzo posto, è in semifinale di Europa League e ha già vinto un trofeo. Cosa chiedere di più? Penso ci siano le premesse per fare molto bene. Benitez è un allenatore che tutto il mondo conosce, ha un grande spessore. E poi c’è Higuain: lui è il trascinatore di questa squadra, uno degli attaccanti più forti al mondo. Crescerà ancora, vuole diventare sempre più leader di questo Napoli».

Per il futuro di Benitez che idea ti sei fatto? «Non lo so, sono perplesso. Se voleva restare non c’era bisogno di arrivare a maggio. Ma i matrimoni si fanno sempre in due, e quindi anche De Laurentiis ha voluto attendere. Secondo me è una specie di partita a scacchi. Sento di un leggero ottimismo ma io penso sia difficile che Benitez rimanga».

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