ESCLUSIVA - L'ex arbitro Marelli: "Avellino-Napoli la gara più difficile della mia vita. Vi racconto il Sarri della C2 e B, una volta gli ho espulso un giocatore. Sui cori razzisti..."

Esclusive fonte : di Antonio Anacleria
L'ex arbitro Luca Marelli parla in esclusiva a CalcioNapoli24.itL'ex arbitro Luca Marelli parla in esclusiva a CalcioNapoli24.it

Uno su mille ce la fa. Forse anche meno, molto di meno. Sarri è uno di quei pochi tra i tanti. Uno che è partito dallo Stia, una frazione di Arezzo, in Seconda Categoria. E poi, vittorie dopo vittorie, ecco la scalata, con l'ultimo gradino che porta direttamente sul campo battezzato Santiago Bernabéu. E mentre il tecnico percorreva gli scalini, di due in due, anche un altro saliva le graduatorie. E' Luca Marelli, arbitro lombardo che, come Sarri, parte dalla sezione di Como per poi percorrere tutto il corsus honorum ed arbitrare in Serie A. E  durante questa scalata, qualche volta, i due si sono incontrati, per 90 minuti alla volta. Di questo e non solo ha parlato proprio l'ex arbitro Luca Marelli in esclusiva ai nostri microfoni:

Lei ha arbitrato in tutte le categorie italiane. Qual è la più difficile da arbitrare e perché?

"Senza dubbio la serie A, per la pressione mediatica. Si può avere la più grande preparazione possibile, la mente allenata e la condizione fisica migliore ma ogni gara di Serie A, qualunque essa sia, necessita della consapevolezza di essere osservati da milioni di persone pronte a giudicare, criticare, condannare. Può sembrare facile scendere in campo con una divisa per fischiare quel che pare semplice davanti al televisore ma, in realtà, rappresenta uno stress tremendo. Io stesso, quando ero in attività, “scaricavo” la tensione accumulata grazie ad una psicoterapeuta che mi aiutava a rilassarmi, a non accumulare tensioni ed a prepararmi mentalmente alla “sfida” successiva. E non si pensi che ci sia qualcosa di male nel farsi aiutare: la psicoterapia non è per i pazzi ma per chi è capace di ammettere serenamente di aver necessità di un ausilio esterno per potersi preparare al meglio".

La gara più difficile della sua carriera?

"Potrà apparire in contraddizione con quanto affermato precedentemente ma la gara più complessa che abbia mai affrontato è stata sicuramente la finale playoff del 2005 tra Avellino e Napoli di serie C/1. I motivi sono facilmente immaginabili: attesa enorme per un derby che avrebbe deciso l’ultima promozione in serie B, rivalità tra le tifoserie, stadio strapieno, tensione che si tagliava a fette già nei giorni precedenti. Non a caso scelsi di non pernottare né a Napoli né ad Avellino ma a Salerno, proprio per cercare un minimo di tranquillità nelle ore precedenti.  Per fortuna la gara fu maschia ma leale, ciò di cui ringraziai (a fine gara) tutti i calciatori di entrambe le società. E non nascondo la soddisfazione per i complimenti ricevuti dai dirigenti del Napoli a fine gara, nonostante la delusione per il risultato finale della loro squadra. Dimostrazione che la sportività non ha colori e, soprattutto, spesso non è nemmeno ipocrita".
 
Sarri, qualche giorno fa, ha detto che "Non è difficile gestire un gruppo di campioni, è difficile gestire le prime donne che giocano in Serie C". Lei una volta ha espulso uno dei suoi giocatori turbolenti...

