ESCLUSIVA - Gianello: "Ho subito minacce di morte ma a Napoli ho lasciato un pezzo di cuore! Zero solidarietà dai compagni, ricordo ancora quella trasferta di Verona..."

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ESCLUSIVA - Gianello: Ho subito minacce di morte ma a Napoli ho lasciato un pezzo di cuore! Zero solidarietà dai compagni, ricordo ancora quella trasferta di Verona...

Sono passati 6 anni da quando, nel Dicembre 2012, Matteo Gianello fu accusato per un tentativo di combine in Sampdoria-Napoli (1-0). Dopo l'iniziale squalifica

Sono passati 6 anni da quando, nel Dicembre 2012, Matteo Gianello fu accusato per un tentativo di combine in Sampdoria-Napoli (1-0). Dopo l'iniziale squalifica e i due punti di penalizzazione inflitti alla squadra allenata all'epoca da Mazzarri, la vincenda si concluse con la totale assoluzione di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, con la stessa decisione, presa solo successivamente, arrivata anche per lo stesso Gianello.

Il portiere nativo di Bovolone è stato tra i protagonisti della rinascita azzurra dalla Serie C fino al ritorno in Europa. Veneto Doc, è tornato a giocare nelle fila dell'Asparetto Cerea Sud dopo aver collezionato 59 presenze con il club di De Laurentiis nelle 7 stagioni all'ombra del Vesuvio. Doppio ex della sfida contro il Chievo, abbiamo avuto il piacere di ascoltarlo in ai nostri microfoni.

Gianello si racconta a CN24: "Dai compagni non ricevetti nessuna chiamata di solidarietà"

Protagonista di 7 anni in azzurro hai vissuto tutta la cavalcata dalla C alla A. Quali sono i ricordi che custodisci di questa esperienza?
"A Napoli ho lasciato un pezzo di cuore. Ho vissuto anni bellissimi a livello professionale perchè ho avuto la possibilità di esordire in massima serie e giocare le competizioni europee. Umanamente con i napoletani ho avuto un ottimo rapporto, porto un ricordo vivo ed indelebile dentro di me. Personalmente l'esordio in Serie A è il ricordo più bello che ho perchè mi ha ripagato di anni di sacrifici ma anche le promozioni sono state emozionanti. 

La promozione in Serie A, anche se non sono stato protagonista perchè c'era Iezzo, è stata indescirvibile. Era un torneo difficilissimo con squadre blasonate come Juventus e Genoa ma riuscimmo a centrare un traguardo storico. Quando fai parte di un contesto di squadra condividi tante gioie ed emozioni facendo parte di un gruppo". 

Proprio nella cavalcata verso la Serie A, i tifosi azzurri ricordano una tua prestazione monstre a Verona contro l'Hellas. Che sensazioni provi ripensandoci?
"Quella partita è rimasta anche nei ricordi di tanti veronesi! Fu una coincidenza che una delle mie migliori prestazioni avvenne proprio a Verona. Fu una soddisfazione far parte attivamente di quella spledida stagione. Ricordo che durante quella settimana, essendo un veronese, sia i giornalisti veneti che quelli napoletani cercavano di estrapolarmi qualche dichiarazione anche se avevo chiesto di non parlare. Sapevo che mi aspettava un ambiente difficile vista la rivalità calcistica tra le due squadre e volevo restare concentrato. Per fortuna è andata bene". 

Capitolo CalcioScommesse. Come hai vissuto quella vicenda?
"L'ho vissuta molto male perchè alla fine non avevo fatto niente. Non voglio rivangare cose sepolte ma ci stavo davvero male, in primis per me e poi per tutta la gente che mi voleva bene. Dispiace che alcune persone si siano fatte un'idea diversa dalla realtà. Ognuno ha libertà di pensiero ed ha la propria idea, io non posso preoccuparmi di ciò che la gente recepisce. Parliamo di una vicenda che ha la polvere sulle spalle, ma sicuramente non l'ho vissuta bene perchè venni inserito in un contesto nel quale mai avrei pensato di entrare. Avrò sicuramamente milioni di difetti ma non quello di pensare ad una combine calcistica. Io ero il terzo portiere, figuriamoci se per la valenza che avevo nello spogliatoio, potevo permettermi di fare una cosa del genere. Mi auguro che nel tifoso napoletano, che sta dimostrando una grandissima maturità, tutto questo sia stato capito". 

