ESCLUSIVA - D'Agostino riparte dalla serie D: "Rifiutai Napoli per il Real Madrid, la verità su Di Natale. Il vero Inler ancora non c'è. Coppa Italia, quel mistero al San Paolo..."

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ESCLUSIVA - D'Agostino riparte dalla serie D: Rifiutai Napoli per il Real Madrid, la verità su Di Natale. Il vero Inler ancora non c'è. Coppa Italia, quel mistero al San Paolo...

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia

Uomo del Sud, di Palermo. Regista puro dal sinistro delizioso, a 32 anni Gaetano D'Agostino ha scelto la Serie D e il Fidelis Andria per ripartire dopo il fallimento del Siena da cui si è svincolato. Protagonista in Serie A in particolare dal 2006 al 2010 con la maglia dell'Udinese, il centrocampista è stato raggiunto in esclusiva dalla redazione di CalcioNapoli24.it per parlare del match di sabato allo stadio Friuli di Udine e non solo. 

Hai deciso di ripartire dalla Fidelis Andria, scelta coraggiosa che ha spiazzato un po' tutti 

"E' stata una scelta nata dal semplice fatto che ho creduto nel progetto di questa società, c'è ambizione e una programmazione a lungo termine. E' stato importante per me trovare queste caratteristiche, del resto dopo il fallimento del Siena l'ho sempre detto che sarebbero valse più le ambizioni che la categoria del nuovo club. Dopo l'Andria sono giunte tante altre richieste, ma ormai avevo già deciso. Qui ho incontrato persone meravigliose che hanno creduto in me e sono contento di questa scelta". 

Dai vertici del calcio italiano alla Serie D, che effetto fa? 

"Ho avuto modo di parlare con tante società, dalla Serie A alla Lega Pro. Ma in questo periodo storico dove non ci sono tanti soldi purtroppo ci sono poche idee e poche ambizioni. Era facile un tempo fare contratti alti, dopo il calo economico tanti giocatori come Verratti e Immobile sono andati via. Questo da una parte dà morale poiché significa che sforniamo ancora talenti, ma dall'altra preoccupa poiché quest'ultimi scappano. Ebbene, al di là del mio passato importante la verità è che ero un po' stanco. Chi quest'estate era interessato aveva paura di farmi una richiesta scritta perché immaginava che io avessi pretese alte, dopo l'accordo con l'Andria infatti mi hanno chiamato in 15 per rilanciare. Sono venuto qui dove non prenderò milioni e milioni ma sono in un contesto serio". 

Chi anche ha fatto una scelta coraggiosa, seppur totalmente diversa dalla tua, è Gonzalo Higuain. Dal glorioso Real Madrid a una Serie A che vive un periodo molto difficile... 

"E' un giocatore strepitoso, insieme a Cavani e Suarez è tra i migliori centravanti del mondo. Quando affrontavo il Napoli c'era il 'Matador', tra lui e l'argentino davvero non so chi sia migliore. Entrambi eccezionali"

A proposito di Real Madrid, il sogno di giocare al Bernabeu tu l'hai sfiorato... 

"Sì, sono stato molto vicino. Ma ufficialmente davvero non so cosa sia successo, andrebbe chiesto al presidente Pozzo. Credo che la dirigenza abbia preteso tanto e so per certo che poi sono stati chiesti anche dei giovani al Real Madrid. Il tutto è saltato anche perché la priorità della società spagnola era Xabi Alonso. Tuttavia, con una richiesta congrua avrei giocato nella Liga Spagnola. Poi nei dettagli cosa sia successo non lo so, la verità la conosce solo il presidente". 

Callejon sembrerebbe nervoso per un mancato trasferimento in estate, quell'anno oltre alla delusione Real per te sfumò anche la possibilità Juventus. Come si gestire una tale situazione? 

"Io ero a Udine, che con tutto il rispetto non è una piazza di primissimo livello. Mi ha dato tantissimo e anche io ho dato molto, ma si parlava appunto di due top club. Se parliamo di Napoli invece il discorso è diverso, se si tratta di Real Madrid, Barcellona e Manchester United ok. Ma altrimenti non saprei quale altra realtà avrebbe un pubblico così affettuoso come quello napoletano e una storia così prestigiosa. Non so che richieste ha avuto Callejon per giudicare, ma in ogni caso dopo il mancato trasferimento non è rimasto in una squadra che non punta allo scudetto e non disputa le competizioni europee. E' rimasto in una società che punta sempre ai vertici. Io inoltre avrei guadagnato 5-6 volte in più, lo spagnolo resta in una delle piazze più prestigiose del mondo. Tolti i primi 4-5 club, non vedo chi potrebbe essere meglio del Napoli". 

Intanto anche tu potevi vestire l'azzurro... 