"Sarri l’ho incrociato in varie occasioni quando chiamato ad arbitrare Sangiovannese in C/2, Pescara ed Arezzo in B. Non ho avuto mai problemi di sorta, non lo ricordo come un allenatore eccessivamente polemico nei confronti degli arbitri. Ricordo, in particolare, una gara di playoff del 2004 tra Sangiovannese e Gubbio, durante la quale espulsi al 29esimo del primo tempo Baiano. Ciò che ricordo nitidamente di quella circostanza fu la reazione di Sarri in panchina: nessuna protesta ma un’occhiataccia al proprio calciatore che avrebbe incenerito chiunque. Nonostante ciò la sua squadra riuscì a difendere la rete segnata ad inizio gara, accedendo alla finale del campionato poi vinta col Gualdo. Ma sono passati tanti anni e. sorridendo, posso solo dire che siamo invecchiati entrambi. Peraltro non ho mai nascosto la personale stima per l’allenatore Sarri (come persona non mi permetto alcuna considerazione, dato che, purtroppo, non lo conosco minimamente), ammirazione per una carriera iniziata nelle categoria amatoriali per approdare alla Champions. E lo affermo senza alcuna remora: a mio parere, con 2/3 aggiustamenti tra porta e difesa, Sarri raggiungerà a breve un altro traguardo nella sua carriera, cioè quello di vincere con il Napoli, potenzialmente una squadra straordinaria che deve solo evitare di perdere punti per strada".
 
Dopo la gara contro la Sampdoria, Sarri si è lamentato degli 8 rigori in più dati alla Roma. Crede che dipenda dal gioco o che ci sia stata qualche svista di troppo?

"Non sono abituato a cavalcare polemiche di questo genere. Sono tifoso sfegatato dell’Olimpia Milano, la critico pesantemente nelle circostanze in cui offre prestazione inguardabili (come le prime due gare contro Trento, perse meritatamente) ma non ho mai dubbi sul liquidare come sciocchezze le valutazioni su un fischio in più od in meno. Una società può avere un rigore o meno a favore ma, se dotata di qualità, alla fine vince. Io credo che il Napoli sia una squadra in enorme crescita, sia sotto il profilo tecnico che societario, che ha trovato sul proprio cammino due competitors di altissimo valore come Juventus e Roma. So che mi attirerò qualche antipatia ma voglio dirtelo: per il movimento italiano avere tre squadre nei gironi di Champions’ League è fondamentale, sia a livello economico che di credibilità. La Roma, in prospettiva 2017/2018, è un enorme punto interrogativo mentre il Napoli è una certezza, con un gioco ben definito, un organico da sistemare ma competitivo, un allenatore di primo livello: a mio parere la Roma avrebbe rischiato una nuova eliminazione nei preliminari, il Napoli non rischia nulla o quasi, non esiste una squadra impegnata nei preliminari che possa anche solo essere accostata per qualità e consistenza tecnica".

Crede che la classifica sia stata influenzata da errori arbitrali?

"Come detto, questi discorsi li trovo poco interessanti. Cavalcare la polemica è facile, il tifoso ragiona spesso di pancia e tende a farsi trasportare verso i luoghi comuni. Ricordo un episodio in serie C, in quell’incredibile girone B della C/1. In occasione della gara di campionato Sambenedettese-Napoli il presidente Mastellarini rilasciò un’intervista alla Gazzetta dello Sport sostenendo che gli arbitri favorissero Napoli, Avellino e Rimini, penalizzando fortemente la sua squadra. Ciò non tanto per ridicolizzare le opinioni altrui ma per evidenziare che l’arbitro è visto spesso come un alibi prima che come un semplice direttore di gara. Gli arbitri sbagliano? Certamente, ricordo decine di errori commessi anche da me, perché ero e sono un essere umano, per definizione fallibile. Sbaglieranno? Certamente, perché non sono dei robot e l’errore è parte integrante della vita di ognuno.L’importante è riuscire a fare un passetto avanti sulla via della cultura sportiva, convincersi che l’errore è casuale e mai voluto. Altrimenti, se si pensasse ciò, sarebbe il caso di dedicarsi ad altro: che senso avrebbe farsi sangue marcio per una competizione falsata? La realtà, sotto sotto, è che anche chi sostiene tesi ridicole sa perfettamente di discutere del nulla. Il problema, e questo lo denuncio apertamente, è che taluni professionisti del giornalismo abbiano come precisa determinazione quella di instillare nel tifoso suggestionabile certe convinzioni. Lo sport va vissuto come tale, questi personaggetti andrebbero emarginati, non esaltati. Purtroppo queste persone se ne fregano delle tensioni che creano, interessati come sono solo all’egoistico successo. Oppure qualcuno pensa che, domani, questi “giornalisti” si ricorderanno di ringraziare chi ha condiviso post contro qualcuno o qualcosa? Mettiamoci in testa che certi personaggi pensano solo ed esclusivamente al proprio tornaconto. Nomi? Non è necessario, i tifosi obiettivi (la maggioranza, silenziosa ma in maggioranza) sanno perfettamente a chi mi riferisco, senza distinzione di fede calcistica, sia essa romanista, juventina, napoletana o di qualsiasi altra squadra".

