Tutino a CN24: "Non sono pronto ancora per il Napoli, ma allenarmi con Ancelotti sarebbe un sogno. Un gol incredibile e pensare che volevo smettere"

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Gennaro Tutino, fresco di promozione in serie B col Cosenza, ha parlato a CalcioNapoli24

Una stagione da incorniciare, una crescita in serie C imponente che l'ha portato, grazie alla cura di Piero Braglia, con il suo Cosenza alla promozione in serie B e ad essere protagonista. Gennaro Tutino si è espresso a grandi livelli, con perle che hanno attirato su di se gli occhi di diversi club anche di B, ma soprattutto lo spingono verso l'inizio della vera consacrazione. La redazione di CalcioNapoli24 l'ha raggiunto in esclusiva e queste sono le sue dichiarazioni:

Dalla coppa Italia con la Primavera alla promozione in serie B col Cosenza da protagonista. Gennaro Tutino è cresciuto e tanto

"Abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Eravamo quasi spacciati, ma siamo andati in B. Abbiamo avuto due palle così, una squadra di uomini veri. Siamo contenti per i tifosi, sono contento per la mia stagione dopo quelle deludenti, un po' sfortunate e un po' per colpa mia. Mi sono preso la rivincita ma con nessuno, soltanto con me stesso. Degli altri mi interessa poco".

Me lo racconti quel gol: coast to coast, palla che finisce di esterno all'incrocio. Qualcosa di bello, di incredibile, di unico...

"Grazie per i complimenti. Dal campo non ci ho fatto caso, un attimo, palla al piede e non pensavo di aver fatto tutto quel campo. Quasi 60 metri e conclusione incredibile. L'ho rivisto in video, ma dal campo non mi sono accorto di niente".

Questa stagione, dalla seconda parte in poi con Braglia, è una rivincita per te?

"Ringrazio il mister perchè mi ha dato tanta fiducia. Per me è come un secondo padre. Anche i compagni di squadra hanno un rapporto importante con me. Lo ringrazio per quello che mi ha dato, ma mi ha anche rimproverato tanto. So che lo faceva per il mio bene: so che posso tirare fuori il meglio e devo farlo ancora. Per quanto riguarda la rivincita con la gente, posso dire poco. Un giocatore deve dimostrare in campo e fuori di esserelo. Negli anni passati non ho dimostrato di valere quanto si aspettavano da me, avevano ragione. La rivincita è con me stesso: ero all'inferno, stavo per mollare, non avevo voglia di allenarmi. Con la fede, ora sono a Lourdes per esempio, sono riuscito a risalire".

Ora meritato riposo. Futuro? Torni al Napoli per il ritiro o ci sarà prestito immediato?

"In questo momento non ho parlato ancora con i miei agenti. Loro stanno lavorando, ma io mi godo un po' di riposo, almeno una decina di giorni. E' stato un anno pesante che però mi ha regalato la soddisfazione più grande della mia carriera. Io ho altri due anni di contratto con il Napoli, è normale che mi faccia piacere poter avere da loro una chiamata: almeno in ritiro. Sarebbe bello allenarmi com i miei idoli. Ora vado in vacanza".

Quanto sarebbe belllo allenarti con Ancelotti?

"Anche solo 30 minuti! Un sogno da sogno da quando sono bambino. Ma non mi sento pronto per poter essere lì tra loro. Lo dico con umiltà, il Napoli lotta per il vertice e per vincere il campionato. Devo crescere ancora. Chissà se un giorno potrò vestire la maglia del Napoli. Stare agli ordini di Ancelotti sarebbe una grande soddisfazione".

Mertens, Verdi, Insigne, a chi ti ispiri?

"Non mi rivedo in nessuno di loro, sono campioni e hanno dimostrato di poter giocare a grandi livelli. Insigne in Nazionale, Mertens è un grande, Callejon ha vinto col Real Madrid. Magari ad Insigne, ha coronato il sogno di giocare con la squadra della sua città.Si, magari mi ispiro a lui"

di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

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