"L'offerta del Napoli era molto concreta, rifiutai perché c'era il Real Madrid. Ecco, proprio per il discorso che stavo affrontando. Se la società partenopea avesse chiamato l'anno successivo quando poi sono andato alla Fiorentina, lì qualcosa poteva cambiare. Avrei davvero avuto molta difficoltà nel scegliere. A Firenze sono stato benissimo, ma sarebbe stata dura. Eppure non parliamo della squadra di adesso, all'epoca c'era Donadoni che è un allenatore che rispetto ma non c'era lo squadrone che c'è stato negli ultimi anni. Mi sarebbe piaciuto e mi piacerebbe vedere gli azzurri con un regista alla Pirlo, potrebbero fare molto di più così". 

Contro il Napoli hai segnato in varie occasioni, tra cui in semifinale di Coppa Italia nell'anno in cui la squadra di Mazzarri ha poi ottenuto il trofeo  

"All'andata abbiamo meritatamente, eravamo galvanizzati per il prestigio dell'avversario e perché eravamo in semifinale. Ho un ricordo bellissimo, segnai anche. Poi al ritorno mister Sannino ha lasciato a casa i titolari, l'unica partita in cui non capii il perché e sinceramente tutt'oggi non me lo so spiegare. Potevamo pure perdere, ci mancherebbe altro, ma ce la saremmo giocata diversamente anche perché il Napoli doveva attaccare per recuperare. In una gara così significativa rimanemmo a casa 5-6 di noi...". 

Ha lasciato l'azzurro un tuo ex compagno di squadra, Valon Behrami. Sembra che non riesca a stare nello stesso ambiente più di un paio d'anni... 

"Ricordo che in campo aiutava in un modo incredibile, corre per 40. Poi perché non dura più di due anni non so, ma a Firenze ha avuto un buon rapporto con lo spogliatoio. Per il caso del Napoli non so, ma credo che ci siano stati motivi molto più grandi che un rapporto non idilliaco con i compagni per lasciare Napoli".  

All'ombra del Vesuvio però è restato un altro tuo ex compagno, Gokhan Inler

"Io il vero Gokhan ancora lo devo vedere sinceramente. Deve giocare da libero, da mezz'ala perché tira bene con entrambi i piedi ed è forte fisicamente. Non gli si può chiedere di verticalizzare o fare gioco, così si snaturano le sue doti. E' come chiedere a Gargano di impostare soltanto e non correre per 90 minuti. Non può fare il regista, così come non può farlo Inler. A Napoli manca questa figura che permetterebbe, specialmente in Europa, di fare il salto di qualità. Questa chiaramente è solo la mia idea...".

Inizio non entuasiasmante e tante polemiche, tu credi sia un Napoli da lotta scudetto? 

"Sicuramente, lo scorso anno hanno fatto un campionato strepitoso vincendo anche la Coppa Italia. Ci può stare un avvio negativo, iniziare a fischiare e criticare per il mercato è inutile. Il Napoli ormai può comprare solo top player, ha già una squadra fortissima. Inutile acquistare giocatori normali, piuttosto la concorrenza deve essere spietata. Per comprare un vice Inler ad esempio devi spendere soldi, altrimenti è inutile prenderne uno così. Ma non sempre è facile acquistare grandi giocatori. I tifosi del Napoli poi sono stati abituati bene, ma quest'avvio non è certamente la fine del mondo. Si è pur sempre vinto a Genoa e non dimentichiamolo, è un campo difficile. Per quanto riguarda la Champions, ho visto la gara d'andata. Se il Napoli avesse vinto 3-0, non avrebbe rubato nulla. Quindi ci può stare un momento di amarezza e anche di riflessione, del resto giocatori come Higuain e  Callejon sono abituati a giocare nella massima competizione europea. Non è facile digerire l'eliminazione, ma lo scudetto è sicuramente alla portata per questa squadra". 

Chi vive un momento difficile è anche Marek Hamsik, tu l'hai affrontato quando era al top della carriera 

"Tutti i mister lo vorrebbero, non è molto appariscente ma è concreto. Garantisce 15-20 punti a campionato con i suoi 10 goal all'anno dal momento che segna reti decisive e non lascia il segno sul 3-0 o 4-0. Ci sta un calo dopo aver fatto anni a 12 goal a stagione, per me nel suo ruolo rimane uno dei più forti d'Europa insieme al vecchio Lampard e pochi altri. Va solo sostenuto un atleta così".

Di Benitez invece, cosa pensi? 

"Uno dei manager che più stimo, dopo di lui ci sono Mourinho e Capello. Sono allenatori che vivono di calcio e sanno farlo. In una piazza come Napoli non è facile, non ci sono 80 mila tifoso a seguito ma 3 milioni". 

Di Natale-Napoli, una leggenda vuole che tutto sia saltato a causa della moglie...  

"Non conosco la versione ufficiale perché Totò non parla tanto, ma escluderei questa cosa. Conosco la moglie, è una persona stupenda e non credo che avrebbe fatto di questi problemi. Ho avuto la fortuna di condividere con lui quattro anni, è il giocatore italiano più forte di tutti i tempi insieme a Baggio, Del Piero e Totti". 

Infine, il tuo pronostico sul prossimo Udinese-Napoli  

"In genere sono sempre state gare molto spettacolari, credo che anche questa volta sarà così. Per il risultato, spero soltanto che vinca il migliore..."

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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