Nello spogliatoio come fu presa quella situazione?
"Da parte della squadra non ho avuto più nessun tipo di contatto. Non volontariamente ma perchè ognuno mantiene le distanze per paura che possa succedere qualcosa. Non ci rimasi male ma personalmente non ho avuto nessun tipo di chiamata per solidarietà. Ero consapevole che potesse esserci un distacco perchè sono questioni delicate perchè magari, con il telefono sotto controllo, anche una chiamata in buona fede poteva essere pericolosa. Ho subito delle minacce di morte ed avendo cambiato il numero ho perso tutti i contatti".

A Napoli ho lasciato tanta gente ma come detto non ho moltissimi contatti. Dopo l'episodio del CalcioScommesse ho dovuto cambiare anche numero ma 4-5 di queste persone continuo a sentirle  nelle varie ricorrenze. Mi sento con un signore di Mondragone che mi dava le mozzarelle da portare a casa. Sicuramente questa è una cosa che mi manca (ride, ndr). Nonostante le vincende io non ho nessun tipo di rancore e spero di poter tornare a Napoli. Non ho ammazzato nessuno e non è che non ci torno per paura perchè la situazione è andata a finire bene per tutti. Mi auguro che anche la maggior parte dei tifosi non mi porti rancore per quanto successo.  E' sicuramente un episodio che mi lascerà il segno ma che ormai appartiene al passato". 

C'è una frase o un episodio che maggiormente ti sono rimasti nel cuore nel corso della tua avventura a Napoli?
"Non ci sono ricordi specifici. Sicuramente, senza togliere niente agli altri, ricordo Reja che fu come un padre per me. Ebbe la freddezza di farmi giocare quando Iezzo ebbe il problema al ginocchio. Sono molto legato a lui ed ai collaboratori. Ricordo che aveva la capacità di creare umorismo anche per tranquillizzarti dopo una partita storta. Trattava tutti allo stesso modo, è stato davvero importante per me". 

Con Reina in scadenza e vicino all'addio, quale portiere vedresti in azzurro al posto dello spagnolo?
"Il Napoli ha avuto uno dei 5 portieri più forti del mondo. Già il suo peso in campo consente al Napoli di partire in vantaggio perchè comanda la difesa e detta sempre il primo passaggio. Ha un carisma ed una personalità fuori dalla media. Secondo me gli azzurri devono proseguire su questa linea puntando ad un portiere di esperienza, ovviamente senza nulla togliere al giovane Sepe che anche stimo molto". 

Da doppio ex della sfida contro il Chievo, il Napoli come può reagire dopo il passo falso contro il Sassuolo?
"Sicuramente il Napoli dovrà rialzarsi subito. Contro gli emiliani è stata una partita un pò strana, basti pensare che Consigli è stato il migliore in campo superandosi più volte compiendo dei miracoli. Gli azzurri hanno la forza e la consapevolezza di giocarsi tutte le carte fino in fondo anche se il Chievo arriva da due buoni risultati. La squadra di Sarri può nomalmente puntare alla vittoria piena contro i clivensi per mantenere la pressione sulla Juventus in vista del decisivo scontro diretto dove ci si giocherà tutto. Chievo bestia nera degli azzurri? E' vero perchè la cabala insegna che i veronesi hanno sempre venduto cara la pelle a Napoli, però i partenopei non si possono attaccare a queste cose e proseguire nello splendido percorso intrapreso fin qui". 

Tornato a giocare nell'Asparetto Cerea Sud, quale futuro aspetta Matteo Gianello?
"Ho appena conseguito un patentino per allenare i portieri che presto sarà obbligatorio. Potrò allenare fino alla Serie D ed i settori giovanili fino agli Allievi Nazionali. Questa è la mia speranza nel diventare allenatore dei portieri per insegnare ai più giovani quanto ho appreso nel corso della mia carriera. Il calcio non si lascia mai, c'ho dedicato una vita a prescindere da come è finita...".

di Riccardo Catapano - Twitter: @RikyCatapano

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