Secondo lei, tra le prime tre, quale squadra è stata più "fortunata" e quale la più "sfortunata" per quanto concerne le decisioni arbitrali?

"Nessuna. Prendo atto dei numeri del campionato, li osservo con distacco ma mi interessano relativamente. Non sono mai stato juventino, i colori della Juventus sono lontani da me quanto la Terra è lontana da Venere ma, oggettivamente, ha vinto la formazione più completa, più compatta, più forte, come dimostra la conquista (con pieno merito) della finale di Champions’. Se vogliamo parlare di qualità di gioco, invece, credo che il Napoli abbia offerto il miglior spettacolo del campionato, non è un caso che abbia visto quasi tutte le gare dei ragazzi di Sarri, sia in Italia che in campo internazionale".

Il parere di una arbitro per fugare ogni dubbio: il controllo di Dzeko sul primo gol contro il Genoa era regolare o non regolare?

"Questa domanda è utilissima per far comprendere che un arbitro, a prescindere da una maglia, possa prendere decisioni giuste o sbagliate nella medesima gara sulla base della sua umana fallibilità. Sì, c’era un fallo evidente di Dzeko sulla rete del vantaggio, difficile da cogliere ma innegabile. Allo stesso modo c’è stato un fallo nettissimo da rigore di Gentiletti su Dzeko, non sanzionato. Due episodi differenti, due errori commessi uno in danno ed uno a favore della medesima squadra, a dimostrazione che un arbitro non decide sulla base di chissà quali disegni di palazzo ma solo ed esclusivamente su quanto percepisce in campo. Sarà così anche in futuro, con l’aiuto della tecnologia che rivoluzionerà la percezione del gioco. Anche se è facile prevedere che, nei primi mesi, ci sarà un po’ di confusione, soprattutto in merito al “quando” e “come” potrà essere utilizzato lo strumento tecnologico".
 
Anche ieri continui cori contro Napoli e i napoletani. Dato che le multe alle società non portano risultati, come crede bisogni punire il razzismo negli stadi?

"Contro il razzismo bisogna agire con il pugno di ferro, con decisione e con sentenze che non siano solo punitive ma esemplari. Se si dovesse continuare con questa pantomima delle squalifiche per un turno di un settore dello stadio, ciò non servirà a nulla ed i cori schifosi continueranno. E continueremo a parlarne per anni, inutilmente".

Il miglior arbitro di questa stagione e la svista più grande di questo campionato?

"Rocchi, senza alcun dubbio. La stampa, come sempre, ha le sue simpatie e tanti indicano Orsato anche quest’anno. In realtà Orsato ha chiuso con un pessimo derby di Roma una stagione discreta ma lontanissima dagli standard degli ultimi 4/5 anni. Per scendere nel particolare, quest’anno non ho mai visto Daniele brillante come nei precedenti né dal punto di vista tecnico né da quello atletico. Può capitare, anche i calciatori incappano in stagioni non all’altezza delle precedenti, basti ricordare i vari Dzeko od Immobile, tornati dopo una paio d’anni così così a livelli assoluti. D’altro canto Rocchi non ha praticamente sbagliato una singola gara, pochissimi errori e tanta, tantissima credibilità da parte di ogni squadra".
 
Cosa pensa dell'introduzione della VAR? Nicchi si è detto fiducioso...

"Sono assolutamente favorevole alla VAR. Posizione favorevole non tanto per motivi populisti, perché gli arbitri continueranno a commettere errori, come normale che sia. Però verranno evitati errori clamorosi, come alcuni visti anche in questa stagione. Gli aspetti positivi saranno tanti: i calciatori autori di gesti violenti sfuggiti all’attenzione non avranno scampo, le simulazioni caleranno in modo evidente (dato che gli arbitri potranno punire in tempo reale chi tenta di ingannarli), le proteste saranno molte di meno. Credo che ne gioverà il gioco ma, soprattutto, il pubblico che è stanco di comportamenti antisportivi, cadute al limite del grottesco e sceneggiate circensi. Ma c’è un aspetto negativo, a cui dobbiamo prepararci. Se fino ad oggi l’arbitro è stato giudicato scarso, inadeguato, impresentabile, da domani sarà etichettato come in malafede. Pensiamo solo ai casi border line, cioè di difficile interpretazione: una volta riviste le azioni incriminate, l’arbitro deciderà. Il tifoso penalizzato griderà al complotto, alla malafede. La settimana dopo, di fronte al medesimo episodio, sarà la squadra che ha usufruito della decisione precedente a gridare alla malafede. Per quanto mi riguarda continuerò ad ignorare questi commenti di dubbia intelligenza, continuerò a spiegare le decisioni. Chi vorrà seguirmi, sarà libero di farlo. Chi preferirà seguire i tesisti del complotto potrà seguire loro: non mi offenderò".

di Antonio Anacleria - Twitter: @NinoAnacleria

©RIPRODUZIONE RISERVATA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE

CalcioNapoli24.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici su Google News
Ultimissime Notizie
Classifica
  • #

    Squadra

    PT
    G
    V
    N
    P
  • logo InterInterCL

    83

    32
    26
    5
    1
  • logo MilanMilanCL

    69

    32
    21
    6
    5
  • logo JuventusJuventusCL

    64

    33
    18
    10
    5
  • logo BolognaBolognaCL

    59

    32
    16
    11
    5
  • logo RomaRomaEL

    55

    31
    16
    7
    8
  • logo AtalantaAtalantaECL

    54

    32
    16
    6
    10
  • logo LazioLazio

    52

    33
    16
    4
    13
  • logo NapoliNapoli

    49

    33
    13
    10
    10
  • logo FiorentinaFiorentina

    47

    32
    13
    8
    11
  • 10º

    logo TorinoTorino

    46

    33
    11
    13
    9
  • 11º

    logo MonzaMonza

    43

    33
    11
    10
    12
  • 12º

    logo GenoaGenoa

    39

    33
    9
    12
    12
  • 13º

    logo LecceLecce

    35

    33
    8
    11
    14
  • 14º

    logo CagliariCagliari

    32

    33
    7
    11
    15
  • 15º

    logo VeronaVerona

    31

    33
    7
    10
    16
  • 16º

    logo EmpoliEmpoli

    31

    33
    8
    7
    18
  • 17º

    logo UdineseUdinese

    28

    32
    4
    16
    12
  • 18º

    logo FrosinoneFrosinoneR

    28

    33
    6
    10
    17
  • 19º

    logo SassuoloSassuoloR

    26

    33
    6
    8
    19
  • 20º

    logo SalernitanaSalernitanaR

    15

    33
    2
    9
    22
Back To Top